Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”
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Salviamo l'Ucraina o il Pianeta? Proprio mentre l'intelligence Usa avverte che la guerra potrebbe durare ancora a lungo e che Putin non ha alcuna intenzione di fermarsi al Donbass, John Kerry, inviato speciale di Biden per il clima, sostiene che a causa del conflitto rischiamo di giocarci l'obiettivo climatico di 1,5 gradi entro il 2030.
L'ex segretario di Stato di Obama sostiene infatti che una guerra prolungata sarebbe un disastro per la transizione energetica, che ci sono Paesi che stanno lottando con una riduzione drastica delle fonti di energia e hanno urgentemente bisogno di ridurre le emissioni di gas serra per limitare il riscaldamento globale come pianificato. Siamo al limite, dice Kerry, «diversi scienziati credono che siamo già sull'orlo dei 1,5 gradi» e tutto ciò che non fa parte degli sforzi della riduzione delle emissioni rischia di far superare la soglia.
VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI
«La distruzione causata dalla guerra in Ucraina sta costringendo i Paesi a ripensare la loro dipendenza dai combustibili fossili» ha insistito Kerry, il quale ha tuttavia sottolineato che «gli impegni del Cop26 sono impegni per il 2030. Un intoppo di alcuni mesi può essere qualcosa che possiamo aggirare», ma se si tratta di un anno o due le cose cambiano.
Soluzioni l'ex volontario del Vietnam (poi diventato pacifista) ovviamente non ne ha, anche se la logica suggerisce che quella più lineare sarebbe far finire la guerra il più in fretta possibile (e non solo per il clima ovviamente), ma questo dipende sia da Biden che da Putin, oltre che da Zelensky, e nessuno dei 3 sembra per il momento intenzionato a fare passi indietro. Il rischio dunque è che per salvare l'Ucraina saltino tutti i piani per salvare il pianeta dal riscaldamento globale. Per la verità a Bruxelles si crede che la guerra potrebbe perfino essere un'occasione in questo senso, che dovendo fare a meno del gas e del petrolio russo si debba per forza accelerare il ricorso alle fonti energetiche alternative.
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Ma ciò richiede tempo e nel breve, cioè il prossimo inverno, c'è chi potrebbe essere tentato a ricorrere al carbone, come peraltro già si sta facendo. Nonostante le promesse elettorali, Biden ha consentito l'espansione delle perforazioni di gas per aiutare gli alleati a sostituire i combustibili fossili russi. Kerry sostiene che l'estrazione del gas in Usa è più efficiente di quella in Russia, e quindi inquina meno, ma la direzione è comunque sempre quella opposta agli impegni della transizione energetica.
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