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    RENZI, PREZZEMOLINO OSTINATO - NON BASTAVA IL MEZZO FLOP DEL SUO DOCUMENTARIO SU FIRENZE, ORA L’EX SEGRETARIO DEL PD TORNA IN LIBRERIA CON LA SUA DECIMA FATICA (“USCIRÀ A METÀ FEBBRAIO”), ALLA VIGILIA DELL'INCORONAZIONE DEL NUOVO SEGRETARIO DEL PD, PREVISTA IL 3 MARZO CON LE PRIMARIE, E A TRE MESI DALLE ELEZIONI EUROPEE... - IL PRESENZIALISMO DI MATTEUCCIO E' UN MODO PER NON SPARIRE DAI RADAR?


     
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    Edda Guerrini per “Libero quotidiano”

     

    RENZI AUTOGRAFA IL SUO LIBRO RENZI AUTOGRAFA IL SUO LIBRO

    L'annuncio ha preso di sorpresa persino i suoi. «Non ne sappiamo nulla», rispondono. Ne aveva parlato come una idea, ma niente di più. Matteo Renzi, invece, come sempre ha bruciato le tappe. «Ho scritto un libro che uscirà a metà febbraio, in una data simbolica», ha scritto nella e-news che ogni settimana manda ai suoi sostenitori. Sarà il decimo libro. Il primo risale al 1999: "Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro". L' ultimo, "Avanti", era del luglio 2017, dopo la batosta del referendum costituzionale, dopo le dimissioni da segretario.

     

    Come spesso è accaduto con i precedenti, aprirà una nuova fase della sua avventura politica. Non a caso, insieme all'annuncio della pubblicazione, ha fatto sapere che, non appena dato alle stampe, inizierà a girare l'Italia per presentarlo. «Chi vuole ospitare una tappa - meglio se in cittadine medio piccole, vorrei ritornare nell'Italia profonda - può farsi vivo». Il libro sarà lo strumento per voltare pagina. E scriverne una nuova. Che sia dentro o fuori il Pd non è ancora chiaro. Nemmeno a lui.

    matteo renzi alla presentazione del suo libro matteo renzi alla presentazione del suo libro

     

    Ma che voglia essere l'inizio di una nuova avventura, appare evidente. Anche perché il libro non esce in un momento qualsiasi: arriverà alla vigilia dell'incoronazione del nuovo segretario del Pd, prevista il 3 marzo con le primarie, e a tre mesi dalle elezioni europee. Due scadenze che hanno a che fare con i due tavoli su cui Renzi sta giocando: il Pd, con l' elezione del nuovo segretario, e l' ipotesi di un nuovo partito.

     

    Operazione a cui guardano quei comitati civici che lo scorso week end si sono visti per la prima volta a Roma e che Renzi, sempre nella e-news, loda: «È bello vedere i comitati che si inventano iniziative, valorizzano nuove persone, che fanno rete. Cresce in tutta Italia l' esigenza di un' alternativa politica e culturale. E anche i comitati vanno in questa direzione».

     

    libro di matteo renzi libro di matteo renzi

    L' unica certezza che trapela, rispetto al libro, è che sarà molto diverso dal precedente. Nell' ultimo si faceva un bilancio dei successi e dei risultati ottenuti durante i mille giorni di governo. Nel prossimo, il passato è bandito. Si parla di futuro. Perché «è facile contestare questo governo», ma «è necessario offrire idee alternative».

     

    VERSO IL CONGRESSO

    Sul primo tavolo, il Pd, l' operazione è molto ben avviata, come si è visto dai dati del primo week-end di votazioni congressuali nei circoli.

    Numeri ancora molto parziali (si è votato solo in 5mila circoli), ma indicativi. Secondo Youtrend, che ha elaborato i primi numeri, per ora non c' è un vincitore netto. Nicola Zingaretti è in testa con il 48,8%, ma seguito da Maurizio Martina con il 36,1%. Segue Roberto Giachetti, arrivato al 12,8%.

     

    pubblico pubblico

    Molto staccati gli altri: Maria Saladino è allo 0,9%, Dario Corallo e Francesco Boccia allo 0,7%. Se questi numeri fossero confermati nelle primarie, il segretario non sarebbe eletto nei gazebo (non avendo raggiunto il 50%), ma in assemblea nazionale. A quel punto, Giachetti sarebbe l' ago della bilancia. O meglio, lui e Martina, ovvero i due candidati su cui il mondo renziano ha messo il cappello.

     

    Sul segretario reggente è al lavoro Luca Lotti, fedelissimo di Renzi, che nel passato week-end e nel prossimo ha girato i circoli del Nord e del Sud per portargli voti. E proprio l' ex braccio destro di Renzi vorrebbe creare una lista autonoma di renziani a sostegno di Martina, in vista delle primarie e dell' elezione dei delegati all' assemblea. In questo modo sarà messo nero su bianco il peso dei renziani pro Martina. E sarà più facile poterlo condizionare.

    Matteo Renzi Matteo Renzi

     

    il caso rignano Su Giachetti, invece, si è posizionato il mondo dei turbo-renziani.

    Più cresce, più caleranno gli altri due e si andrà verso un risultato "senza vincitori". L' ex premier ha sempre giurato di non voler partecipare al congresso. E ufficialmente non lo ha fatto. Anche se alcune votazioni sono come i sassolini di Pollicino. Una di queste porta a Rignano sull' Arno, il paese natale di Renzi.

     

    Qui Giachetti e Anna Ascani, che corre con lui, hanno avuto un risultato strepitoso, forse il migliore. Hanno conquistato ben l' 83% delle preferenze contro il 10 per cento di Maurizio Martina e il 6% di Nicola Zingaretti. Per il resto Martina è in testa a Bologna, a Padova, a Grosseto. Dovrebbe andare bene in Lombardia. Zingaretti è in vantaggio in tutti i circoli dell' Emilia-Romagna. Ma sempre sotto la soglia del 50%. Ed è in testa in Toscana. Si va verso una corsa a tre. Senza un vincitore netto.

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