Estratto dell’articolo di Ilaria Ravarino per “il Messaggero”
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Il leone più famoso della storia del cinema, quello che dal 1924 ruggisce nel logo della MGM, ha compiuto cent'anni. Ma già dal 2022 non è più un animale vero: è una copia digitale, un falso artificiale ricostruito in 3d al computer. Anche la leonessa che arriverà al cinema dal 14 febbraio, che chiude Finalmente l'alba di Saverio Costanzo passeggiando in Piazza di Spagna a Roma, […] è stata filmata davanti a un green screen, e poi "appoggiata" dai tecnici informatici della milanese Edi sul panorama romano […]
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L'orso polare nella pubblicità del WWF girata da Gabriele Muccino? Finto, anche quello proveniente dallo zoo digitale (si chiama così) di Edi: un bestiario 2.0 che comprende i falchi di Costanzo e i cinghiali di Romulus di Matteo Rovere, maiali, cavalli, una larga varietà di insetti visti in Freaks Out di Gabriele Mainetti, pesci rossi, scoiattoli e gorilla.
GLI ALLEVATORI
Distinguere la copia dall'originale, da quando i nuovi motori grafici hanno migliorato la resa del pelo, è sempre più difficile. […] Gli avvistamenti più recenti di tigri-attrici in Italia risalgono a due e cinque anni fa: entrambe in uno spot pubblicitario di due diverse case di moda. I grandi felini, del resto, non sono esattamente a buon mercato: per un giorno di lavoro sul set, in Italia, servono almeno 10.000 euro, 20.000 per un elefante […]
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Sono tempi duri per chi, degli animali attori, ha fatto una professione: […] «Il digitale sta entrando nel settore e a breve finirà tutto», racconta il milanese Nicola Melillo, da 35 anni sul campo con la sua Zooflash (in curriculum tigri per la pubblicità, animali per Checco Zalone e uno stormo di piccioni per Ridley Scott). «Finché i costi dell'affitto dell'animale saranno competitivi con quelli della resa digitale, potremo sopravvivere. Ma ho già perso più di un lavoro. L'ultimo con un cane, per uno spot: fino all'anno scorso mi chiamavano, ora lo stesso animale se lo fanno in digitale».
LE SPECIE
E dire che cani e gatti sono le specie più resistenti alla sostituzione digitale (vedi Dogman, il film di Luc Besson: 65 cani sul set) «L'uomo li conosce e l'occhio si accorge subito del falso» spiega Francesco Pepe, responsabile operativo degli effetti speciali per Edi. «[…] . I costi dell'operazione si stanno rapidamente abbassando: «Una volta costruire un "modello" costava centinaia di migliaia di euro, oggi siamo scesi a quasi la metà del prezzo iniziale».
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Certo, le sacche di resistenza ci sono ancora. Ma hanno un costo: economico e di ritorno di immagine. È dal 1939, quando sul set di Jesse James un cavallo fu deliberatamente spinto giù da una scogliera in un lago, che gli animalisti si battono per i diritti degli animali sul set: la HBO nel 2012 cancellò la serie sulle corse ippiche Luck dopo che tre cavalli morirono durante le riprese, e più di recente Il Gladiatore 2 è stato contestato per l'utilizzo di macachi e cavalli veri. […]