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    "NON SI DIVENTA FORTI STANDO SUI SOCIAL" - A LEZIONE DI TALENTO CON PEP GUARDIOLA - L'ALLENATORE DEL MANCHESTER CITY A CUNEO PARLA A 3500 STUDENTI DELLE SUPERIORI: "IL TALENTO SERVE PER FARE QUALCOSA DI SPECIALE, MA È OVVIO CHE NON BASTA SE NON CI SONO DIETRO ORE E ORE DI SACRIFICIO, CHE POI NON È SACRIFICIO VISTO CHE FAI UNA COSA CHE TI PIACE" - "IL PROBLEMA È CHE..."


     
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    Estratto da www.corriere.it

     

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    «La gente dice che dalla sconfitta si impara di più, ma con la vittoria si vive meglio. È importante, a parte tutto, l'equilibrio. Bisogna rimanere calmi quando si vince e non pensare che sia tutto un disastro quando si perde». Oggi Pep Guardiola è intervenuto al palazzetto dello Sport di Cuneo per l’evento già sold out da settimane “Come utilizzare il talento e il gioco di squadra per affrontare al meglio, e vincere, le sfide della vita”, davanti a 3500 studenti e studentesse delle scuole superiori.

     

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    Sono stati molti i temi toccati. Uno su tutti riguarda la maggiore fisicità del calcio moderno: «Da quando ho iniziato si è fatta sempre questa discussione – sottolinea Guardiola –. Oggi si alimentano e allenano meglio, ma credo che la tattica serva solo per aiutare i giocatori a render meglio, non va separata dalla tecnica. La tattica è un modo per far capire che tutti andiamo nella stessa direzione, non è una cosa estetica, è al servizio dei giocatori».

     

    Su Allegri e De Zerbi

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    E a proposito di allenatori. Ecco le parole su due tecnici particolarmente in vista, il primo per essere l’allenatore della Juventus e il secondo perché rappresenta l’idea di calcio moderno. «Prendete Allegri e De Zerbi: pensate che uno voglia vincere e l'altro no? De Zerbi non gioca per l'estetica, gioca per vincere. Ognuno pensa che il suo metodo sia il migliore per arrivare alla vittoria, semplicemente. Tutti gli allenatori vogliono vincere. Non ho mai conosciuto un allenatore o un giocatore che non vuole vincere, né uno che non vuole giocare bene». Nessuna presa di posizione dunque nella disputa tra "giochisti" e "risultatisti" dall'ex profeta del "tiki taka" barcellonese.

     

    Il consiglio ai giovani e il talento

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    Poi arriva il consiglio per i giovani delle scuole: «Non si diventa forti stando sul letto, su Instagram – spiega –. Se vuoi essere un fotografo devi fare mille foto. Ora il problema è che pensiamo a ciò che dicono gli altri, non a noi stessi. Ogni giocatore di oggi pensa d'aver giocato benissimo. Legge qualche critica e va a casa triste. E viceversa. I giovani devono pensare alla loro opinione che è quella che conta davvero. Ti piace giocare a calcio? Gioca molto. Se stai a casa sui social non potrai avere successo, è più difficile». E continua: «Il talento serve per fare qualcosa di speciale, ma è ovvio che non basta se non ci sono dietro ore e ore di sacrificio, che poi non è sacrificio quando fai una cosa che ti piace».

     

    pep guardiola al brescia pep guardiola al brescia

    Tra i temi anche la crisi della Nazionale Italiana: «Del talento c’è ovunque, non credo che in Italia non ce ne sia – commenta –. Non seguo tanto perché non ho molto tempo ma sono sicuro che ci sia». Infine arriva la domanda sulla Juventus: «Non mi ha mai cercato, in Italia si mangia molto bene. Se l'allenerei? Mi piace molto l’Italia, vengo spesso in vacanza».

     

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