Estratto dell’articolo di Marco Vigarani per il Corriere della Sera
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Francesco Moser e Beppe Saronni sono veramente destinati a essere eterni rivali. I due grandi campioni erano separati appena da pochi chilometri ma la distanza che li divide ormai è ben più profonda di quella geografica. In occasione del primo giorno del Festival dello Sport, Saronni è stato introdotto nella Hall of Fame del Giro d’Italia insieme a Franco Balmanion (trionfatore nel 1962 e 1963).
L'eterna rivalità tra Beppe Saronni e Francesco Moser
L’evento si è svolto nella Sala Depero del palazzo della Provincia, nel cuore della città che ha visto crescere il suo storico avversario Moser. Una coincidenza che non è sfuggita alla verve di Saronni: «Chissà perché ma ci ritroviamo ancora una volta sulle stesse strade, negli stessi luoghi — ha commentato il 66enne che ha vinto il Giro nel 1979 e nel 1983 —. La nostra rivalità ha incendiato l’Italia, nei bar non si parlava solo di calcio ma anche di ciclismo e questo penso sia il risultato più bello che abbiamo ottenuto. Immagino che più tardi lo incontrerò. Vorrà venire a salutarmi e a complimentarsi per questo riconoscimento».
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Accuse e attacchi tra i due campioni di ciclismo
Parole che sembravano il preludio a un disgelo nel rapporto fra i due ma che si sono rivelate soltanto una stilettata di pungente sarcasmo visto che questo incontro non è avvenuto e nemmeno è in calendario. La conferma è arrivata direttamente da Moser: «Non ho mai detto che sarei andato all’evento. A parte che lui non è venuto nel 2015 a Milano quando sono stato premiato, ma in generale non voglio proprio vederlo. Negli anni passati è vero che mi veniva a trovare ma le sue ultime dichiarazioni mi sono rimaste sullo stomaco e preferisco non avere niente a che fare con lui».
L'intervista al «Corriere della Sera» che ha riacceso lo scontro
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Lo Sceriffo nativo di Palù di Giovo fa riferimento a un’intervista rilasciata nei mesi scorsi al Corriere della Sera in cui Saronni ha sminuito i trionfi del collega accusandolo di avere utilizzato biciclette iper tecnologiche e soprattutto procedimenti medici sperimentali ideati dal professor Conconi che negli anni successivi sono stati vietati. Moser ha colto la palla al balzo per replicare con una battuta: «Non ho nulla in contrario al fatto che lui riceva questo premio, va bene anche a Trento. Ormai lo danno a tutti gli ex campioni che hanno vinto il Giro in passato. Il mio l’ho preso da un po’ di tempo».
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