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    NUOVO GIORNO, NUOVO SCAZZO TRA L’ONU E ISRAELE – IL SEGRETARIO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE, ANTONIO GUTERRES, AFFERMA CHE “GAZA È UN CIMITERO DI BAMBINI”. SCATENANDO L'OVVIA INCAZZATURA DEL GOVERNO DI NETANYAHU, PER TRAMITE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, ELI COHEN: “SI VERGOGNI” – L’ESERCITO DI TEL AVIV STIMA ALMENO DUE MESI DI BATTAGLIE, E LA SITUAZIONE UMANITARIA PUÒ SOLO PEGGIORARE: GIW ADESSO GLI SCARICHI FOGNARI VENGONO RACCOLTI IN VASCHE A CIELO APERTO…


     
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    Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

     

    BOMBARDAMENTI ISRAELIANI SU GAZA BOMBARDAMENTI ISRAELIANI SU GAZA

    Giacche a vento: 129 mila. Sacchi a pelo usa e getta: 369 mila. I portavoce dell’esercito annunciano di aver isolato Gaza City, i soldati sul campo raccontano di operare già attorno agli ospedali del centro, nelle gallerie sotto le cliniche si nasconderebbero i capi e i comandanti fondamentalisti. Eppure la fureria ha iniziato la distribuzione di indumenti e materiali per il freddo dell’inverno che per ora da queste parti non è arrivato.

     

    Può essere pressione psicologica su Hamas — sarà lunga e ci stiamo preparando — o i due mesi di battaglia via terra calcolati dai generali sono un’ipotesi concreta: l’invasione è iniziata tra il 25 e il 27 ottobre, si arriverebbe almeno alla fine di dicembre per poter percepire una prima riduzione nelle ostilità.

    Ebrahim Raisi antonio guterres Ebrahim Raisi antonio guterres

     

    […] Di certo il calendario dello stato maggiore di Tsahal non è sincronizzato con quello degli americani e della comunità internazionale: i morti palestinesi, per Hamas, hanno superato i 10 mila — il Pentagono calcola che le vittime civili sono migliaia — e crescono le pressioni sul governo israeliano perché conceda pause umanitarie, ieri ne ha parlato ancora una volta il presidente Joe Biden con il premier Benjamin Netanyahu.

     

    eli cohen eli cohen

    «Gaza è un cimitero di bambini», denuncia Antonio Guterres, segretario delle Nazioni Unite. Eli Cohen, il ministro degli Esteri israeliano, gli risponde di «vergognarsi», mentre Netanyahu dice agli ambasciatori stranieri: «La nostra guerra è la vostra. Dopo offriremo un futuro di speranza agli abitanti di Gaza». Ma l’estremismo messianico di alcuni suoi alleati può solo intensificare il pericolo di allargare lo scontro alla Cisgiordania.

     

    Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e capo dei coloni, invoca la creazione di «zone cuscinetto» attorno agli insediamenti dove i palestinesi non possano avvicinarsi, comprese le strade. L’arrivo delle piogge e il calo delle temperature rischiano soprattutto di inasprire la crisi umanitaria a Gaza: gli scoli delle fogne vengono raccolti in enormi vasche a cielo aperto dove dovrebbero essere filtrati prima di venire scaricati nel Mediterraneo, un sistema che già in tempi normali si inceppa. «I cadaveri di civili e paramilitari — fa notare Amos Harel sul quotidiano Haaretz — sono ancora sotto le macerie. Le tempeste torrenziali possono causare lo scoppio di epidemie».

    l attacco israeliano al campo profughi di jabalia striscia di gaza 1 l attacco israeliano al campo profughi di jabalia striscia di gaza 1

     

    Il corridoio di sabbia stretto tra Israele, l’Egitto e il mare è ormai diviso in due. Le aree più sicure sono a sud e lì si è trasferito quasi un milione di sfollati interni. Il valico di Rafah con l’Egitto è stato riaperto per lasciar passare i feriti e qualche centinaio di palestinesi con passaporto straniero.

     

    […] A Khan Younis i rifugiati hanno creato un accampamento improvvisato nel parcheggio dell’ospedale Nasser: chi dorme in macchina e chi sotto i tendoni tirati tra le auto. L’artiglieria ha continuato a bombardare le vie attorno all’ospedale Shifa — a Gaza City, dove si sono ammassati 70 mila evacuati — e sarebbero stati distrutti i pannelli solari sul tetto.

     

    BEZALEL SMOTRICH BEZALEL SMOTRICH

    […]  L’intelligence militare ripete che lì sotto è stato costruito negli anni il bunker su più livelli dove sono asserragliati i leader di Hamas. Lì sotto starebbe anche Yahia Sinwar, il capo dell’organizzazione, che il governo a Gerusalemme ha proclamato di voler eliminare.

     

    […] I tempi della guerra sono legati anche all’orologio tattico dello sceicco Hassan Nasrallah e alla promessa fatta nel discorso di venerdì scorso: Hezbollah allargherà lo scontro, se gli jihadisti nella Striscia rischiano la sconfitta totale. Ieri dal Libano è stata lanciata una ventina di razzi, per la prima volta hanno raggiunto la periferia di Haifa, l’attacco è stato rivendicato da fazioni palestinesi legate ad Hamas, ma non sarebbe stato possibile senza il via libera dell’organizzazione sciita. L’esercito ha risposto con l’artiglieria colpendo postazioni del gruppo armato e sponsorizzato dall’Iran.

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