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    NON DIRE PATTO SE NON CE L’HAI NEL SACCO – SI COMPLICA DI NUOVO LA TRATTATIVA PER LE NUOVE REGOLE DI BILANCIO IN UNIONE EUROPEA: SALVO MIRACOLI, L’ACCORDO NON SI TROVERÀ ALL’ECOFIN DELL’8 DICEMBRE - I NEGOZIATI SULL’ULTIMA PROPOSTA DELLA PRESIDENZA SPAGNOLA, CHE PREVEDE UNA “TRAIETTORIA TECNICA” PER I PAESI CHE SFORANO I VINCOLI DI BILANCIO, SI SONO ARENATI. I TEDESCHI, CHE RISCHIANO DI NON APPROVARE LA LORO MANOVRA PER LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, NON SONO PIÙ MOLTO ESIGENTI, MA NON SI MUOVONO. E LA FRANCIA…


     
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    Estratto dell’articolo di Beda Romano per “il Sole 24 Ore”

     

    nadia calvino giancarlo giorgetti nadia calvino giancarlo giorgetti

    Appariva difficile ieri un accordo già questa settimana su un nuovo Patto di Stabilità e di Crescita. Si respirava prudenza, se non pessimismo, a Bruxelles e in altre capitali europee.

     

    I negoziati diplomatici dell’ultimo mese non hanno sortito compromessi. A meno che i ministri delle Finanze tra giovedì e venerdì non riescano a sbloccare le trattative, le discussioni dovranno proseguire, fino possibilmente a sfociare nel vertice europeo della settimana prossima.

     

    L’obiettivo della riforma è di trovare un compromesso tra il risanamento del debito e la promozione degli investimenti. La presidenza spagnola dell’Unione europea ha preparato una seconda bozza […]. Nei fatti, le discussioni non hanno fatto progressi significativi dall’ultima riunione dei ministri delle Finanze di metà novembre […].

     

    meloni gentiloni meloni gentiloni

    A grandi linee il progetto di riforma prevede che, per i Paesi con un deficit di oltre il 3% o con un debito di oltre il 60% del Pil, Bruxelles metta a punto una “traiettoria tecnica” dei conti pubblici su un periodo di quattro anni, allungabile di altri tre. L’obiettivo è di portare il debito su un percorso discendente così come di portare e di mantenere il disavanzo sotto al 3% del Pil. Inoltre, si vuole anche assicurare che, superato il periodo di quattro anni, il debito sia in effetti su un percorso calante.

     

    giancarlo giorgetti christine lagarde 1 giancarlo giorgetti christine lagarde 1

    Nel caso di seria deviazione dal percorso di aggiustamento l’impegno richiesto potrà essere reso più gravoso. Una volta che il deficit sarà ridotto a livelli inferiori al 3% del Pil, tutti i Paesi membri […] saranno chiamati a mantenere un margine di manovra (o clausola di salvaguardia) che permetterà loro di poter rispondere a eventuali shock economici senza per questo aumentare il disavanzo oltre il 3% del Pil. Riassumeva ieri un funzionario europeo: «Salvo miracoli, non ci sarà alcun accordo (…) La presidenza spagnola sta cercando di fare tutto il possibile in vista di venerdì, ma la strada è tutta in salita. La Germania non è molto più esigente, ma non si muove; e l’Eliseo ha detto basta alle concessioni».

     

    Nadia Calviño Santamaría Nadia Calviño Santamaría

    Tra i principali nodi c’è il parametro con il quale imporre gli aggiustamenti (i francesi vorrebbero il saldo primario strutturale, mentre i tedeschi puntano al saldo strutturale di bilancio). Si discute anche di come valutare la spesa militare nel decidere l’aggiustamento […] . Notava ieri un altro funzionario comunitario: «Nelle ultime riunioni tecniche era chiaro che il campo più preoccupato dalla stabilità dei conti pubblici non fosse ancora pienamente soddisfatto del testo».

     

    Di converso, c’è il timore di alcuni governi che le clausole di salvaguardia sul fronte del debito e del deficit si trasformino surrettiziamente nei nuovi parametri da rispettare. Aleggia la preoccupazione in molte capitali che la recente sentenza tedesca, la quale ha definito incostituzionali i fondi extra-bilancio creati dal governo federale, abbia irrigidito le posizioni della Germania.

     

    […]

     

    CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

    In attesa di capire se i prossimi giorni riusciranno a sbloccare la trattativa tra i Ventisette su un testo che poi dovrà essere negoziato con il Parlamento europeo, ancora ieri la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha fatto le lodi della collaborazione transnazionale. In un discorso a Parigi, la banchiera non ha citato le trattative sul nuovo Patto di Stabilità, ma le sue parole potevano facilmente essere legate a un negoziato su una riforma che l’istituto monetario ritiene urgente.

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