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    IL "TORO DA MONTA" HORNER PRESO PER LE CORNA - NUOVA GRANA PER LA RED BULL DOPO L'ARCHIVIAZIONE DEL CASO DEL CAPO DEL MURETTO DELLA SCUDERIA DI FORMULA 1, ACCUSATO DI "COMPORTAMENTI INAPPROPRIATI" DA PARTE DI UNA SUA EX DIPENDENTE - L'ACCUSATRICE HA ANNUNCIATO CHE FARA' RICORSO CONTRO IL SUO LICENZIAMENTO E L'ASSOLUZIONE DEL MANAGER - UN'AMICA DELLA DONNA HA RIVELATO AL "DAILY MAIL" CHE: "L’HANNO LICENZIATA QUANDO AVEVA SEGUITO DILIGENTEMENTE E CORRETTAMENTE TUTTA LA PROCEDURA. PER QUESTO..."


     
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    Estratto dell'articolo di Lorenzo Nicolao per www.corriere.it

     

    chris horner chris horner

    Farà appello la dipendente Red Bull che aveva accusato il team principal della scuderia Christian Horner per comportamenti inappropriati. Ha scelto il ricorso contro l’esito dell’indagine interna a favore di Horner. […] si oppone quindi al suo licenziamento, arrivato insieme all’assoluzione del manager, dopo una valutazione che di fatto lo aveva completamente scagionato. […] Il caso delle presunte molestie da parte di Horner, quindi, non è ancora chiuso, con esiti dalle tempistiche non definite e che potrebbero arrivare temporalmente oltre il prossimo Gran Premio d’Australia (24 marzo). […]

     

    horner red bull horner red bull

    LA DENUNCIA GIÀ A DICEMBRE

    La dipendente è determinata a cercare giustizia, dal momento che sostiene di aver seguito tutti i protocolli del caso e di aver sporto denuncia ai vertici della Red Bull già a dicembre. L’indagine interna andava avanti già da due mesi, nonostante la scuderia l’abbia ufficializzata solo il 5 febbraio, con le indiscrezioni diffuse dall’olandese De Telegraaf, e l’assoluzione di Horner arrivata il 28. L’avvocato che è stato chiamato a valutare il comportamento del team principal è stato sempre descritto come «indipendente», ma molti pensano che il legale sia stato arbitrariamente scelto dalla proprietà thailandese, l’unica ad aver appoggiato Horner fino a questo momento anche all’interno della scuderia.

    christian horner christian horner

     

    […] La dipendente per il suo licenziamento avrebbe ricevuto un milione di buonuscita (700mila euro pagati dallo stesso Horner, secondo l’emittente televisiva tedesca Rtl), ma questo non è bastato per farle accettare l’assoluzione del manager britannico. Anche il gruppo rock degli U2 aveva appoggiato la dipendente con la canzone «Don’t be horny, be Christian», in un clima da vero e proprio Me Too.

     

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    L’AMICA COME PORTAVOCE

    Al Daily Mail è stata un’amica della presunta vittima a farle di fatto da portavoce, comunicando al giornale britannico il suo pensiero: «Ha fatto tutto secondo le regole, perciò la decisione della Red Bull l’ha molto delusa. L’hanno licenziata quando aveva seguito diligentemente e correttamente tutta la procedura. Per questo farà ricorso. Non accetta di essere stata sospesa dal lavoro che ama e da uno sport in cui è molto stimata, mentre Horner è stato scagionato». […]

     

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