Enrico Franceschini per repubblica.it - Estratti
LE LETTERE D’AMORE AI SOLDATI DI FRANCIA DEL SETTECENTO
“Non vedo l’ora di possederti”, scrive la moglie al marito. Siamo nella Francia del Settecento. Il marito è un marinaio, impegnato nella guerra dei sette anni, come venne poi ribattezzata, contro l’Inghilterra. La lettera inviata dalla consorte non arriva al destinatario: viene confiscata dalla Marina militare di Sua Maestà britannica, dopo una vittoria nella battaglia navale in cui il malcapitato marinaio francese è stato catturato.
Da allora, questa e altre missive di mogli e donne dei marinai di Francia sono rimaste chiuse per quasi tre secoli in un cassetto degli archivi di stato, a Londra. Poi uno storico ha avuto il permesso di esaminarle. E il loro contenuto rivela che i messaggi d’amore di trecento anni or sono erano più piccanti, più liberi, più spregiudicati, di quanto alcuni si sarebbero aspettati.
Una donna che dice al suo uomo “vorrei possederti”, frase che molti tendono a considerare più tipicamente maschile, se non oggi, certamente nel Settecento. La prosa di un’altra è più romantica che sessuale, ma egualmente degna di nota: “Potrei stare qui a scriverti tutta la notte quanto ti amo, ma non ci sarebbe spazio per la firma in fondo al foglio”, parole che sembrano quasi evocare il famoso verso di Shakespeare in cui Romeo dice a Giulietta, “lasciarti è dolore così dolce che direi buona notte fino a giorno”.
LE LETTERE D’AMORE AI SOLDATI DI FRANCIA DEL SETTECENTO
Una terza rimprovera il coniuge: “Io ti penso più di quanto tu pensi a me”, pregandolo poi di portare i suoi saluti a un compagno d’armi, “visto che io ho tue notizie soltanto da sua moglie”: e viene da immaginare un gioco a quattro, uno scambio delle coppie.
Le lettere sono state scoperte per caso nel 2004 da Renaud Moriuex, docente di storia europea all’università di Cambridge, mentre faceva ricerche su un altro argomento nei National Archives di Londra. Soltanto tre fra le decine e decine di missive erano state aperte, le altre ancora chiuse con un sigillo di ceralacca rossa: evidentemente il funzionario inglese che le aveva sequestrate le giudicava poco interessanti o il suo francese non era abbastanza buono.
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LE LETTERE D’AMORE AI SOLDATI DI FRANCIA DEL SETTECENTO