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    “NON CREDO CHE CI SIA VERO PERICOLO DI UN PASSO INDIETRO NEI DIRITTI” – LUCETTA SCARAFFIA METTE A NANNA CHI TEME PER L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE SULL’ABORTO: “TROPPI E GRAVI SONO I PROBLEMI DA AFFRONTARE E MELONI NON VUOLE ANDARE A CACCIA DI GUAI. OGGI UN LIBERO DIBATTITO SU FAMIGLIA E I FIGLI NON C'È. LO DIMOSTRANO GLI STUDENTI CHE HANNO INVASO L'AULA DELLA SAPIENZA PER IMPEDIRE DI PARLARE A PILLON E MIRELLA. NESSUNO HA MAI SPIEGATO A QUESTI STUDENTI CHE IMPEDIRE DI PARLARE A CHI LA PENSA DIVERSAMENTE È CARATTERISTICO DELLE DITTATURE…”


     
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    Lucetta Scaraffia per “la Stampa”

    lucetta scaraffia foto di bacco lucetta scaraffia foto di bacco

     

    Non credo che ci sia vero pericolo di un «passo indietro» nei diritti, in primis quello di aborto, da parte del nuovo governo. Troppi e gravi sono i problemi urgenti da affrontare su altri piani, e Giorgia Meloni, se non altro per ragioni di opportunità, non vuole certo andare a caccia di guai. Anche se non si può dire che alcuni dei rappresentanti di partiti suoi alleati non stiano esprimendo, non solo a parole, idee radicalmente diverse da coloro che li hanno preceduti.

     

    REFERENDUM SULL ABORTO REFERENDUM SULL ABORTO

    Inoltre, in questo momento proteste e timori stanno convergendo su Eugenia Roccella, nuovo ministro della famiglia e di quella che viene indicata come una parola gravida di minacce, la natalità (anche se come già molti hanno ricordato pure nella Francia di Macron è stata adottata la stessa dizione).

     

    Roccella, è vero, a un certo punto della sua vita, ha cambiato idea circa quello che viene per brevità chiamato il tema dei diritti. E proprio questo naturalmente viene ricordato dai media con timore: spesso i «convertiti», infatti, sono tra i più convinti di essere dalla parte giusta. Ma non è detto: l'articolo che ha scritto su questo giornale vuole mostrare il suo volto liberal, il suo passato non rinnegato di militante radicale.

    ABORTO FACCIAMOLO DA NOI - CURATO DA EUGENIA ROCCELLA ABORTO FACCIAMOLO DA NOI - CURATO DA EUGENIA ROCCELLA

     

    Ma a leggere bene emergono non poche ambiguità: in che modo si pone oggi Roccella nei confronti di questo passato? Cosa accetta e cosa rifiuta? Questo non lo sappiamo, e quando poi cita a suo favore le «femministe della differenza», che erano e sono contrarie a considerare l'aborto un diritto, non aggiunge però che ciò non ha mai impedito loro di essere pienamente favorevoli alla libertà di abortire. È anche lei tuttora di questa opinione?

     

    giorgia meloni 2 giorgia meloni 2

    Tuttavia possiamo continuare a sperare che il passato radicale non sia sbandierato da Roccella solo come un blasone chic - indubbiamente molto più chic di una eventuale partecipazione alla gioventù missina - ma che le permetta di conoscere e comprendere le ragioni delle due parti, e di presentarsi come mediatrice, o almeno come capace di favorire un dialogo vero fra le due parti in causa. Peccato che invece alcuni dei suoi compagni di coalizione sembrano muoversi su un piano molto lontano da tale obiettivo.

     

    maurizio gasparri foto di bacco maurizio gasparri foto di bacco

    A questo proposito ad esempio la proposta di legge presentata dall'onorevole Gasparri allo scopo di conferire personalità giuridica all'embrione, è un atto che si può definire come un vero e proprio «avvelenamento dei pozzi», volto di fatto a impedire qualsiasi discussione seria e ragionevole sul tema aborto.

