Marco Giusti per Dagospia
Beh, quando Claudia Gerini, reginetta della camorra, si spoglia nuda per entrare nella vasca da bagno come una matrona romana sotto gli occhi di John Wick-Keanu Reeves venuto lì per farla secca si sfiora il sublime. Per non parlare di Franco Nero direttore dell'hotel dei killer a Roma e di Riccardo Scamarcio che abita direttamente allo GNAM di Roma, fatto passare per casetta sua a New York e discute davanti all’Ercole e Luca di Canova o a una grande tela innocente di Fattori.
JOHN WICK CAPITOLO SECONDO
Cosa abbiano trovato i critici americani in questo fumettone fracassone e trasharello di John Wick Capitolo Secondo diretto da Chad Stahelski, 90% di gradimento su Rotten Tomatoes, davvero non si capisce, anche se gli incassi vanno al di là di ogni aspettativa, 153 milioni di dollari da tutto il mondo. Magari hanno funzionato da piccola grande bellezza i meravigliosi set romani.
Ma, a parte il divertimento del pubblico italiano di fronte alle sparatorie nelle catacombe o per i tetti di Roma o allo GNAM in mezzo alle opere del nostro 800 e 900, col sangue che schizza sulle parete sotto gli occhi La lettrice di Corcos o all’Ercole saettante di Bourdelle, a parte qualche pregevole apparizione, Ian MacShane, John Leguizamo, Peter Stormare, Laurence Fishbourne, Common come bodyguard della Gerini, non è che si vada molto oltre il solito videogame per ragazzini con una vagonata assurda di morti ammazzati.
JOHN WICK CAPITOLO SECONDO
E, senza fare i moralisti, può non risultare simpatico tutto questo sparare con schizzi di sangue tra le meravigliose statue dello GNAM o le colonne di Zorio e il pavimento di vetro di Pirri. Poi non ci dica Franceschini che davvero pensa alla cultura. Portare i soldi ai musei affittandoli come set di qualsiasi evento di moda cazzaro o film d'azione cazzaro fa l’impressione di un paese non in vendita, ma già irrimediabilmente venduto. Stiamo parlando di spazi culturali illustri.
JOHN WICK CAPITOLO SECONDO
Farli passare per le case dei mafiosi, con tutto il rispetto per i gusti culturali della mafia, ci sembra un tantino esagerato. Detto questo, sia con Riccardo Scamarcio che con Claudia Gerini fratellini mafiosi cattivi siamo nello zenith dello stracult della stagione. Anche se non si capisce perché Scamarcio, nel ruolo di Santino D’Antonio, sì come il celebre parrucchiere di Sorrentino&Benigni, sapendo quanto è pericoloso John Wick, gli ordini, visto che ha un pegno d’onore con lui, di uccidere la sorella diventata capomafia, pensando poi di farlo fuori facilmente e dando così il via a una girandola di bang bang tra killer tra Roma e New York.
Il poro John Wick, già stordito dal film precedente, l’azione si svolge solo quattro giorni dopo e è un vero e proprio sequel, si ritrova così sul groppone una taglia da 7 milioni di dollari che scatena gli appetiti dei tagliagole del globo. 122 minuti di sparatorie e morti ammazzati.
JOHN WICK CAPITOLO SECONDO
Qualche battuta divertente c’è, ma il dialogo è proprio ridotto al minimo. Godetevi la grande scena di nudo della Gerini, che è stata sforbiciata di 23 secondi in Inghilterra (perché sono invidiosi), coatta e cattiva che avrebbe meritato un ruolo maggiore ma che le apre le porte di Suburra – la serie. Godetevi Scamarcio coi riccioli, per non parlare di un grande Laurence Fishbourne come re dei mendicanti di New York e di Ruby Rose come killer cattiva. Ma non è gran cosa. In sala.