Elena Dusi per “la Repubblica”
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«Attenti a Omicron 4 e 5. Le nuove varianti stanno portando a un rialzo dei casi in Sudafrica e potrebbero fare lo stesso in Europa». Il monito dell'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali) arriva in un clima di ottimismo («la situazione dei contagi è stabile») e di attenzione insieme («ci sono ancora milioni di infezioni nel mondo, la pandemia non è finita»).
COVID VARIANTE OMICRON
A parlare per l'Agenzia regolatoria di Amsterdam è Marco Cavaleri, responsabile per i vaccini e i farmaci contro il Covid, che annuncia la strategia Ema per affrontare il probabile ritorno del coronavirus dopo l'estate: «Al massimo a settembre valuteremo i vaccini aggiornati contro la variante Omicron», è il primo punto. Moderna e Pfizer-BioNTech stanno già effettuando le sperimentazioni sui volontari. «Se i nuovi vaccini riusciranno a stimolare più anticorpi neutralizzanti rispetto agli attuali, potrebbero essere approvati in tempo per la campagna autunnale».
Sintomi Covid e Omicron
È probabile che nelle nuove fiale ci siano prodotti bivalenti: che contengono in parte l'Rna del virus di Wuhan (come il vaccino in uso oggi, che si è dimostrato efficace) e in parte l'Rna di Omicron (che dovrebbe coprire meglio le attuali varianti).
In arrivo ci sono due nuovi vaccini francesi, Sanofi e Valneva. Il russo Sputnik resta fermo al palo e Astra-Zeneca ha presentato domanda per essere usato come terza dose. I bambini fra sei mesi e 5 anni, infine, potranno avere la loro iniezione contro il Covid. È l'ultima fascia d'età rimasta scoperta, e Moderna ha chiesto all'Ema l'autorizzazione per somministrargli il suo vaccino.
OMICRON COVID
«La vaccinazione resta il pilastro fondamentale contro il virus», ribadisce Cavaleri. Le iniezioni, secondo l'Agenzia di Amsterdam, hanno salvato mezzo milione di vite fra gli europei con più di 60 anni. Anche perché la mortalità ridotta attribuita a Omicron, secondo un ampio studio americano in via di pubblicazione su Nature Portfolio , sarebbe in realtà merito della nostra immunità. La ricerca, basata sui dati di 130mila pazienti degli ultimi due anni, dimostra che «il rischio di ricovero e morte resta quasi identico con ogni variante». L'Organizzazione mondiale della sanità ha stimato quante potrebbero essere le morti reali per Covid: nonostante il conteggio ufficiale si fermi a 6 milioni, a fine 2021 il coronavirus aveva già causato 14,9 milioni di decessi nel mondo. L'Oms ha ottenuto questa cifra calcolando l'eccesso di mortalità nei vari Paesi.
VARIANTE OMICRON
In Sudafrica intanto - la nazione dove Omicron è stata scoperta, a fine novembre 2021, per poi diffondersi anche da noi - le subvarianti 4 e 5, ancora più contagiose di Omicron 2, hanno portato i casi da poco più di mille a inizio marzo a oltre 9mila oggi. Cavaleri ha ricordato che in Europa solo metà degli adulti ha ricevuto la terza dose e il 15% non ne ha avuta neanche una. Se la quarta dose oggi «non è raccomandata alla popolazione generale, resta consigliabile per le persone sopra agli 80 anni, con una risposta immunitaria debole e a rischio di sintomi gravi». Secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, in realtà, a 2,7 milioni di italiani manca ancora la terza dose. Prosegue intanto balbettando la discesa dei contagi: ieri erano 48.255 (47.039 mercoledì), con un numero ancora alto di morti: 138 ieri e 152 mercoledì.
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