     

    Una simile proposta ha l'effetto di riportare ancora una volta tutto alla dimensione della rissa fra chi giustamente rivendica la possibilità di abortire come segno della libertà femminile arrivando tuttavia al punto di proporre la cancellazione di fatto della libertà di coscienza di medici e infermieri, e chi invece è convinto di dover difendere a tutti i costi i diritti del nascituro contro la madre sua presunta potenziale assassina.

     

    LUCETTA SCARAFFIA LUCETTA SCARAFFIA

    In entrambi i casi la realtà vera e dolorosa delle donne coinvolte in una scelta così drammatica non sembra interessare molto. Conta solo l'ideologia. È solo in forza di una grossolana visione ideologica, infatti, che si può affermare che la semplice proposta di aiutare finanziariamente le donne spinte ad abortire dalle difficoltà economiche, questa semplice proposta costituisca un atto contro la libera scelta di abortire e non già una condizione per rendere davvero libera tale scelta. Così come, dall'altra parte, è questione esclusivamente d'ideologia voler attribuire l'identità di soggetto giuridico a un embrione, che è una potenzialità di vita ma che senza il consenso della donna che lo porta in grembo non potrà mai arrivare ad esistere come persona.

     

    TENSIONI ALLA SAPIENZA 1 TENSIONI ALLA SAPIENZA 1

    Sono tutte questioni, insomma, che si potrebbero e dovrebbero affrontare armati di buon senso e di carità, ma che invece finiscono per diventare pretesto per una battaglia di cui non abbiamo davvero nessuna necessità.

    È davvero auspicabile dunque che Eugenia Roccella si renda conto che proprio azioni come quella del senatore Gasparri non fanno che ostacolare la possibilità stessa di un civile e libero dibattito su questioni cruciali come la famiglia, la gravidanza, i figli.

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    Un dibattito che oggi non c'è.

     

    Lo dimostra un caso accaduto qualche giorno fa all'Università La Sapienza di Roma dove in occasione di un convegno su «Persone, minorenni, famiglie. Il cammino dei diritti e delle tutele», organizzato dalla Facoltà di Legge, un gruppo di studenti ha invaso l'aula dell'incontro per impedire che prendessero la parola non solo due rappresentati politici di centro destra, Pillon e Mirella, invitati in veste di responsabili dell'attuazione di una legge relativa al tema del convegno stesso, ma pure la relatrice Laura Palazzani, docente di filosofia del diritto e fino a qualche mese fa vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica. Non importava nulla agli organizzatori dell'assalto che le posizioni della Palazzani - stimata in tutta Europa e autrice di opere importanti - siano in realtà molto distanti da quelle di Pillon , vicino viceversa ai Family day. Gli è stato sufficiente sapere che insegna in una università cattolica per etichettarla su due piedi come aborrita esponente dello schieramento «pro -vita» e toglierle la parola.

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    Nessuno evidentemente ha mai spiegato a questi studenti che impedire di parlare a chi la pensa diversamente è caratteristico delle dittature, e quindi anche del fascismo; così come nessuno in un'Università della Repubblica - e la cosa ci sembra francamente gravissima - si è sentito in dovere di difendere la libertà di pensiero e di parola. Il convegno, infatti, è continuato come se nulla fosse, ovviamente senza i personaggi presi di mira dalla truppa d'assalto studentesca.

     

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    C'è da sperare che anche l'onorevole Roccella si renda conto che proprio un atto come quello di Gasparri o parole mal scelte in un dibattito televisivo possono esacerbare ogni conflitto, dal momento che spostano tutto sul piano della più cieca contrapposizione e dello scontro e non fanno quindi che rendere sempre più difficile la posizione di chi cerca di difendere quel poco o tanto di ragionevolezza rimasta nella discussione pubblica di questo Paese.

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