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    FINMECCANICA FA L'INDIANA: NON E' VERO CHE NUOVA DELHI HA CANCELLATO LA FORNITURA DI 12 ELICOTTERI AGUSTAWESTLAND, CAUSA TANGENTI. MA POTREBBE ESSERE SOLO QUESTIONE DI TEMPO - IL 26 NOVEMBRE SI ATTENDE UNA NUOVA UDIENZA DEL TRIBUNALE DI BUSTO ARSIZIO


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia

    ARMAMENTI FINMECCANICAARMAMENTI FINMECCANICA

    Addio alla commessa di elicotteri indiana di Finmeccanica? Sì, anzi no, per adesso. Secondo quanto riportato dal quotidiano "The Times of India" e rilanciato dalle agenzie di stampa, il governo di Nuova Delhi, a causa dello scandalo delle tangenti esploso nei mesi scorsi, avrebbe deciso di cancellare la commessa che aveva ottenuto la controllata del gruppo guidato da Alessandro Pansa, AgustaWestland.

    Proprio per questo, sempre secondo le stesse indiscrezioni, si potrebbe ora riaprire il negoziato con le società Sikorsky Aircraft, Eads Eurocopter e Lockheed Martin. Nel pomeriggio di oggi, però, Finmeccanica ha fatto sapere di non avere ricevuto (ancora?) alcuna comunicazione ufficiale in questo senso dal ministero della Difesa del paese.

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    Sulla vicenda della fornitura di 12 elicotteri all'India, attraverso una commessa da 500 milioni di euro, la procura della Repubblica italiana ha aperto un procedimento penale, tuttora in corso, presso il tribunale di Busto Arsizio. Nell'ambito dell'inchiesta, a febbraio, sono scattate le manette per l'ex presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi.

    Il 3 maggio il Gip del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura, ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Orsi, mentre il giorno successivo è cessata, per decorrenza dei termini, la misura della custodia cautelare in carcere eseguita nei confronti dell'ex numero uno del gruppo attivo nel settore della difesa. La prima udienza dibattimentale dinanzi al Tribunale di Busto Arsizio si è tenuta il 19 giugno 2013, mentre la prossima udienza è fissata tra una settimana, il 26 novembre 2013.

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    In parallelo, prosegue anche il procedimento Enipower, al centro del quale c'è sempre uno scandalo di tangenti che questa volta vede però coinvolta Ansaldo Energia, la controllata di Finmeccanica il cui 85% entro fine anno andrà al Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti. L'inchiesta, partita nel 2003, ipotizza il versamento di tangenti per vincere gare indette da Snam Progetti ed Enipower.

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    I reati contestati spaziano dall'associazione a delinquere, corruzione aggravata, appropriazione indebita, riciclaggio, ricettazione, falso in bilancio ed emissione di fatture false. Nell'ambito del procedimento, il tribunale di Milano, nel settembre del 2011, ha condannato Ansaldo Energia, coinvolta per responsabilità oggettiva delle persone giuridiche per reati commessi dai propri dipendenti, alla sanzione amministrativa di 150mila euro, provvedimento a cui si è aggiunta la confisca per equivalente di 98,7 milioni di euro.

    Nel 2012, la quasi controllata di Cdp ha proposto appello, ma il 24 ottobre scorso la corte di appello di Milano ha confermato la sentenza emessa in primo grado. Forse è anche per questo motivo che Ansaldo Energia, a bilancio, ha già provveduto ad accantonare un fondo rischi per un importo di 86,55 milioni.

    ALESSANDRO PANSAALESSANDRO PANSA LOGO ANSALDOLOGO ANSALDO

    Anche perché Cdp, che ha messo sul piatto circa 900 milioni per rilevare l'85% da Finmeccanica e dal fondo First Reserve della società con quartier generale a Genova, non vuole certo farsi carico del contenzioso. Non a caso, il contratto di cessione di Ansaldo Energia - come spesso avviene in questi casi - prevede che le pendenze giudiziarie restino in capo agli azionisti venditori. Come se Finmeccanica non ne avesse già abbastanza...

    Giuseppe OrsiGiuseppe Orsi

     

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