Giuliano Guzzo per “La Verità”
Siri Apple
Il «gender neutral» arriverà presto anche negli smartphone; ed arriverà nella forma più chiara e squillante possibile: quella della voce che farà compagnia agli utenti.
La novità riguarda infatti Siri, e sarà contenuta nella prossima versione di iOS per iPhone, che avrà una opzione androgina per la voce americana dell'assistente vocale di Apple. Al momento, questa nuova opzione - registrata, manco a dirlo, con l'immancabile ausilio della comunità Lgbt - è limitata alla sola voce in inglese ed americano, ma è quanto mai probabile che verrà presto resa disponibile anche in altre lingue.
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Tutto ciò non è casuale, ma rientra in un progetto che pare essere particolarmente caro ad Apple, vale a dire quello di offrire delle scelte per il suo assistente virtuale che non siano esplicitamente connotate sulla base di un genere o di un tipo specifico di identità.
Rispetto a questo, va rimarcato come, in realtà, già da tempo Siri abbia, anche nella versione italiana, una voce maschile oltre a quella femminile di origine; e questo in una ottica paritaria e di contrasto agli stereotipi di genere.
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L'introduzione della voce maschile costituiva infatti il tentativo di liberare dalla connotazione prettamente femminile una funzione ancillare ed assistenziale com' è, di fatto, quella di Siri.
Sempre in un'ottica «inclusiva», lo scorso anno, negli Usa Apple l'anno scorso aveva registrato due altre voci - una maschile ed una femminile - servendosi di due attori afroamericani, cioè di due voci che alle orecchie di una persona madrelingua inglese suonano come le voci di due persone di colore.
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La voce «gender neutral» costituisce dunque solo l'ultima evoluzione di un percorso, per così dire, che continua da tempo. La novità arriverà presto, giusto il tempo di mettere definitivamente a punto la versione 15.4 di iOS, attualmente in fase di test finale. Tutto ciò farà felice il movimento arcobaleno che non solo ha collaborato con Apple ma, da tempo, chiede di «liberare» la voce dal genere.
I lettori della Verità forse ricorderanno che, quasi un anno fa, aveva fatto discutere la proposta del queer Jessye DeSilva, attore e insegnante di canto il quale è convinto che la distinzione vocale non abbia ragion d'essere.
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Nello specifico De Silva, che aveva fatto il suo appello sul sito singinginpopularmusics.com, aveva criticato, nel canto, la distinzione tra le voci maschili e femminili, definita retaggio di quelli «cresciuti e socializzati in una società occidentale, suprematista bianca».
Rispetto ad una simile posizione, diffusa nel mondo Lgbt, la voce androgina di Siri costituisce chiaramente solo un inizio. Tuttavia costituisce senza dubbio un primo passo in tale direzione e viene francamente da chiedersi se davvero, tanto più in questo momento, ve ne fosse il bisogno.