Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”
Giulia Jasmine Schiff 1
C' è il ministro della Difesa Elisabetta Trenta che chiede chiarimenti allo Stato Maggiore dell' Aeronautica: «Fatto gravissimo, sono scandalizzata, chi deve pagare pagherà», c' è l' Aeronautica militare che diffonde una nota nella quale rivela un' inchiesta interna sulla vicenda: «Il 5 ottobre abbiamo denunciato il fatto all' autorità giudiziaria»; e c' è l' autorità giudiziaria che per bocca del procuratore capo militare Antonio Sabino cerca di tranquillizzare almeno sul fenomeno del nonnismo: «Non sembra diffuso, sono fatti episodici, sui quali naturalmente stiamo indagando».
Giulia Jasmine Schiff
Si tratta della storia del sergente Giulia Jasmine Schiff, la ventenne veneziana di Mira che ha denunciato i presunti atti vessatori subiti all' Accademia aeronautica militare di Pozzuoli dove era entrata lo scorso anno come allieva ufficiale per uscirne in settembre, espulsa. Denuncia presentata alla Procura militare di Roma il 25 ottobre scorso e quindi dopo l' esposto dell' Aeronautica, quest' ultimo probabilmente finalizzato a disinnescare la miccia di una vicenda potenzialmente esplosiva.
La versione delle forze armate non collima infatti con quella fornita dalla Schiff che ha raccontato di un trattamento umiliante nei suoi confronti, soprattutto dopo il giorno del «battesimo del volo», quando è uscita provata dal rito iniziatico del bagno in piscina: «Sono dovuta andare più volte in infermeria a curarmi le ferite...».
Giulia Jasmine Schiff
D' altra parte i documenti sul caso Schiff esistenti all' Accademia, eccellenza dell' aeronautica italiana, parlano di «scadenti, aggravati e continui risultati conseguiti in sede disciplinare», tali da concludere per «un' insufficiente attitudine militare». A certificarlo, tre lettere di biasimo consegnate all' allieva fra il giugno e il luglio dello scorso anno. «Dal punto di vista disciplinare - scriverà in settembre la Commissione permanente di attitudine -, il sergente ha mostrato numerose mancanze, in alcune occasioni è stata ricevuta dal Comandante dimostrando di non aver recepito il motivo delle punizioni».
La giovane allieva ha invece dichiarato al magistrato, che sta indagando i suoi commilitoni per lesioni gravi, che le «mancanze» erano in realtà «sciocchezze punite ingiustamente.
Giulia Jasmine Schiff
Nonnismo». Che a suo dire sarebbe scattato nel momento in cui ha iniziato a manifestare atteggiamenti di denuncia delle lesioni subite al «battesimo del volo». «L' aeronautica militare non ammette comportamenti in qualunque modo correlabili al fenomeno del nonnismo che condanna e persegue con fermezza», ha voluto replicare l' Aeronautica.
Un botta e risposta nel quale ieri si è inserito il commento dell' ex capo di Stato Maggiore dell' Aeronautica, Leonardo Tricarico, venuto in soccorso della Scuola di volo: «Il bagno nella fontana è un rito al quale non sono sfuggito nemmeno io. Una consuetudine goliardica assolutamente innocua».
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Parole che il sergente Schiff respinge con forza mostrando quattro foto delle ferite subite il 7 aprile, durante la «consuetudine goliardica» che avrebbe dovuto suggellare una giornata di festa per aver superato la prova conclusiva del volo da solista. Con lei si è schierato Erasmo Palazzotto della Commissione Difesa di Montecitorio: «Il Parlamento vuole sapere la verità, vuole che vengano restituiti onore e dignità a questa ragazza. Il governo venga al più presto a riferire in aula. Che nel terzo Millennio ci sia ancora spazio per cerimonie vessatorie e umilianti è una vergogna senza precedenti». La ministra Trenta è decisa: «Bisogna approfondire le indagini. Queste cose non possono essere tollerate, qui per di più c' è un' aggravante: è sbagliato a prescindere ma lo è ancora di più perché riguarda una donna».
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