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    PUTIN NON PUÒ FARE A MENO DEL LAVORO SPORCO DELLA WAGNER IN AFRICA – DOPO IL TENTATO GOLPE DI PRIGOZHIN, LA COMPAGNIA MILITARE SARÀ SMANTELLATA IN RUSSIA. MA RESTA IL NODO DEI CINQUEMILA MERCENARI CHE “CONTROLLANO” CON LE ARMI GLI INTERESSI DI MOSCA DALLA LIBIA AL SUDAN, DALLA REPUBBLICA CENTRAFICANA AL MALI – “MAD VLAD” HA TUTTO L'INTERESSE A LASCIARLI SUL CAMPO. RESTA DA CAPIRE A CHI DOVRANNO RISPONDERE QUESTI UOMINI E SE LO FARANNO…


     
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    Estratto dell’articolo di Francesca Mannocchi per “La Stampa”

     

    MERCENARI WAGNER RECLUTANO SOLDATI NELLA REPUBBLICA CENTRAFICANA MERCENARI WAGNER RECLUTANO SOLDATI NELLA REPUBBLICA CENTRAFICANA

    Che il capo mercenario di Wagner Yevgeniy Prigozhin stesse pianificando un piano contro i vertici della difesa russa era noto all'intelligence statunitense da alcune settimane secondo quanto riportava ieri il Washington Post.

     

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    Non erano certi tempi e modi - dicono sotto anonimato funzionari dei servizi segreti al giornale americano - ma era chiaro che il leader della Wagner stesse per rendere ancor più plateale il braccio di ferro avviato da mesi contro il Ministro della Difesa Shoigu e il capo dello stato maggiore Gerasimov.

     

    evgeny prigozhin evgeny prigozhin

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    Nelle settimane di aspre battaglie, costate centinaia di vittime a russi e ucraini, Prighozin aveva reso la piccola città del Donbass, un tempo abitata da 70 mila persone e oggi ridotta a macerie disabitate, la parte per il tutto della sua scalata opposizione ai vertici militari. Voleva dimostrare di saper mietere conquiste, lente certo ma costanti, nell'unico fronte dove l'esercito di Kyiv non stava recuperando terreno.

     

    TRUPPE WAGNER IN BURKINA FASO TRUPPE WAGNER IN BURKINA FASO

    Dopo la straordinaria controffensiva del settembre scorso, per Prigozhin prendere Bakhmut, significava dire che i suoi uomini galeotti, mercenari, riuscivano dove l'esercito regolare stava fallendo. E riuscendoci avrebbe potuto alzare la posta in gioco di una guerra di potere che si muove intorno alla tenuta del capo. Prigozhin ha sostenuto di aver perso 20 mila uomini nei mesi di battaglia per Bakhmut, numeri altissimi, impossibili da verificare, ma che gli analisti militari ritengono verosimili.

     

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    MERCENARI WAGNER IN AFRICA MERCENARI WAGNER IN AFRICA

    Il dieci giugno scorso il presidente Putin ha chiesto alle forze autonome come la milizia Wagner - una ventina in Russia - di firmare un contratto che dal primo luglio le avrebbe poste di fatto sotto il controllo del Ministero della Difesa. La versione ufficiale era garantire ai mercenari gli stessi diritti e gli stessi benefici dei soldati regolari, assistenza pensionistica e sanitaria, ma era evidente che l'effetto sarebbe stato quello di commissariare le unità che sfuggivano al controllo di Shoigu e Gerasimov.

     

    Condizione inaccettabile per Prighozin che dei due era nemico giurato e che li aveva descritti come «nonni incapaci di ottenere vittorie in battaglia e padri di figli corrotti e inabili al fronte»: «Nessun combattente della Wagner percorrerà di nuovo la via della vergogna. Perciò nessuno firmerà accordi» aveva detto, rispondendo agli ordini dei vertici militari.

