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    NUOVA SCOPPOLA PER IL LISTINO MILANESE, DOVE IL FTSE MIB CEDE UN ALTRO 1,95% - CROLLANO GLI INDUSTRIALI, SOPRATTUTTO CNH E BUZZI UNICEM - ERG A PICCO SULLE PERQUISIZIONI DELLA GDF


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia

    GILBERTO BENETTONGILBERTO BENETTON

    Nuova giornata in deciso calo per Piazza Affari, che conferma così una partenza al ribasso nel mese di dicembre. Questa volta, però, il listino milanese, che ha visto il Ftse Mib cedere l'1,95% a 18.366,75 punti, si è mosso in sintonia con le altre Borse europee, su cui sono prevalse le prese di profitto dopo la corsa degli ultimi mesi.

    All'interno del paniere principale di Piazza Affari, tra i pochi titoli che hanno terminato la seduta di martedì con segno positivo, si segnalano Autogrill, che ha comunque guadagnato un timido 0,16%, beneficiando delle dichiarazioni dell'azionista Gilberto Benetton sulle prossime acquisizioni all'estero. La blue chip che ha fatto meglio è stata Terna, in progresso dello 0,52 per cento. Appena positive, invece, Parmalat (+0,08%) e Ansaldo Sts (+0,19 per cento).

    ALESSANDRO GARRONEALESSANDRO GARRONE

    Per il resto, il Ftse Mib ha terminato la giornata colorato di rosso. Tra i titoli più penalizzati, gli industriali Cnh (-3,87%), Prysmian (-3,35%), Finmeccanica (-3,16%) e il gruppo cementiero Buzzi Unicem (-3,61 per cento). Flessione di poco sopra il 3% (-3,15%) anche per la società del lusso Ferragamo, dopo il forte rally degli ultimi tempi. Ha limitato le perdite il gruppo marchigiano dell'abbigliamento Tod's (-0,64%), che ha in parte beneficiato dell'avvio della copertura da parte degli analisti di Credit Suisse con rating "outperform" ("le azioni faranno meglio del mercato").

    Le vendite hanno colpito anche le banche, e soprattutto Mediobanca e Intesa Sanpaolo, che hanno ceduto il 2,49% a testa. Fuori dal Ftse Mib, giù in picchiata Erg (-6,74%), su cui hanno pesato le perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici di Total-Erg, con l'ipotesi di una presunta truffa legata a fatture false da 900 milioni di euro. Cinque persone, tra cui l'amministratore delegato di Erg Alessandro Garrone fino al 2012, e Luca Bettonte, quale firmatario della dichiarazione dei redditi della società petrolifera per il 2010, e tre manager, sono indagate dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta.

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