Luigi Ferrarella per corriere.it - Estratti
vincenzo novari
L’indagato ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, afferma ai pm di essere stato «allontanato» nel 2022 per «la mia posizione molto critica nei confronti del Comitato olimpico internazionale sul contratto “Pisa”», che imponeva Deloitte per i servizi tecnologici al costo di «180 milioni di piattaforma più 70 milioni di consulenze, circa il 24%» dell’accordo globale fatto dal Cio con Deloitte per le prossime quattro Olimpiadi:
«E lì io faccio una storia», rivendica Novari, per i «costi totalmente nebulosi» e «l’insostenibilità economica, fisicamente non avevamo cassa per gli obblighi impostici. Ho cercato di contrattare cose che non si dovevano negoziare, ho fatto il diavolo a quattro», e «lì c’è stato l’inizio del problema con il presidente del Coni membro del Cio, Giovanni Malagò. Gli ho detto: “Io devo guardare gli interessi della Fondazione», e Malagò mi ha detto: “Ti prendi la responsabilità di far saltare le Olimpiadi”».
E’ quanto si ricava dalle 294 pagine di trascrizione della registrazione dell’interrogatorio di Novari il 28 maggio, alla quale a mezzanotte,
giovanni malago a casa italia di parigi 2024
(...) La colloquialità degli scambi verbali offre a volte spunti curiosi, come quando, appunto dopo la frase attribuita da Novari a Malagò sul «ti prendi la responsabilità di far saltare le Olimpiadi», nella registrazione si sente il pm Cajani ironizzare: «Ah, le dissero la stessa cosa che dicono a noi… Solidarietà tra indagato e ufficio inquirente...».
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Da Malagò, aggiunge Novari, ma anche «da tutto il mondo, ogni settimana arrivavano pacchi di curriculum… Politici, non politici, imprenditori, amici, figlio, cugino, chiunque c’aveva qualcuno da portarmi. Dopodiché Malagò, devo dire a onor del vero, non mi ha mai obbligato o imposto di prendere nessuno. Mi ha sempre detto: “Guarda, guarda con attenzione questi curriculum arrivati, poi decidi tu”». È il caso — esemplifica Novari — di Livia Draghi, nipote dell’ex premier, «vidi che era esattamente quello che cercavamo per i contenuti video».
vincenzo novari
Idem per il senatore Ignazio La Russa, da cui «ricevetti la segnalazione di suo figlio Lorenzo che si doveva laureare in legge ed era un organizzatore di eventi a Milano, mi chiese se c’era la possibilità, senza nessun tipo (fu estremamente esplicito) di obbligo in cui mi dovessi sentire per fargli questa cortesia. Io analizzai il curriculum, ci poteva stare». Invece «il portavoce del governatore Fontana, Paolo Sensale, mi dette una cartellina con tutti questi curriculum, ma mi raccomandò caldamente Lavinia Prono (già nella segreteria di La Russa, ndr), responsabile di un club di hockey, cosi mi fu presentata, e credo Alessandro Cova, che lavorava nel marketing di Rcs Sport.
giovanni malago a casa italia di parigi 2024
E questi due, vista la segnalazione così forte del portavoce del governatore Fontana… Si raccomandò molto, mi disse: “A questi ci tengo molto, sono molto importanti”». «Come verbalizziamo», gli domandano qui i pm, «lei ci ha detto una volta “caldamente” e una volta “forte”». «Scegliete una delle due», risponde Novari, e infine concorda su «caldamente».
Quanto all’ex deputato ed ex direttore del Tg2, Antonio Marano, fu preso per «la sua esperienza in Rai Pubblicità e conoscenza dei grandi clienti italiani, mi servivano per le sponsorizzazioni e in più aveva il vantaggio di spianarci la strada nelle relazioni con Rai; mentre Antonio Martusciello «era stato un commissario dell’AgCom, aveva un passato in Publitalia, lo ritenni ottimo candidato per gestire i clienti istituzionali Eni, Enel, Ferrovie».
Sulla corruzione imputatagli, poche domande: «Somme da Tomassini o tramite Zuco che gli era legato?». «Assolutamente no — sbotta Novari —. Cioè ho venduto a Tomassini un progetto, ma nel 2018, le Olimpiadi nemmeno erano state assegnate».
Vincenzo Novari
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