     

    LA BRIGATA WAGNER NEL MONDO LA BRIGATA WAGNER NEL MONDO

    L'ipotesi che la sua milizia diventasse vassalla dei suoi avversari era inaccettabile, Prigozhin ha capito che stava per essere messo all'angolo. E un uomo sanguinario e ambizioso che sta per essere isolato, cioè che sa che può perdere tutto da un momento all'altro, diventa un uomo ancora più pericoloso. È lì che, probabilmente, ha cominciato a pianificare la sua azione militare, ambendo e sperando di ottenere la testa di Shoigu […]

     

    Prigozhin è una creatura di Putin. Gli è stato permesso di reclutare galeotti, è stato l'uomo dei giochi sporchi, dalle interferenze nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 con la sua cosiddetta struttura di troll alle guerre per procura combattute in Siria e in Africa.

     

    La Wagner faceva il lavoro sporco, Putin se ne lavava le mani perché ufficialmente non erano membri delle forze di sicurezza ufficiali. Oggi che Prigozhin ha negoziato attraverso la mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko e si avvia sulla strada dell'esilio resta l'istantanea della debolezza del capo e le domande aperte proprio sugli scenari internazionali in cui la Wagner ha preso piede per conto di Putin.

    soldato della brigata wagner per le strade di rostov sul don soldato della brigata wagner per le strade di rostov sul don

     

    Dal 2017 il gruppo - anzi, la vasta rete di imprese e gruppi mercenari che lo compone - agisce in diversi paesi africani, Repubblica Centraficana, Mali, Mozambico, Sudan, Libia. Si stima a cinquemila il numero degli uomini di Prigozhin che operano nel continente africano.

     

    Con una mano offrono supporto militare, di sicurezza e di propaganda, con l'altra espande l'influenza di Mosca, promuovono gli interessi di politiche estera in Africa, facendo il lavoro sporco. Come macchiarsi di torture, esecuzioni extragiudiziali, è il caso dell'offensiva in Libia del 2019, dove le truppe Wagner a supporto del generale Haftar si sono macchiati di crimini di guerra di cui il Cremlino può non rispondere perché ufficialmente le truppe non dipendono dal ministero della Difesa.

     

    LA BRIGATA WAGNER IN AFRICA LA BRIGATA WAGNER IN AFRICA

    In cambio dei servizi offerti, hanno ottenuto in questi anni finanziamenti e concessione di risorse, tra cui miniere d'oro e diamanti, terre rare, uranio, litio, che hanno reso gli almeno tredici paesi in cui operano, il bancomat delle azioni militari del gruppo.

     

    Se è probabile che il gruppo Wagner venga smantellato in Russia, rimane da capire cosa sarà e come verrà gestita l'influenza che la milizia ha maturato in Africa. Putin ha tutto l'interessa a mantenere il controllo delle risorse guadagnate e mantenere salda l'influenza sui regimi e i governi che gli uomini di Prigozhin hanno sostenuto, resta da capire, però, a chi dovranno rispondere questi uomini e se lo faranno.

     

    La vulnerabilità di Putin, a 48 ore dall'entrata di Prigozhin a Rostov, è rappresentata da un uomo che è stato una sua emanazione, una sua creazione, il braccio armato del lavoro sporco in Russia e negli scenari internazionali in cui il presidente russo aveva ambizioni economiche e geopolitiche e su cui ha dimostrato di non avere controllo. […]

    soldati gruppo wagner soldati gruppo wagner EVGENY PRIGOZHIN E LA PRESUNTA CONQUISTA DI BAKHMUT EVGENY PRIGOZHIN E LA PRESUNTA CONQUISTA DI BAKHMUT brigata wagner brigata wagner CIMITERO DEL GRUPPO WAGNER CIMITERO DEL GRUPPO WAGNER MERCENARIO DEL GRUPPO WAGNER MERCENARIO DEL GRUPPO WAGNER gruppo wagner 1 gruppo wagner 1 soldati del gruppo wagner a rostov sul don soldati del gruppo wagner a rostov sul don

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