Estratto dell’articolo di Gianluca Paolucci per “La Stampa”
MASSIMO SEGRE - DIRECTA SIM
Uno “schema” che ha trasformato una sim in una sorta di piccola banca centrale: raccoglieva liquidità da banche in salute e forniva la stessa liquidità a istituti che, per ragioni anche momentanee, avevano difficoltà ad approvvigionarsi tramite i tradizionali canali bancari. Ma Directa sim non è una banca centrale e neppure una banca. Per questo la procura di Torino, che ha da tempo avviato accertamenti sulla società torinese che fornisce servizi di trading, ha notificato l'avviso di proroga delle indagini preliminari alle parti.
Tra i quali figura adesso anche la sim stessa. Le ipotesi di reato sono l'abusivismo bancario e finanziario e il falso in bilancio. Tra gli indagati, oltre al presidente Massimo Segre, anche l'ex co-amministratore delegato Giancarlo Marino, che aveva le deleghe operative per questa attività.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il sistema messo in piedi all'interno della sim prevedeva la remunerazione per i "segnalatori di pregio", che indicavano gli istituti potenziali clienti. Gli accertamenti svolti hanno rivelato che i "segnalatori" fatturavano parte delle proprie provvigioni a due società riconducibili allo stesso Marino. Che è indagato anche per le ipotesi reato relative all'infedeltà patrimoniale.
Lo "schema" – così viene definito nei documenti ufficiali di Directa - svelato dalle indagini era piuttosto complesso: da un lato banche e società finanziarie "solide" aprivano un conto di trading presso Directa e depositavano lì la liquidità in eccesso, per la quale veniva riconosciuto un interesse indipendentemente dal numero di operazioni effettuate. Dall'altro, la stessa liquidità veniva "girata" in deposito ad altre banche. Che, almeno in alcuni casi, avevano parametri patrimoniali deboli o una bassa qualità del credito.
MASSIMO SEGRE - DIRECTA SIM
Ad accorgersi del meccanismo erano stati gli ispettori di Bankitalia, alla quale spetta la vigilanza anche sulle sim come Directa, nel corso di una ispezione svolta nel 2021. Alcuni dei conti esaminati, che formalmente dovevano servire per fare trading di titoli sui mercati, in realtà avevano registrato operazioni "irrilevanti o assenti", si legge in uno dei documenti visionati.
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Il 27 giugno dello scorso anno invece si sono presentati nella sede di Directa gli uomini del nucleo valutario della Guardia di Finanza, coordinati dal pm torinese Mario Bendoni per acquisire la documentazione sullo "schema" segnalato da Bankitalia e ipotizzando i soli reati di abusivismo finanziario e bancario, a carico dei soli Marino e Segre.
massimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 16
Negli stessi giorni, hanno acquisito documenti anche presso banche e società finanziarie, suddivise in "depositanti" e "depositarie". Le prime aprivano i conti e parcheggiavano la propria liquidità, le seconde ricevevano la liquidità di Directa in deposito. Tra le prime figurano Banco Azzoaglio, il Banco fiorentino, la Banca delle Alpi marittime. Ma anche Credito Fondiario, Palladio Holding, la Fondazione Mps e la Fides spa. Nelle seconde la Popolare di Bari, Carige, Banca Progetto, Banca Sistema, Illimity, Solution Bank, Banca Regionale di Sviluppo (incorporata nel 2023 in Banca di Credito Popolare).
MASSIMO SEGRE
Nessuna delle banche citate è coinvolta nelle indagini e i funzionari sentiti in questi mesi dalla procura di Torino sono stati ascoltati come persone informate dei fatti. Proprio le testimonianze dei funzionari della banche coinvolte hanno permesso di ricostruire però lo "schema" e il livello di consapevolezza sulle operazioni compiute tramite Directa.
La Popolare di Bari, ad esempio, inizia a ricevere in deposito la liquidità di Directa nel 2019, nella fase più acuta della crisi che porterà, alla fine di quell'anno, al salvataggio pubblico tramite Mcc. In una fase nella quale i parametri patrimoniali erano già ampiamente oltre la soglia di allarme.
Nell'agosto dello scorso anno, Directa ha chiuso i rapporti che prevedevano la remunerazione della liquidità dei clienti istituzionali e approvato una serie di regole più restrittive per selezionare dove tenere in deposito la liquidità. Sempre in agosto, il co-ad Marino si è dimesso per «motivi di natura personale». [...]
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