1. GHISLERI A 24 MATTINO: SALVINI HA VINTO CON I VOTI DEL CAV, M5S CON QUELLI DI RENZI
Berlusconi e Ghedini
"A livello nazionale alla Camera i voti si sono mossi a blocchi. Nel centrodestra c'è stato un travaso di quasi tre milioni di voti - un po' meno, due milioni e 700 mila - da Forza Italia verso la Lega che hanno rimpinguato rispetto alle politiche del 2013, dove la Lega aveva fatto un milione e quattrocentomila voti, fino ad arrivare quasi a toccare i sei milioni insieme ai voti centristi".
Ghisleri
È l'analisi dei voti condotta dalla sondaggista Alessandra Ghisleri (Euromedia Research) ai microfoni di 24 Mattino nel corso dell'intervista di Luca Telese e Oscar Giannino che ha poi spiegato: "Si sono mosse le tematiche economiche, soprattutto al Nord, che hanno spinto il voto verso la Lega, verso un certo tipo di cambio".
La Ghisleri ha poi concluso: "Dall'altro lato, il blocco del centrosinistra se si vanno a vedere la somma dei voti - per punire Renzi che ha votato Bonino - più di un milione e mezzo di voti sono andati in blocco verso i Cinque Stelle. Nel 2013 avevano preso 8milioni e 700 mila voti, oggi prendono quasi undici milioni di voti".
intervento di sestino giacomoni per la presentazione candidati di forza italia
"Gli elettori del Pd hanno scelto questi Cinque Stelle un po' più soft?" chiede Luca Telese. "Sì, li hanno scelti perché hanno capito che lo scontro era tra centrodestra e grillini.", spiega la Ghisleri. " Alla fine se si è in tre bisogna scegliere un duopolio e per non volere il centrodestra devi votare la parte più forte. Proprio per questo Liberi e Uguali ha perso. Liberi e Uguali mantiene gli stessi voti di SEL del 2013, non si è capito che c'era un'alternativa di sinistra".
2. CAV OSTAGGIO DEI FRENATORI
Luigi Bisignani per il Tempo
luigi bisignani
Caro direttore, a Berlusconi il suo cerchio magico ha impedito di fare Berlusconi. Il Cavaliere è stato superato dalla Lega perché posto in un regime di semilibertà che l' ha allontanato da tutti, soprattutto da quel mondo che nessuno come lui sapeva ammaliare. Isolato tra Arcore e studi televisivi, mandato in onda fino alla nausea anziché solo nelle ultime settimane, come aveva fatto nel 2013 per il referendum e per le amministrative siciliane.
giovanni toti paolo romani
I nuovi consiglieri, essi stessi chiusi in un bunker a gestire l' immagine dell' uomo più popolare d' Italia, hanno voluto, magari per motivi di salute e forse in buona fede, distaccarlo anche da coloro che per anni lo avevano consigliato.
Il modesto risultato di domenica non ci sarebbe stato se Berlusconi avesse seguito il suo istinto. Niente bagni di folla, magari con qualche eccezione in qual che città del Sud, le liste elettorali non rinnovate con millennials, professionisti, uomini di cultura ed imprenditori. In centinaia sono andati a Villa Gernetto, tutti protagonisti di un' Italia nuova, affascinati da Berlusconi, e sicuri di essere valutati per entrare in Parlamento. Tutti cassati.
Le liste, in pratica, sono state terreno di ripicche e diktat, senza alcuna strategia. Una lotta, all' arma bianca, che ha finito per tener fuori candidati che avrebbero portato voti dal territorio e per dare all' elettore la percezione che Forza Italia fosse diventata terra di conquista di piccoli clan senza storia e senza voti.
paolo romani renato brunetta deborah bergamini
Per non parlare della legge elettorale, fortemente voluta dagli strateghi di Arcore per favorire, come è avvenuto, la Lega di Salvini che ha fatto poi man bassa dei collegi più sicuri, ridimensionando anche i coraggiosi patrioti di Fratelli d' Italia e la cosiddetta Quarta Gamba nata amputata. Berlusconi però, per ciò che gli è stato consentito, ha dato il massimo come un vero leone in battaglia.
Ha messo sul tavolo le idee migliori, salvo fermarsi all' ultimo miglio e magari lasciandosele sfilare dagli altri che, invece, le hanno portate fino in fondo e proprio per quelle hanno vinto. Chi per primo ha parlato di rimpatri dei clandestini? Berlusconi, ma è diventata una battaglia di Salvini. Chi di Flat tax? Berlusconi, ma ha preso quota solo quando è diventata la bandiera della Lega. La stessa scelta di Antonio Tajani, candidato premier, è stata vista come una cessione al compromesso, in un momento in cui vincono i duri e puri.
gianni letta e berlusconi
Per cinque anni la sua classe dirigente è stata solo a pensare a come farsi ricandidare a fine legislatura piuttosto che a lavorare a un' idea, a un progetto. Per anni, mentre Salvini, Meloni, Di Maio, Di Battista e lo stesso strapazzato Renzi battevano l' Italia città per città, in pochissimi di Forza Italia si sono fatti vedere fuori dai palazzi a tastare il polso della gente. Mentre gli altri sfornavano proposte e idee, ancorché sbagliate, Forza Italia non aveva una linea, e nessuno il coraggio di prendere posizione sui temi che si ponevano anche all' attenzione del Parlamento, dove i gruppi si sono molto spesso astenuti.
berlusconi salvini meloni fitto
E già adesso, quelli sicuri della riconferma, pensano più che altro ad accaparrarsi ipotetici posti di governo con la Lega, senza considerare che se la coalizione di centrodestra è prima non lo è certo per i voti di Forza Italia. Il partito è in coma, ma non sembra interessare a nessuno. Sono tutti troppo vecchi per pensare al futuro. A loro basta il presente. E ancora una volta, nonostante tutto, se la sono cavata grazie a Berlusconi. Un partito evidentemente destinato a spegnersi insieme a lui. Gli altri certo non li ricorderà nessuno.
BERLUSCONI SALVINI
Sarebbe il caso però che Salvini si ricordi che anche lui, come ieri Bossi e poi Fini, è stato sdoganato proprio da Berlusconi.