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    1. NON CI SARA’ UN DE BORTOLI TER AL “CORRIERE DELLA SERA”. KAKY ELKANN RIBADISCE CHE COME LE SUPPOSTE IL MANDATO DI FLEBUCCIO SCADE IMPROROGABILMENTE A FINE APRILE 2015 E RINNOVA LA FIDUCIA AL “SUO” AMMINISTRATORE RCS ROTOLONE SCOTT(EX) JOVANE 2. L’IRRITAZIONE CONTINUA DELLO SMEMORATO DI CASETTE D’ETE DIEGO DELLA VALLE CHE NON ALZAVA UN DITO QUANDO L’EX RIZZOLI GUIDATA DAL SUO AMICO ANTONELLO PERRICONE S’ACCOLLAVA IL “BIDONE” RECOLETOS O INVESTIVA IN IMMOBILI FARAONICI 3. LE PESANTISSIME BORDATE DI DELLA VALLE CONTRO LA FIAT AMERICANA HANNO AVUTO L’EFFETTO CONTRARIO DI CONVINCERE ANCHE SERGIO MARCHIONNE A SOSTENERE SENZA INDUGI IL NIPOTINO DELL’AVVOCATO NELLA GUERRA CON LO “SCARPARO” DI CASETTE D’ETE. DI CUI LA PRIMA VITTIMA “TRASVERSALE” È STATO IL POVERO MONTEPREZZEMOLO, CACCIATO IN MALO MODO DALLA FERRARI PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO (SEMPRE APRILE 2015)


     
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    ferruccio de bortoli ferruccio de bortoli

    La scorsa settimana John Elkann ha smentito seccamente l’indiscrezione raccolta sulla piazza di Milano da Dagospia, che Flebuccio de Bortoli potesse restare alla guida del Corrierone anche dopo la scadenza “legale” del suo contratto a fine aprile 2015.

     

    “Il comunicato stampa emesso a suo tempo era molto chiaro e determinava tempi e anche il processo per la successione a Ferruccio de Bortoli’’, ha tenuto a ribadire il presidente della Fiat americana (Fca).

    Un rumor, comunque, proveniente dalle stesse stanze alte di via Solferino dove l’unica novità riguardante la redazione, ostaggio da oltre un anno della proprietà (litigiosa), è il giro di scrivanie per effetto della riduzione “al minimo” degli spazi nella sede storica del quotidiano.

     

    L’unico “blocco” rimasto sia pure in affitto (e a caro prezzo) alla Rcs dopo la vendita del complesso faraonico (oltre 120 milioni di euro spesi), ristrutturato a suo tempo dall’architetto Gregotti.

    Entro l’anno la “Gazzetta dello Sport” traslocherà nel torracchione (semivuoto) di Crescenzago disegnato dall’architetto Stefano Boeri.

    dmtia30 della valle mieli dmtia30 della valle mieli

     

    Un altro monumento allo spreco realizzato dagli amministratori dell’ex Rizzoli spendacciona di cui il ribaldo Dieguito Della Valle era allora un “pattista” ascoltato.

    Anche se ne ha perso la memoria andando in giro a raccontare ai cronisti (a dir poco ingenui) che il suo è stato “un investimento tutto sbagliato” in cui non avrebbe potuto “toccare palla”. Ma i verbali aziendali di quelle stagioni raccontato, ahimè, altro.

     

    Lo “Scarparo” ha sempre sostenuto l’azione dell’amministratore delegato Antonello Perricone, da sempre uomo di fiducia del suo compagno di merende Luchino Montezemolo.

    A dare ascolto poi agli ex pattisti, l’unica volta che Della Valle si è opposto è stato quando Flebuccio de Bortoli è stato chiamato a succedere a Paolino Mieli con cui il nostro si esibiva in gare canore all’”Anema ‘e Core” di Capri.

    sergio marchionne Harald Wester e john elkann sergio marchionne Harald Wester e john elkann

     

    Dunque, continua l’assedio all’Alcatraz di via Solferino da parte dell’azionista di maggioranza delle Rcs.

    La Fiat con il suo 20,55% è intenzionata, infatti, a far pesare il suo potere interno al gruppo dopo la rottura un anno fa del patto di sindacato.

     

    E le dure bordate di Della Valle contro la Fiat americana hanno avuto l’effetto contrario di convincere anche Sergio Marchionne a sostenere senza indugi il nipote dell’Avvocato nella guerra con lo “Scarparo” di Casette d’Ete. Di cui la prima vittima “trasversale” è stato il povero Montezemolo, cacciato in malo modo dalla Ferrari prima della fine del suo mandato (sempre aprile 2015).

    scott jovane scott jovane

     

    Tant’è, che il numero uno di Fca e delle Rosse di Maranello per dopo aver sempre dichiarato un certo disinteresse per il Corrierone: “fabbrichiamo automobili, non giornali”, oggi va ripetendo che quello in Rcs “è un valore strategico da proteggere”.

     

    Così, gli assedianti di Torino aspettano l’assemblea dell’aprile 2015 per mettere – a meno di nuovi colpi di scena -, le sue mani (forti) sul primo gruppo editoriale italiano.

    GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE

    Anche se è ancora in alto mare il regolamento riguardante le nuove norme varate dal governo sul “peso” da dare ai soci nelle società per azioni, per capire bene come scatteranno in assemblea i diritti di voto o gli obblighi di Opa.

     

     

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