2025sanremo sanremo quarta serata duetti

“SIAMO ORGOGLIOSI DI MATTARELLA” – CON ROBERTO BENIGNI L’ATTUALITÀ POLITICA IRROMPE AL FESTIVAL NEL GIORNO DEGLI ATTACCHI DELLA RUSSIA AL QUIRINALE. LE BATTUTE SU MELONI, MUSK E SALVINI (VIDEO) - MATTIOLI: “NON È STATO UN FESTIVAL DI DESTRA MA DICCÌ, UN PO' PARROCCHIALE E NON SOLO PER IL BRAVO CRISTICCHI NUOVO IDOLO TEOCON MA PER LA MODESTIA PROVINCIALE DEI SUOI RIFERIMENTI, COME SE L'ITALIA FOSSE ANCORA QUELLA DEGLI ANNI 50: MAMME, LACRIME, BUONI SENTIMENTI, BAMBINI PRODIGIO, TOPO GIGIO (IL CANTANTE, AL MOMENTO, PIÙ INTONATO)” - SULLA SERATA DEI DUETTI, “ LA MENO MORTIFERA” VINTA DA GIORGIA E ANNALISA: “BENIGNI E CUCCIARI UN PO' DI SPETTACOLO L'HANNO FATTO (MAHMOOD APPARIVA PER LO PIÙ DECORATIVO, TIPO SOPRAMMOBILE) – TONY EFFE IMBRUTTISCE A CARLO CONTI, MASINI-FEDEZ E LA NUOVA VERSIONE DI “BELLA STRONZA”, BRESH E CRISTIANO DE ANDRE’ CANTANO 3 VOLTE ‘CREUZA DE MA’ PER PROBLEMI TECNICI - VIDEO

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1. LA MALEDETTA NOSTRALGIA DELL'ARISTON 

Estratto dell'articolo di articolo di Alberto Mattioli per “La Stampa”

geppi cucciari carlo conti mahmood 2

Roberto Benigni è un ospite istituzionale, come il Papa o il Mattarella di due anni fa. La vera presenza intrigante della quarta serata del 2025 è Geppi Cucciari (…)

È stato un successo, gli ascolti lo certificano, così indiscutibili che si può anche tollerare che Benigni faccia battute su Salvini, che è poi come sparare sulla Croce Rossa, o Cucciari, divertentissima, su Elon Musk. Ma ci sono due possibili inconvenienti, su cui le teste pensanti della destra, che però, ahimè, non sono quelle pesanti, dovrebbero riflettere.

 

carlo conti roberto benigni 1

Il primo riguarda Sanremo. Se il Festival dev'essere riportato alla sua connotazione originaria, una semplice gara di canzonette modello canta che ti passa, allora non ha senso che duri cinque serate e, volendo essere ottimisti, venti interminabili ore. Perché 29 canzoni mediamente brutte e per lo più cantate male non bastano a reggere uno show così ipertrofico. La prova «a contrario» si è avuto nella serata di ieri, quella dei duetti, finora la più vispa, o la meno mortifera: perché i brani non erano quelli del Festival, e perché Benigni e Cucciari, finalmente, un po' di spettacolo l'hanno fatto (Mahmood appariva per lo più decorativo, tipo soprammobile però inclusivo).

 

simone cristicchi e amara

Secondo guaio, più generale. Se la destra vuole davvero conquistare l'egemonia culturale, magari declinandola in modi e contenuti un po' più da XXI secolo, perché Gramsci teorizzava in assenza di Internet, social, AI e addirittura di tivù, non può limitarsi a non parlare di temi di sinistra, ma dovrebbe proporne di suoi. E a Sanremo, francamente, non se ne sono visti. 

 

Non è stato un Festival «di destra»; è stato un festival diccì, moderatissimo, retro, un po' parrocchiale e non solo per il bravo Cristicchi nuovo idolo teocon ma per la modestia provinciale dei suoi riferimenti, come se l'Italia fosse ancora quella degli Anni 50, dunque mamme, lacrime, fiori, buoni sentimenti, luoghi comuni, bambini prodigio, Topo Gigio (il cantante, al momento, più intonato).

lucio corsi topo gigio 3

 

Un'operazione-nostalgia, macché manifesto programmatico sulle magnifiche sorti e progressive, o sugli immancabili destini. Se c'erano dei dubbi sulla cultura della destra italiana, questo Sanremone così inattuale non ha fatto che confermarli.

