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    OBAMA GIURA: “LA SIRIA NON SARÀ UN ALTRO IRAQ” - MA LA MOTIVAZIONE È LA STESSA, E L’APPOGGIO GLOBALE QUASI INESISTENTE


     
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    Da www.ansa.it

    Kerry e Assad a cena insieme a Damasco nel Afp kerry resizeKerry e Assad a cena insieme a Damasco nel Afp kerry resize

    Il regime di Assad è "responsabile" del peggior attacco con armi chimiche del 21esimo secolo. "Noi siamo gli Stati Uniti e non possiamo chiudere gli occhi davanti alle immagini che abbiamo visto", anche se è accaduto "dall'altra parte del mondo". Lo afferma il presidente americano, Barack Obama, nel discorso del sabato

    Un'azione limitata, senza truppe di terra: "non sarà un altro Iraq o un altro Afghanistan". Lo afferma il presidente americano Barack Obama nel discorso settimanale, sottolineando che ''qualsiasi azione" contro il regime siriano sarà limitata, in termini di portata e di tempo''.

    BASHAR AL ASSAD JOHN KERRYBASHAR AL ASSAD JOHN KERRY

    ''Non solo un attacco alla dignità umana" ma anche una "seria minaccia alla nostra sicurezza nazionale. C'e' un motivo perchè i governi che rappresentano il 90% della popolazione mondiale" si sono accordati sul divieto di uso di armi chimiche. Lo afferma il presidente americano Barack Obama nel discorso del sabato, sottolineando che le armi chimiche non causano solo morte e distruzione ma possono cadere nelle mani di terroristi che vogliono "farci male"

    obama guerraobama guerra

    Una decisione "solenne" non presa alla leggera. Cosi' Barack Obama spiega la sua decisione di agire militarmente contro il regime siriano. "Come leader della più antica democrazia costituzionale al mondo, so che il nostro Paese è più forte e le nostre azioni piu' efficaci se agiamo insieme. E' per questo che ho chiesto al Congresso" di votare.

    Il segretario di Stato americano John Kerry è a Vilnius con i ministri degli Esteri europei e fare il punto sulla crisi siriana. Kerry è entrato nella sede dei lavori accolto dall'alto rappresentante Ue Catherine Ashton.Nella seconda e conclusiva giornata del vertice G20 a San Pietroburgo la questione siriana e' assolutamente centrale e i Grandi rimangono molto divisi.

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    In caso di raid americani in Siria, l'Iran sarebbe pronto alla rappresaglia, attaccando l'ambasciata Usa a Baghdad. Secondo molti media americani, l'intelligence Usa avrebbe intercettato un messaggio partito dal capo della Qods Force, il braccio paramilitare della Guardia Rivoluzionaria di Teheran, destinato alle milizie sciite presenti in Iraq.

    L'ordine sarebbe chiarissimo: prepararsi a rispondere con operazioni militari in Iraq, nel caso in cui Obama dovesse lanciare il suo intervento armato contro il regime di Assad. Inoltre, secondo altre fonti, le stesse milizie sciite presenti in tutto l'Iraq avrebbero minacciato una sollevazione armata in tutto il Paese contro centinaia di bersagli associati in qualche modo con la presenza americana nel Paese.

    Obama e i Militari USAObama e i Militari USA

    In una dichiarazione diffusa al termine del G20, 10 Paesi (Australia, Canada, Francia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Spagna, Turchia e Stati Uniti) ''condannano l'attacco con armi chimiche avvenuto a Damasco il 21 agosto e di cui il regime di Assad viene ritenuto responsabile''.

    Incontro a sorpresa di circa 20 minuti tra Vladimir Putin e Barack Obama a margine del G20: lo ha riferito il consigliere diplomatico presidenziale Iuri Ushakov. La Casa Bianca aveva nei giorni scorso escluso un faccia a faccia. Restano però divergenze sulla crisi siriana. Lo riferisce il consigliere diplomatico presidenziale Iuri Ushakov.

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    "Ho avuto una conversazione amichevole con il presidente Barack Obama", sulla Siria, ha detto il presidente russo Vladimir Putin. "Abbiamo passato tutta la serata a parlare di Siria, abbiamo finito all'1 di notte", ha spiegato Putin in conferenza stampa ribadendo che i paesi del G20 sono divisi 'fifty-fifty' sull'intervento in Siria. Il colloquio con Obama - ha detto - non ha prodotto svolte sulla Siria e non ha dato luogo a convergenze.

