Carlo Bertini per "La Stampa"
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«Competition is competition», diceva Romano Prodi a Massimo D'Alema e Franco Marini quando li sfidò sul loro terreno, alle Europee del 1999 con la lista dell'Asinello. E la stessa cosa sembra dire Enrico Letta ai big dei 5stelle suoi alleati, ora che li sfida sul loro terreno, ma con ambizioni molto più vaste: mentre i 5stelle passano a Sky Vote Cloud per le future votazioni e all'open source Odoo, che conterrà i dati degli iscritti, i dem creano una nuova piattaforma digitale per la democrazia partecipativa, le Agorà democratiche.
letta conte
Che il leader Pd sta presentando da giorni a tutti i vertici del suo partito, insieme al lancio delle "Università democratiche" di fine estate: da ministri a capigruppo, da segretari regionali a sindaci, tutti coinvolti. Lo snodo è cruciale, tanto che sarà messo ai voti a fine mese in una Direzione nazionale.
ROUSSEAU - VOTAZIONE SUL GOVERNO DRAGHI
Costa meno di Rousseau
Giuseppe Conte, archiviato Rousseau, cambia passo: l'utente entra nella piattaforma Odoo, legge i comunicati, scrive sul Blog. Ma quando poi deve votare, passa su Sky Vote Cloud, una delle piattaforme per il voto elettronico più utilizzate in Italia, dove alla fine di ogni voto i dati vengono cancellati: «La separazione tra quello che si dice e quello che si decide è netta», spiega l'amministratore della società.
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«Quanto costa ogni votazione? Non posso rivelarlo, ma confermo che i costi saranno inferiori a quelli di Rousseau. Inoltre, "scomporre" gli elementi fa sì che la garanzia di privacy e sicurezza sia maggiore», spiega Giovanni Di Sotto, Ceo della società Multicast-Sky Vote».
Obiettivo, allargare il campo
Il Pd invece gioca su un altro terreno. Dal 1 luglio al 31 dicembre andranno in scena le Agorà democratiche, luoghi di discussione e partecipazione, aperte agli elettori di centrosinistra, che sottoscrivono «una carta dei valori» e pagano almeno 1 euro, per diventare «cittadini delle Agorà».
DI MAIO E IL MANDATO ZERO
Letta spera di coinvolgere 100 mila persone, «dentro e fuori dei partiti», quindi il popolo degli astenuti, ma pure associazioni, movimenti, Sardine, simpatizzanti di Calenda o Bonino; ma anche militanti di Leu (che ha già detto di aderire), per arrivare ad un obiettivo massimo: avere richieste, spunti, suggerimenti su tutti i temi cruciali, dalle riforme, all'economia, dal lavoro ai diritti.
La base incontra Rousseau
Ma con una differenza sostanziale rispetto al vecchio Rousseau: le Agorà democratiche non sostituiscono i partiti, non si tratta di democrazia deliberativa (con la base grillina che vota se M5S debba stare o no in un governo con la Lega o col Pd); men che meno di democrazia diretta, con referendum su questo o quel tema: per il Pd la Costituzione è sacra e la democrazia rappresentativa pure.
Ma la grande intuizione che ebbero i 5 Stelle - i meet up, far discutere le persone su temi singoli anche locali, far sentire i cittadini protagonisti della politica - rimane giusta. Per questo viene ripresa e per la prima volta realizzata in grande.
portale dei talenti rousseau
Con una serie di interrogativi irrisolti che Letta e i suoi si stanno ponendo: come quello della «competizione» tra organismi dirigenti dei partiti di centrosinistra e le indicazioni anche programmatiche che verranno dalle Agorà.
OPEN ROUSSEAU
Per fare un esempio: se dalle Agorà sui diritti civili verrà un orientamento favorevole ai matrimoni gay, che farà il Pd? E ancora: come conteranno i «cittadini» nel processo decisionale? Le loro indicazioni saranno tradotte in proposte di legge?
Per il Pd il punto sta proprio nella partecipazione e su questo Letta si gioca la segreteria. «Sanciranno il fallimento o il successo del mio mandato», ha detto il segretario. «È l'inizio di un percorso. Può essere il più grande esercizio di democrazia partecipativa su larga scala della politica italiana», ha spiegato allo stato maggiore del Pd e ai segretari territoriali. Tranquillizzati sul punto più delicato, che potrebbe portare capicorrente a snobbare questa campagna.
IL VOTO SU ROUSSEAU PER IL MANDATO ZERO E LE ALLEANZE
«Le Agorà rafforzano, non sminuiscono, la funzione di mediazione sociale che la costituzione riconosce ai partiti. È un modo per offrire nuovi spazi di democrazia e rigenerarci tutti».
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Ma il fattore competition è forte: la piattaforma è sperimentata in 80 città di 20 paesi, certificata dall'Ue. Michele Bellini, che cura il progetto, allude a Rousseau quando fa notare che «la piattaforma Agorà garantisce privacy, sicurezza, i contenuti non vengono ceduti a terzi, sono trasparenti e tracciabili...».