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    NOTTE IN GARAGE A FUMARE SIGARETTE PER L'AD DELLA FIAT MARCHIONNE (CON ELKANN) - PRADA E TOD'S INGAGGIANO LA GUERRA DELL'OUTLET - BARBARA BERLUSCONI METTE LE MANI SUL MARCHIO MILAN


     
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    MARCHIONNE, ELKANN E LA NOTTATA IN GARAGE
    Da "il Giornale" - Siparietto alla conferenza stampa, lunedì scorso alle 8 del mattino, di John Elkann e Sergio Marchionne al Salone di Detroit. Sbarcati a notte fonda nel Michigan, Marchionne ed Elkann hanno deciso di fare quattro chiacchiere nel garage della villa che l'ad di Fiat ha acqui­stato nei dintorni di Detroit. «È l'unico posto dove posso fumare in pace; qui non si può fumare da nessuna parte», ha puntualizzato. E il salutista Elkann? «Ho fumato solo due sigarette...», ha risposto Marchionne.

    John Elkann con MArchionneJohn Elkann con MArchionne

    PRADA E TOD'S VANNO ALLA GUERRA DELL'OUTLET
    L. For. per la ‘La Stampa' - La guerra della moda tra Prada e Tod's si trasferisce dalle passerelle agli outlet. La maison guidata da Patrizio Bertelli e dalla moglie Miuccia Prada, ha presentato una richiesta di risarcimento danni da circa 30 milioni di euro contro il Comune di Sant'Elpidio a Mare (Fermo).

    Al centro della disputa modaiola e giudiziaria c'è l'outlet il Castagno a Casette d'Ete, dove Prada gestisce un proprio spazio a pochi metri dall'outlet della rivale Tod's. Nei mesi scorsi prima il Tar poi il Consiglio di Stato avevano accolto il ricorso della Tod's di Diego Della Valle sull'illegittimità delle licenze commerciali rilasciate all'interno del village, e Prada ora chiede i danni all'amministrazione comunale: una somma enorme per le casse di un Comune di appena 17 mila abitanti.

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    La giunta ha deliberato la copertura finanziaria per l'assistenza legale susulla costituzione in giudizio per opporsi all'istanza di risarcimento, mentre le licenze sono al centro di un altro ricorso in Cassazione presentato da 19 soggetti tra proprietari e locatari, tra cui anche Prada. E non è finita qui: un altro ricorso di Tod's davanti al Tar Marche verrà discusso la prossima settimana. L'istanza, contro il Comune di Sant'Elpidio , riguarda l'accesso ai documenti per una lottizzazione dell'azienda nell'area industriale.

    McKim Patrizio Bertelli Miuccia PradaMcKim Patrizio Bertelli Miuccia Prada

    FERRERO, PER GLI AZIONISTI 400 MILIONI DI DIVIDENDO
    Da ‘La Stampa' - L'utile scende ma il dividendo della Ferrero International resta molto sostanzioso anche per il 2013. La holding lussemburghese del gruppo di Alba ha chiuso l'esercizio concluso ad agosto con un profitto netto di 357,5 milioni di euro, contro i 443 milioni dell'anno precedente e ha deciso la distribuzione di un dividendo di 400 milioni, come nel 2012. Fondata nel 1997, la Ferrero International ha asset per 4,35 miliardi.

    La holding lussemburghese, cui fanno capo 35 società sparse in tutto il mondo, ha realizzato un giro d'affari netto di 117,7 milioni, in crescita dai 99,8 milioni del precedente esercizio. I documenti consultati da Radiocor precisano che con l'avvio del nuovo esercizio «è stato deciso di concentrare nella sede centrale in Lussemburgo tutte le funzioni e i processi decisionali strategici come pure i rischi di business collegati».

    Michele FerreroMichele Ferrero

    Intanto oltreoceano arriva l'ennesimo tentativo di imitazione della Nutella. Harshey's, il gigante della cioccolata americana, lancerà una crema da spalmare che ricorda, anche nella confezione, la Nutella. Il prodotto verrà presentato in tre versioni: una con cioccolata e nocciola, praticamente identica al prodotto della Ferrero.