    ''Non dobbiamo dimenticare il messaggio del pontefice, che si e' espresso apertamente sull'inammissibilita' dell'azione militare'': Putin ha ricordato la lettera inviatagli dal Papa, come presidente del summit, contro lo spargimento di sangue in Siria. Ha poi respinto le accuse contro le forze governative siriano sul presunto uso di gas e ha ribadito che l'attacco chimico e' stata invece ''una provocazione'' per incoraggiare l'intervento militare esterno. Putin ha espresso preoccupazione anche per l'impatto che un'azione militare in Siria potra' avere sull'economia mondiale.

    hollande obamahollande obama

    In caso di azione militare contro la Siria, la Russia aiutera' Damasco come ha fatto finora, fornendo armi e tramite la cooperazione economica e intensificando quella umanitaria: lo ha detto Vladimir Putin rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa finale del G20 di San Pietroburgo.

    E mentre il Papa invita a fare di tutto per la pace continuano a soffiare venti di guerra. "Cari giovani, pregate insieme a me per la pace nel mondo" twitta Francesco alla vigilia della veglia di domani sera in piazza San Pietro. "La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l'umanità", ha aggiunto Bergoglio in un altro tweet.

    BOMBE SU HOMS IN SIRIABOMBE SU HOMS IN SIRIA

    Intanto l'amministrazione Obama attacca Mosca: sulla Siria si rifiuta di agire, anche in sede Onu, e semplicemente vuole evitare il problema, ha detto la Casa Bianca.

    Per Obama il regime di Assad con il suo utilizzo delle armi chimiche e' una minaccia per la pace e la sicurezza mondiale e minaccia i paesi vicini. Mi rivolgero' dalla Casa Bianca al popolo americano martedi', ha detto nella conferenza stampa finale del G20.

    "La mia richiesta di un voto del congresso sui raid non e' stata simbolica. Tuttavia sarebbe un errore riflettere ora su cosa può capitare dopo un eventuale voto contrario", risponde Obama a chi gli chiede se attaccherà lo stesso anche senza l'appoggio di Capitol Hill.

    Hollande: ''Il voto del Congresso è previsto a metà settimana prossima. Me lo ha detto Obama". No ad un attacco prima del rapporto Onu. ''La Francia - dichiara Hollande - apsettera' il responso degli ispettori''.

    ribelli siriani a damascoribelli siriani a damasco

    Obama - riferisce la Casa Bianca - ha detto al leader cinese, Xi Jinping, che sulla Siria e' importante continuare a lavorare con l'Onu, ma allo stesso tempo ha ribadito la necessita' di un intervento contro il regime di Assad, responsabile dell'uso di armi chimiche.

    ''La crisi in Siria non si risolve con i bombardamenti. E spero che prima di agire alcuni Paesi ci pensiono due volte'' ribatte il leader cinese, Xi Jinping. ''Una soluzione politica e' l'unica via da seguire'', ha aggiunto Xi.

    Obama ringrazia Hollande per forte sostegno. Da parte sua Enrico Letta ha insistito con Barack Obama sulla possibilità di trovare ancora una soluzione politica alla crisi siriana. Ci sono ancora margini di manovra per una azione dell'Onu, ha detto Letta ad Obama. "Continuiamo a lavorare perchè le divisioni sulla Siria riescano a rientrare", ha detto Enrico Letta.

    RIBELLI SIRIANI QAEDISTI GIUSTIZIANO FEDELI DI ASSADRIBELLI SIRIANI QAEDISTI GIUSTIZIANO FEDELI DI ASSAD

    Letta, differenze ma con Usa legame fondamentale- "La distinzione" con gli Stati Uniti "rimane sugli strumenti da usare" in Siria ma lavoriamo per "rinsaldare i legami transatlantici" e il rapporto con gli Stati Uniti che resta "forte e fondamentale", ha spiegato il premier Enrico Letta.La condanna contro le armi chimiche come "crimine contro l'umanità è un punto inequivocabile", ha aggiunto.

    Il parlamento siriano si è rivolto al Congresso Usa chiedendo di votare contro la proposta del presidente americano Barack Obama di condurre attacchi militari contro obiettivi del regime di Damasco. Lo ha riferito la tv di Stato, citando il presidente dell'Assemblea del Popolo Jihad al Lahham.

    siria ribellisiria ribelli

    Secondo la Abc News, che cita fonti del Security team della Casa Bianca, gli Stati Uniti starebbero preparando un attacco aereo di larga scala in Siria, con l'utilizzo di missili sparati da aerei bombardieri B2 e B52 decollati dagli Usa. L'operazione dovrebbe durare almeno due giorni, decisamente più ampia quindi rispetto a quanto sinora trapelato.

     

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