Estratto dell'articolo di Valeria Di Corrado per il Messaggero
Era stato dipinto come il "lupo cattivo di Bibbiano", il "guru" dell'inchiesta "Angeli e Demoni" sui presunti affidi illeciti nella Val d'Enza.
claudio foti
Ma il "demone" non era lui e adesso l'intero castello accusatorio - messo in piedi su tesi prive di fondamento scientifico, basate su pochi e discutibili elementi probatori - rischia di crollare. I giudici della Corte d'appello di Bologna martedì hanno assolto lo psicoterapeuta Claudio Foti, che gestiva insieme all'ex moglie la onlus piemontese "Hansel e Gretel".
Durante le sedute, secondo la Procura di Reggio Emilia, venivano usati metodi manipolatori per far affiorare nella mente dei ragazzini episodi di abusi sessuali e maltrattamenti mai subiti, con l'obiettivo di allontanarli dai genitori, per poi darli in affido. In primo grado Foti era stato condannato dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale reggino a 4 anni di reclusione.
In appello è stato assolto, «perché il fatto non sussiste», dall'accusa di aver provocato in una paziente di 17 anni lesioni volontarie psicologiche, ossia il disturbo borderline; «per non aver commesso il fatto» dal reato di abuso di ufficio; mentre è stata confermata l'assoluzione dalla frode processuale.
claudio foti
«Era un'accusa folle e senza senso dal punto di vista professionale quella mossa al dottor Foti, ossia l'aver dolosamente indotto con la psicoterapia un disturbo borderline. È come sostenere che un paziente si ammala di polmonite perché ha assunto l'aspirina - spiega il professore Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta
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LA GOGNA MEDIATICA «Il mio assistito è stato riscattato dopo 4 anni di umiliazione e persecuzioni come uomo e come psicoterapeuta - ha commentato l'avvocato Luca Bauccio - Con questa sentenza muore la leggenda di Bibbiano e rinasce la verità di una comunità di professionisti che hanno voluto perseguire solo la protezione del minore». «Questa assoluzione mi restituisce alla dignità e all'onore che merito, non ho mai fatto del male ai miei pazienti, li ho sempre aiutati, mettendo a disposizione tutto il mio tempo e il mio sapere», ha commentato "a caldo" Foti. Una vera e propria gogna mediatica quella a cui è stato sottoposto, «fondata su una narrazione utile alla stampa ma su pochi atti di indagine propriamente detti - spiega l'avvocato Giuseppe Rossodivita, contattato da "Il Messaggero" in quanto "memoria storica" del processo di primo grado in cui difendeva lo psicoterapeuta –
claudio foti
È un processo che non poteva che finire con un'assoluzione, bisognava solo aspettare che le infondate tesi della Procura e della sua consulente decantassero. Foti aveva persino depositato ai pm i video delle sedute della 17enne che sarebbe stata da lui plagiata, per dimostrare che non c'era stata nessuna manipolazione; ma non se n'è tenuto conto». «Foti non c'entrava nulla con gli affidi, ma è stato dipinto come il "ladro di bambini", il "demone". È servito, in quanto capostipite di una scuola di pensiero, come volto di un processo mediatico, con uno storytelling costruito ad arte e strumentalizzato dalla politica.
claudio foti dopo la condanna 1 claudio foti hansel e gretel claudio foti dopo la condanna 3
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