Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
CARLO NORDIO
«Basta con la litania dei pm sotto il controllo dell’esecutivo». Basta con i «sospetti punitivi nei confronti della magistratura». Ben venga, piuttosto il giudizio popolare: «Finalmente vedremmo da che parte sta il popolo italiano». Il ministro, Carlo Nordio, si collega da remoto alla manifestazione Taobuk in corso a Taormina, e difende attaccando la riforma della giustizia.
Dall’altro lato, l’Associazione nazionale dei magistrati, attraverso il presidente Santalucia, non arretra ma anzi ribadisce il rischio che le norme «indeboliscano autonomia e indipendenza dei magistrati» e annuncia «nuove forme di mobilitazione» delle toghe.
Giuseppe Santalucia - presidente anm
Domani approda in Aula, a Montecitorio, il disegno di legge che abolisce l’abuso d’ufficio. «Ogni anno su oltre cinquemila procedimenti, solo due o tre si concludono con condanne e magari connesse ad altri reati» dice Nordio. Su questo come sulle altre norme in itinere, la più contestata delle quali è appunto la separazione delle carriere dei magistrati, Nordio si augura ci sia confronto.
«Il dialogo con l’Anm sulla riforma della Giustizia è già iniziato e auspico che continui. Nessun testo è blindato. Le modifiche possono intervenire in senso migliorativo, ma sempre nel parametro che ci è stato affidato dagli elettori: riformare il Csm, separare le carriere dei magistrati». Di più Nordio sostiene che «molti potrebbero essere favorevoli alla separazione delle carriere, ma per ragioni di partito potrebbero votare contro».
carlo nordio + ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse
Il ministro poi interviene anche sull’allarme del Garante dei detenuti riguardo al sovraffollamento delle carceri: 44 suicidi nel 2024 e occupazione al 130%. «È un problema — dice Nordio — frutto di una sedimentazione pluridecennale. Non si affronta con indulti, resa dello Stato, ma riducendo il ricorso alla carcerazione preventiva e studiando pene alternative».
E «visto che gli stranieri rappresentano la metà dei detenuti», il ministro propone di «far scontare la pena nei loro Paesi di origine». Poi riserva un affondo ai magistrati: «Tutti sanno che il Csm sta alle correnti come il Parlamento sta ai partiti: le correnti sono determinanti nell’elezione della gran parte dei membri del Consiglio». Quindi la vera obiezione delle toghe è contro «la selezione per sorteggio dei componenti dell’Alta corte disciplinare che istituiamo». [...]
giuseppe santalucia CARLO NORDIO