 

CICLONE BENIGNI AI DUETTI TRIONFANO GIORGIA E ANNALISA

Estratti dell’Articolo di Silvia Fumarola per “la Repubblica”

La coppia dei co-conduttori è bella: Geppi Cucciari e Mahmood ironizzano su Carlo Conti che non si emoziona mai «è un cyborg».

roberto benigni

Nella serata dei duetti e delle cover, in cui gli artisti si mettono in gioco, con Roberto Benigni che annuncia il ritorno in tv con Il sogno, il 19 marzo su Rai 1, scatta l’effetto karaoke.

 

Vincono Giorgia e Annalisa con Skyfall. Potevano esibirsi insieme anche tra colleghi in gara in questa edizione. Conti, con la moglie Francesca, in rosso, seduta in prima fila, è strapazzato da Geppi Cucciari. «Nonostante le indicazioni del ministero del Made in Italy — annuncia giocando a fare la signorina buonasera — verranno eseguite anche canzoni in lingua straniera. Si sconsiglia la visione a un pubblico già assonnato».

carlo conti tony effe

 

(…) I cantanti sono liberi di esibirsi anche tra colleghi in gara: così Francesca Michielin al piano accompagna Rkomi per proporre uno dei successi di Cesare Cremonini, La nuova stella di Broadway. Con Sal Da Vinci e Stash viene giù il teatro: per Rossetto e caffè un coro da stadio (d’altronde il giubbotto del batterista è fatto con le sciarpe del Napoli). Tra passato e presente, difficile resistere quando Rose Villain e Chiello cantano Fiori rosa, fiori di pesco. Sono emozionati Rocco Hunt e Clementino che portano Yes, I know my way, l’omaggio a Pino Daniele — che appare in foto — in chiave funky. Marcella Bella si presenta con i Twin Violins, canta L’emozione non ha voce.

 

giorgia annalisa 1

Per lei c’è uno spettatore speciale in platea: il fratello Gianni (che nel 2010 è stato colpito da un ictus), salutato da un applauso infinito. Mahmood canta i suoi successi, è un fenomeno. La coppia più bella, elegante e sensuale, è quella formata da Achille Lauro e Elodie, che rileggono A mano a mano e Folle città. È una gara a chi fa l’acuto più alto — benedette ragazze, rilassatevi un po’ — quella tra Giorgia e Annalisa sulle note di Skyfall. La coppia Marco Masini- Fedez stupisce con Bella stronza, rinnovata grazie alle barre del rapper. Alla fine lei era stronza per colpa di lui.

fedez marco masini a sanremo - foto lapresse

 

Ci sarà dell’autobiografia? Il dibattito è aperto: parla della ex moglie Chiara Ferragni o forse si riferisce a Angelica Montini? Resteremo col dubbio e non importa, lo sa lui. Il risultato, però, è bello. Le barre del rapper: “Baciarsi e dirsi ti amo, sì, ma farlo di nascosto”, suggeriscono una relazione segreta. “Ho visto tutti i miei castelli dissolversi in granelli”, “Mi hai detto che sono la ragione perché non riesci più ad amare/ mi chiedo come tutto può finire ancora prima di iniziare” raccontano una relazione senza futuro.

carlo conti tony effe noemi 2

 

C’è anche un riferimento all’intervento chirurgico subito dal rapper: “Ho una cicatrice sulla pancia che mi ha fatto meno male”. La barra finale recita: “Chi cerca quello che non deve, trova quello che non vuole/ Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza”.

 

Problemi tecnici per Bresh con Cristiano De Andrè sulle note di Crêuza de mä. Bresh canta ma non si sente niente. Esibizione interrotta, si riparte; poi un tecnico sale sul palco per un problema al microfono di De Andrè. A fine serata viene ancora ripetuta. Convince l’esecuzione di If I ain’t got you di Serena Brancale con Alessandra Amoroso. Lucio Corsi canta Nel blu dipinto di blu con Topo Gigio e l’Ariston impazzisce. Gigio dedica Brividi a Mahmood.

bresh cristiano de andre 4

 

Gaia e Toquinho alla chitarra portano La voglia, la pazzia, successo di Ornella Vanoni. Si ignorano le ragioni per cui Clara si sia vestita da sposa per cantare con Il Volo The sound of silence. Noemi e Tony Effe (tutti e due con collana) rendono omaggio a Califano: Tutto il resto è noia. Dopo le polemiche sulla collana tolta al trapper, Conti gli sbircia il collo. Lui: «Ti sei salvato».

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