Estratto dell'articolo da www.lastampa.it
paolo giordano
«Non sono un politico e non voglio esserlo». Lo scrittore Paolo Giordano, 40 anni, torinese, si ritira dalla corsa per la direzione del Salone del libro. «È un ente che ho sempre amato, anche per motivi geografici. Se c’era una realtà di cui potevo immaginare di occuparmi era quella, ma non sarà così».
Giordano non sa cosa succederà ora. «Mi sento responsabile. Credo che ci siano persone che pensavano fosse la strada giusta e mi dispiace, ma ritengo pure che arrivino dei momenti in cui c’è uno stallo e allora è meglio smuovere le acque».
ELENA LOEWENTHAL
Alla base di tutto ci sarebbe un problema politico. «Ho avvertito che non ci sarebbe stata una piena libertà nella mia gestione di direttore. Si sono poi aggiunte delle richieste di presenze dell’area di destra nel comitato editoriale, non scelte da me ma imposte».
In conclusione per lo scrittore «la cultura merita meglio di così. Di non essere come tutto il resto e diventare lottizzata non dico dalla politica, ma dal partitismo. Il Salone del libro merita di più e non mi sarei sentito a mio agio e nel giusto ad avallare tutto ciò».
lo scrittore paolo giordano
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