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    NON È MAI TROPPO TARDI PER RIAPRIRE I LIBRI – SONO IN AUMENTO GLI OVER 40 CHE DECIDONO DI ISCRIVERSI ALL’UNIVERSITÀ: ALLA SAPIENZA DI ROMA GLI STUDENTI CHE HANNO SCAVALLATO GLI “ANTA” SONO QUASI 5MILA, ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA POCO PIÙ DI 3MILA E ALLA BICOCCA DI MILANO MILLE – MOLTI RIPRENDONO IL PERCORSO DI STUDI NON PER FARE CARRIERA, MA PER PASSIONE VERSO QUALCHE AMBITO DI STUDIO CHE AVEVANO TRASCURATO - IL CASO DEL MINISTRO GIULI CHE SI PRENDERA’ LA LAUREA A 48 ANNI


     
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    Estratto dell’articolo do Sabina Pignataro per “la Repubblica”

     

    LAUREA STUDENTI OVER 40 LAUREA STUDENTI OVER 40

    […] Negli ultimi anni, sono sempre di più i quarantenni che varcano per la prima (o seconda) volta le porte dell’università, non per rincorrere avanzamenti professionali, ma per inseguire un nuovo inizio.

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    Alla Sapienza di Roma gli studenti over 40 sono quasi 5mila (il 4,2% del totale), all’Università di Bologna poco più di 3mila (3,4%) e all’Università Bicocca di Milano quasi mille (2,7%). Un fenomeno in crescita che sta progressivamente trasformando il volto dell’università. Nell’anno accademico 2023/2024 le matricole over 40 sono state 5.500, pari all’ 1,7% dei nuovi iscritti (dati Mur).

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    Anche se inferiori rispetto al 2021/2022, quando si immatricolarono 7.600 studenti over 40 (2,3% del totale), un numero eccezionale dovuto al boom di iscrizioni nel biennio post-pandemia, questi dati restano in aumento rispetto ai 3.500 del 2014/2015 (1,3%).

     

    Giorgia Caterino Mainini, 45 anni, si è laureata in Ostetricia nel 2003.

    Lavora e vive nella Svizzera italiana, e da tre anni frequenta la magistrale in Scienze antropologiche all’Università di Milano Bicocca. «Questo corso di laurea non ha un nesso evidente con la mia professione, ma risponde al mio bisogno di comprendere l’altro».

     

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    Il bello di riscriversi da grande, racconta, è la serenità con cui si affronta questo percorso: «Ci si mette in gioco, ma con poca ansia. Ci si gode lo studio come un esercizio intellettuale». Il lato positivo lo riscontra anche in famiglia: «Sento di essere fonte di orgoglio per loro. Soprattutto ho smesso di convincere i miei figli che è bello studiare, ora lo vedono nei miei occhi».

     

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