ambulanza
Estratto dell'articolo di Dario Sautto per www.ilmessaggero.it
La cocaina partiva dal Sud America in sommergibile («sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama»). E, una volta stoccata a San Giovanni a Teduccio, veniva consegnata a Marano addirittura in ambulanza, per non destare sospetti, con l'autista vestito da soccorritore e con tanto di mascherina. Un'altra delle rotte della droga nell'orbita del boss dei Van Gogh Raffaele Imperiale è stata smantellata ieri, con il maxi blitz antidroga condotto dai carabinieri del comando provinciale di Napoli.
ambulanze
Due gruppi distinti che facevano entrambi capo a Bruno Carbone, braccio destro di Imperiale, arrestato dopo una lunga latitanza a Dubai come il narcotrafficante nativo di Castellammare di Stabia. Sono 29 le persone finite in manette, una quarantina in totale gli indagati e tra questi figurava anche il nome di Vincenzo Iannone, ucciso e dato alle fiamme lo scorso 16 luglio a Marano proprio per non aver pagato una partita di cocaina. […]
L'INCHIESTA
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, hanno permesso di scoprire una complessa organizzazione che ruotava attorno alla figura di Carbone, che riceveva gli ordini mentre era latitante negli Emirati Arabi grazie alle chat criptate Sky Ecc ed Encrochat, grazie alle quali comunicavano anche i suoi familiari e addirittura sua madre. Il narcotraffico serviva a rifornire le principali piazze di spaccio dell'area a nord di Napoli […]
cocaina
A distribuire all'ingrosso, secondo l'Antimafia era Vincenzo Della Monica, mentre a finanziare l'organizzazione, con ruolo anche di cassiere, era il fratello Salvatore Della Monica, insieme a Michele Nacca. […]
LE CHAT CRIPTATE
Un altro gruppo in affari, invece, sarebbe collegato a Simone Bartiromo, Roberto Merolla e Giovanni Cortese, con ramificazioni e rapporti in Puglia e Calabria, in particolare nella Locride, e alleanze anche all'estero in Albania e Turchia per l'import di hashish. Partite nel 2017 per arrivare alla cattura di Carbone, le indagini hanno permesso innanzitutto di scoprire il nickname «biaste» utilizzato sulle chat criptate.
droga cocaina
E dai vari nickname e soprannomi, in gran parte ispirati a calciatori o personaggi televisivi da Maradona a Cavani, passando per il Gabibbo, l'immortale, il malese e vari nomi delle fiction gli investigatori sono riusciti a districarsi, arrivando alle vere identità degli indagati, ritenuti gestori di un'importante rotta del narcotraffico, che passava obbligatoriamente per l'Olanda e la Spagna. Tra gli indagati, spunta il nome di Kevin Kurti, intercettato dopo essere sfuggito ad un controllo con i cani in aeroporto. Era sua l'idea di puntare sui trasporti sottomarini perché aveva paura di essere scoperto in aereo. […]
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