Marco Zonetti per Dagospia
alessandro orsini bianca berlinguer - e sempre carta bianca
Intervistato da Andrea Scanzi sul canale YouTube di quest'ultimo, dopo aver sviscerato l'attuale situazione in Ucraina e a Gaza, il professor Alessandro Orsini si è dilettato a stilare una top ten dei personaggi che egli odia, a suo dire "cordialmente" e "affettuosamente", approfondendone i motivi.
In realtà, snocciolando i dieci nomi illustri, il docente di Sociologia del Terrorismo si è tolto vari macigni dalle scarpe ora che certe sue previsioni sul fallimento della controffensiva ucraina, giudicate tempo fa a dir poco strampalate, si stanno rivelando fondate, come ha dimostrato anche la lunga inchiesta del Washington Post pubblicata in esclusiva da Dagospia.
enrico letta
Tornando alla top ten dei detestati da Alessandro Orsini, al decimo posto si trova Massimo Gramellini, "simpatico, ironico" e dal vivo "una persona squisita", ma che durante una puntata del suo programma "In Altre Parole" su La7 attribuì perfidamente il seguito e il successo del professore al suo "gesticolare quando parla". In studio con lui in quell'occasione c'era Enrico Mentana che trasalì al commento di Gramellini, e che però Orsini colloca al nono posto della classifica dei personaggi da lui disprezzati. Sempre "cordialmente" e "affettuosamente", eh, non sia mai, precisa più volte il sociologo.
alessandro orsini
"Mentana è il più bravo, il più intelligente, un grande professionista", ha illustrato soavemente il professore, ma è "anche il più cattivo nella disputa, poiché sa colpire quando l'avversario è più debole". Pure, Orsini riconosce che il direttore del TgLa7 è altresì "un gran signore" perché - oltre ad aver respinto pubblicamente la suddetta tesi sul "gesticolare" - non ha mai abusato dei suoi potenti mezzi per attaccarlo, limitandosi solo a qualche post sui social network.
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI
All'ottavo posto c'è invece Carlo Calenda. Il quale lo bersagliò con una serie di tweet nei quali gli dava dell'incompetente per le sue disamine sulla ritirata russa da Kherson. Ritirata nella quale Orsini scorgeva (in maniera lungimirante, con il senno di poi) i segni premonitori del fallimento della controffensiva ucraina, mentre secondo Calenda l'arretramento dell'esercito russo preludeva alla disfatta di Putin.
MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI - ASSEMBLEA NAZIONALE DI ITALIA VIVA
Ad avviso di Orsini, Calenda è simpatico in Tv ma sgradevole di persona, mentre per Andrea Scanzi il leader di Azione è piacevole anche dal vivo, malgrado prenda "cantonate continue". "Fuori onda è più tranquillo" ha sottolineato Scanzi e Orsini ne ha preso atto... poco convintamente.
Al settimo posto della sua "Hate-Parade" - che si fa sempre più mediaticamente e politicamente interessante all'avvicinarsi alla vetta - il professore piazza invece Concita De Gregorio. Alla quale egli rimprovera soprattutto un articolo pubblicato sulla Repubblica, nel quale - sempre ai tempi della ritirata dei russi a Kherson - la giornalista lo aveva tacciato - anche lei - di totale incompetenza.
alessandro orsini - e sempre carta bianca
Orsini deplora Concita soprattutto per aver chiesto in quel frangente che la Rai - leggi Bianca Berlinguer quando era alla guida di #Cartabianca su Rai3 - non lo invitasse più. Un auspicio, come vedremo, condiviso dalla De Gregorio con vari altri personaggi della blacklist stilata dal biondo professore. Che in tutta evidenza, pur professandosi incline al perdono, si è legato tutto al dito...
Il sesto posto spetta a Stefano Cappellini. Per Orsini, il vicedirettore de La Repubblica "non ha la più pallida idea di cosa sia l'Ucraina, né di cosa sia la guerra". In Tv Cappellini lo definì "screditato", sentenziando: "non ne prende una". Poi, sacrilegio, il giornalista attribuì al professore l'errata previsione che sarebbe stata una guerra breve, quando invece il docente di Sociologia del Terrorismo parlava di "sirianizzazione della guerra russo-ucraina", a definire un conflitto che sarebbe andato per le lunghe.
enrico mentana foto di bacco
Scanzi è d'accordo con l'ospite: "Sono vent'anni che non condivido Cappellini, non ne ha mai azzeccata mezza, ma qualche dote ce lo avrà anche lui se è vicedirettore di Repubblica" concede, in un sussulto di magnanimità, il giornalista.
