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    “LA CONDANNA DI BECCIU ERA INDISPENSABILE PER PROSEGUIRE LE RIFORME VOLUTE DA PAPA FRANCESCO” – GIANLUIGI NUZZI: “DALLA SENTENZA, ARRIVO UN NUOVO COLPO A CHI CERCAVA DI OSTACOLARE IL PERCORSO DI RIFORME VOLUTO DA BERGOGLIO - ANCHE LE SCELTE RUVIDE SUL CARDINALE RAYMOND BURKE E SU CERTI VESCOVI AMERICANI ESPRIMONO LA MISURA DELL'ATTUALE CAPACITÀ DI GESTIONE – I MUGUGNI CURIALI SONO DOVUTI ALLA PROGRESSIVA RIDUZIONE DEGLI ORTICELLI ABUSIVI CRESCIUTI SOTTO IL COLONNATO. PER BERGOGLIO IL FUTURO DELLA CHIESA DEVE IMBOCCARE LA POVERTÀ PERCHÉ SOLO COSÌ SARÀ CREDIBILE. E I MERCANTI DEVONO USCIRE DAL TEMPIO”


     
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    Estratto dell’articolo di Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”

     

    gianluigi nuzzi foto di bacco (2) gianluigi nuzzi foto di bacco (2)

    A poche ore dal compleanno del monarca Francesco, arriva la condanna per il cardinale focolarino Angelo Becciu, potente sostituto ai tempi di Tarcisio Bertone e ultimo fortino dell'italianità curiale uscita sconfitta dal conclave del 2013. Ci ha impiegato dieci anni Bergoglio a mettere in un angolo quel mondo che ha ostacolato in ogni modo le riforme.

    Mancava Becciu, […] una delle menti politicamente più brillanti e scaltre nei sacri palazzi.

    PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE BECCIU PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE BECCIU

     

    […] Quella frase «voglio essere sepolto a Santa Maria Maggiore a causa della mia grande devozione» alla Vergine Salus Popoli Romani, diventa annuncio di rara forza e potenza. […] È il ciclo che si chiude di questo pontificato, nato da una rinuncia e una Chiesa in sofferenza. […] la scelta resa pubblica […] esprime una distanza siderale anche da quei giochi di potere scattati da mesi e che si intensificano di chi scommette che, in fondo, il papa sta peggio di quanto ci dicono. Nei sacri palazzi oggi c'è chi ascolta e interpreta le parole del pontefice e chi, invece, cerca di afferrare un quadro clinico, capire come sta.

    angelo becciu papa francesco angelo becciu papa francesco

     

    Non per affetto ma calcolo sull'immaginario successivo conclave e rilanciare proprio quell'italianità che latita dai tempi di Giovanni Paolo I, quasi mezzo secolo. Tra i sussurri non manca chi spera in un nuovo pontefice di rottura con Bergoglio, con le sue spinte riformatrice teologiche, dogmatiche, curiali e della Chiesa nel mondo. Così, si misura lo spettro dei sibili della voce, si contano i giorni del raffreddore, si calcola l'angolatura della palpebra o del capo. Nulla di più scontato in questa Chiesa che, come ripete un vecchio detto, «ha duemila anni ed è sopravvissuta persino a certi sacerdoti».

     

    giovanni angelo becciu giovanni angelo becciu

    In realtà, la salute è stazionaria, di certo aiutata dalla tempra e soprattutto rinvigorita dal carattere di un uomo che cede a ironia, sarcasmo e indulgenza di fronte a simili pochezze e calcoli sterili. I prossimi viaggi, Belgio e probabilmente Argentina, sono la risposta immediata alle chiacchiere e a quell'insinuante pettegolezzo detestato da sempre da Francesco. Anche le scelte ruvide sul cardinale Raymond Burke e su certi vescovi americani esprimono la misura dell'attuale capacità di gestione, con o senza il raffreddore.

    giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

     

    Qualcuno ricorda che persino il conservatore Benedetto XVI al termine del pontificato allontanò monsignori ritenuti partecipi a una lobby gay combattuta dal papa tedesco già ai tempi della Congregazione per la dottrina della Fede. Il paragone è ingeneroso, frutto dei mugugni curiali per questa progressiva riduzione degli orticelli abusivi cresciuti sotto il Colonnato. […]

     

    Cecilia Marogna e Becciu Cecilia Marogna e Becciu

    la condanna di Becciu era indispensabile per proseguire, senza indebolirsi e lasciare la Chiesa alle cure Vergine, non dei mercanti. Ne sono passati troppi. A iniziare da monsignor Paul Casimir Marcinkus: un giorno allontanò in malo modo Albino Luciani, non ancora papa ma patriarca a Venezia, dicendogli di correre a curare le pecorelle perché «non si amministra la Chiesa con le Ave Maria e al suo futuro ci penso io». No, per Bergoglio, invece, il futuro della Chiesa deve imboccare la povertà perché solo così sarà credibile. E i mercanti devono uscire. Senza festeggiare nemmeno i compleanni.

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