    BARBARA BERLUSCONI E IL RIASSETTO DEL MILAN
    Mar. Man. per il "Sole 24 Ore" - Barbara Berlusconi scala i vertici della società rossonera. La figlia di Silvio Berlusconi, come anticipato da Radiocor, ha messo le mani su Milanello e sul marchio "Milan" - valutato oltre 100 milioni di euro - diventando amministratore delegato delle controllate Milan Real Estate e Milan Entertainment. Le due aziende gestiscono rispettivamente il patrimonio immobiliare del club rossonero (valutato a bilancio oltre 20 milioni) e un ventaglio di attività che muovono un giro d'affari di 50 milioni.

    barbara berlusconi sexy nerd per il milan su instagrambarbara berlusconi sexy nerd per il milan su instagram

    La svolta risale allo scorso 19 dicembre, lo stesso giorno in cui il consiglio del Milan ha sancito la tregua tra Barbara e Adriano Galliani, dividendo la gestione della società calcistica tra i due amministratori delegati: allo storico a.d. l'area tecnico sportiva e i diritti tv, alla giovane manager il marketing, la finanza e i progetti speciali. In realtà, anche nelle aree di propria competenza esclusiva, i poteri di Galliani appaiono ridimensionati. Come dire: Barbara, si sa, gioca in casa e sembrerebbe decisa a riconquistare sempre più autonomia nella società rossonera.

    ERMOTTI E LA VIA ELVETICA SUI REQUISITI PATRIMONIALI
    L.Te. per il "Sole 24 Ore" - Sergio Ermotti, chief executive officer di Ubs, è tornato a criticare il Governo elvetico e le autorità di vigilanza svizzere sulla questione dei maggiori mezzi propri delle grandi banche. Requisiti ancor più severi, ha detto al settimanale Weltwoche, reggerebbero solo se introdotti a livello mondiale. «Se la Svizzera dovesse pretendere molto di più, sarebbe quasi impossibile avere in Svizzera banche concorrenziali a livello globale», ha affermato il ceo della maggior banca elvetica.

    Sergio ErmottiSergio Ermotti

    Oltre che sui maggiori capitali richiesti, Ermotti si è pronunciato anche sulle dimensioni dell'ampio sistema bancario rossocrociato: tra 5-10 anni vi sarà in Svizzera un numero di banche "notevolmente" inferiore all'attuale, ha detto. E ciò non sarà necessariamente una cattiva cosa, ha aggiunto Ermotti, perché la Svizzera ha sempre dimostrato di sapersi sviluppare in modo diverso. Per quel che riguarda la crisi di Ubs degli anni passati, «la probabilità che qualcosa di simile si ripeta è bassa, quasi zero». Fiducia nel rilancio ulteriore di Ubs, polemica contro le norme troppo rigide di Berna.

    L'AMERICANA VF SUPERA ROSSO SU STONE ISLAND
    C.Fe. per il "Sole 24 Ore" - Un altro marchio del Made in Italy potrebbe cambiare casacca e diventare, questa volta, americano. La Sportswear company, la società a cui fa capo il brand Stone Island, sembra infatti molto vicina a finire tra i marchi della multinazionale americana Vf corporation. Quest'ultima secondo le indiscrezioni avrebbe avuto la meglio sull'altro contendente in gara, cioè la Otb di Renzo Rosso. È ormai da qualche mese che Sportswear company sta cercando un nuovo socio, dopo che il patron Carlo Ribetti ha affidato un incarico all'advisor Rothschild.

    RENZO ROSSORENZO ROSSO

    Oggi il marchio Stone Island è presente soprattutto in Italia e in Europa, ma è quasi assente nei mercati emergenti e negli Stati Uniti. L'azienda negli ultimi cinque anni ha progressivamente aumentato il fatturato, che anche a fine 2013 dovrebbe essere cresciuto di oltre il 10 per cento a circa 71 milioni di euro. Vf corporation, dal canto suo, è uno dei colossi Usa dell'abbigliamento con marchi come Wrangler e Timberland.

    QUEGLI 8 MILIARDI CONTESI TRA ATENE E LE BANCHE
    V.D.R. per il "Sole 24 Ore" - Le banche greche «forse avranno bisogno di nuovi capitali» dopo la pubblicazione dei risultati degli stress test che verranno ultimati da BlackRock a fine mese. È quanto ha ammesso il governatore della Banca centrale greca, George Provopoulos, parlando in Parlamento ad Atene. Eventuali esigenze di ricapitalizzazione, ha spiegato il governtore, potrebbero essere coperte attraverso le riserve rimaste nel fondo di salvataggio per le banche elleniche, (Hfsf) pari a oltre 8 miliardi di euro.

    ANTONIS SAMARASANTONIS SAMARAS

    Cifra questa che il governatore centrale ha giudicato sufficiente ma che il Governo Samaras vorrebbe usare per ridurre il disavanzo nei conti pubblici nel 2015-16 che l'Fmi stima a 11 miliardi. Le quattro maggiori banche greche (National Bank, Piraeus Bank, Eurobank e Alpha Bank) sono possedute a maggioranza dall'Hfsf, che è stato finanziato dal piano di salvataggio Ue e ha coperto la maggior parte dei 28 miliardi di euro di ricapitalizzazione avvenuta l'anno scorso in cambio di azioni della banche.

     

     

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