Alla quinta posizione Alessandro Orsini cita invece Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera. "Abbiamo ancora pochi minuti ma ce ne vorrebbero almeno sessanta per elencare i disastri che ha combinato", dichiara il professore.
concita de gregorio
Aldo Grasso è "un critico televisivo che si batte perché chiudano le trasmissioni televisive", nello specifico la già citata #Cartabianca. E per Orsini, il fatto di auspicare la cancellazione della trasmissione che andava in onda contro il programma rivale su La7 (diMartedì con Giovanni Floris, ndr) e appartenente allo stesso gruppo del Corriere della Sera, è stata "una caduta di stile".
ALESSANDRO ORSINI A CARTABIANCA
Al che Scanzi ha fatto sapere di essere anch'egli ben poco stimato da Aldo Grasso, puntualizzando che il critico Tv voleva la chiusura di #Cartabianca per via della presenza di entrambi nel programma. Occorre ricordare che le due firme del Fatto Quotidiano hanno poi seguito Bianca Berlinguer su Rete4 come ospiti di È sempre Cartabianca. Andrea Scanzi aggiunge quindi: "A #Cartabianca c'era Bianca, c'ero io, c'eri tu. Per Grasso era l'Armageddon".
ALDO GRASSO
E a quel punto il professore ha iniziato a difendere strenuamente dagli strali di Aldo Grasso, tessendone lodi sperticate, la sua padrona di casa televisiva Bianchina, il cui successo Orsini definisce "straordinario" poiché è riuscita a portarsi dietro a Rete4 tutto il suo pubblico di Rai3 (non certo folle oceaniche, puntualizziamo noi), aggiungendone anche una parte di quello della cadetta Mediaset.
il monologo di massimo gramellini in altre parole 4
Peraltro, con il suo trasloco nei più remunerativi lidi berlusconiani, "ha massacrato la Terza Rete Rai dove adesso al suo posto c'è Nunzia De Girolamo". Pure, il sociologo decide di spendere parole encomiastiche anche per quest'ultima, a sua volta ingiustamente massacrata da Aldo Grasso per gli ascolti esangui. "Nunzia De Girolamo ha i tempi giusti ed è una bravissima conduttrice, ma è totalmente sbagliato il format del programma" l'assolve il professore. Ah, anche critico televisivo! direbbe la fantozziana signorina Silvani. Chissà cosa ne penserà il buon Grasso per questa invasione nella sua sfera di competenza.
alessandro orsini
Tornando alla blacklist, la terza e la quarta posizione appartengono rispettivamente a Maria Elena Boschi e Matteo Renzi, rei di aver preteso la testa di Orsini a #Cartabianca e la rescissione del suo contratto con la Rai quando egli aveva predetto (azzeccandoci) che la rivolta di Evgenij Prigozin avrebbe rafforzato enormemente Putin.
Una ricostruzione assai poco gradita a Renzi e a Meb, che invece auspicavano la fine del presidente russo. Tanto da arrivare a presentare un'interrogazione in Vigilanza Rai per chiedere a quanto ammontassero i compensi pagati con i soldi pubblici versati al professor Orsini, definito senza mezzi termini "un invasato che difende gli invasori".
stefano cappellini
In vetta alla Hate-Parade di Orsini ci sono infine, al secondo posto, il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, e in cima l'ex segretario del Pd Enrico Letta. E sempre per la stessa ragione, ovvero quella di aver chiesto a gran voce che fosse stracciato il suo contratto a #Cartabianca. Entrambi eccepirono sui duemila euro a puntata versati al professore, che da quel momento - spiazzandoli - decise di andare ospite gratis. A tal proposito, Orsini asserisce di aver rinunciato a molte offerte sostanziose da altre reti, e a compensi pari a un totale di 60-80mila euro, se non addirittura di oltre 100mila.
stefano bonaccini discorso dopo la sconfitta alle primarie pd 5
A tal proposito, il professore ricorda di essere stato difeso a spada tratta da Michele Santoro, il quale a Piazza Pulita definì il comportamento del segretario del Pd "inaccettabile e anticostituzionale" nel chiedere la cancellazione del suo contratto per il solo motivo che diceva "cose non gradite".
BIANCA BERLINGUER - ALESSANDRO ORSINI
Il sociologo chiude quindi il suo libro nero con una riflessione. Perché proprio Letta al primo posto? Perché "fa ridere [...] Pensare che un tempo la Sinistra si batteva per salvare i contratti di lavoro, arriva Enrico Letta e la Sinistra si batte per strappare i contratti di lavoro [...] ti dà un'idea della parabola della Sinistra italiana". "E infatti poi le elezioni le ha straperse Enrico Letta" ha concluso, in cauda venenum, Andrea Scanzi.
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