1 – REGIONI SUL TERZO MANDATO AFFONDO DI ZAIA E CROSETTO: «DEVE DECIDERE IL POPOLO»
Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “il Messaggero”
tajani salvini
Non solo il Mes, il premierato, l'autonomia o la Manovra, sullo scacchiere del centrodestra c'è un'altra partita che agita le acque di FdI, Lega e FI: il limite a due mandati per i presidenti delle Regioni. A fare la prima mossa è stato stavolta il leader azzurro Antonio Tajani che, al Messaggero, ha definito «sano» garantire «un ricambio nella leadership delle Regioni dopo 10 anni».
[…] è evidente come l'attuale normativa consentirebbe di rimettere in discussione anche territori come Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia (la prima "in scadenza" nel 2025, le altre nel 2028) in cui la Lega governa da anni. Tant'è che non si è fatto attendere il fuoco incrociato del Carroccio. In primis dell'altro vicepremier Matteo Salvini che si è detto pronto a modificare la legge per consentire il terzo mandato ai governatori «anche domani mattina».
LUCA ZAIA FLAVIO TOSI
Reazioni dello stesso tenore sono arrivate dal Veneto con Luca Zaia che (già al terzo mandato, ma il primo non viene conteggiato perché antecedente all'imposizione del limite) si è lasciato andare ad un lungo sfogo subito dopo aver definito lo "stop" «anacronistico»: «La figura centrale, l'attore protagonista» in questo Paese deve essere il cittadino «chiamato» a scegliere la classe dirigente «quindi» bisogna sbloccare i mandati» ha spiegato. «Se poi si vuole lasciare tutto in mano alla politica ne prendo atto. Mi chiedo però come mai non si propone mai il blocco dei mandati ai parlamentari».
Del resto proprio l'attuale poltrona dell'ex ministro dell'Agricoltura è quella su cui si allungano le mire azzurre, che da tempo ha lanciato un opa in Veneto sotto l'egida dell'ex leghista Flavio Tosi. […]
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
Il silenzio di FdI sulla questione è rotto invece solo dal ministro della Difesa Guido Crosetto che, però, su vicende di questo tipo vanta una certa autonomia rispetto alle posizioni strettamente meloniane. «Io non ho mai pensato servissero regole tecniche quando devi confrontarti col giudizio popolare» spiega premettendo di non occuparsi di riforme istituzionali nel suo partito.
Un'accortezza, al pari del sostanziale non intervento nella partita da parte di FdI, che è motivata non solo dalla volontà di tenere i toni bassi in una fase già resa delicata dall'avvio della campagna elettorale verso il voto europeo di giugno, quanto da un necessario equilibrismo. Perché se da un lato si teme che affossare del tutto i governatori leghisti più rappresentativi (Zaia e Fedriga) possa scatenare reazioni non proprio controllabili all'intero e all'esterno del Carroccio, dall'altro il limite al terzo mandato ben si sposa con la volontà mai celata di via della Scrofa di ribaltare una situazione poco lusinghiera sui territori per un partito che ha sfiorato il 30% dei consensi alle Nazionali (3 governatori su 14 del centrodestra). […]
elly schlein stefano bonaccini - manifestazione piazza del popolo
La partita però non riguarda solo il centrodestra ma anche i dem (Elly Schlein si è già detta contraria, anche per strutturare la propria segreteria con dei governatori "fedeli" al posto dell'emiliano Stefano Bonaccini, o appunto in Puglia e in Campania), a incasinare le pedine c'è il fatto che alcune Regioni hanno leggi elettorali che non prevedono il limite a due mandati.
De Luca e il ligure Giovanni Toti ad esempio, già ritengono per questo di poter correre liberamente anche alla prossima tornata. Fedriga, invece, sta lavorando per modificare la norma friulana […]
2 – REGIONALI GELO NELLA MAGGIORANZA DUELLO TAJANI-ZAIA SUL TERZO MANDATO
Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI
Non si scioglie l’intricato nodo delle candidature del centrodestra per le Regionali. […] Il tema del terzo mandato fa ovviamente discutere, anche se si voterà solo nel 2025 per le regioni che potrebbero essere interessate (Veneto, Campania, Liguria). Ma Tajani tocca anche un appuntamento più immediato: il prossimo voto di primavera, quando oltre a vari Comuni andranno rinnovate le presidenze di Abruzzo, Basilicata e Sardegna, mentre a luglio toccherà al Piemonte.
Tutte Regioni governate dal centrodestra, con presidenti al primo mandato, ma dove due ricandidature sono a rischio: quella di Bardi, forzista, in Basilicata e quella di Solinas, autonomista-leghista, in Sardegna, mentre su Marsilio e Cirio per Abruzzo e Piemonte non ci sono dubbi.
LUCA ZAIA FLAVIO TOSI
Nessuno si muove dalla propria posizione: FdI a livello regionale continua a dire no ad una ricandidatura di Solinas e punta sull’uscente sindaco di Cagliari, il meloniano Paolo Truzzu. La Lega non molla però, e come Tajani insiste per la ricandidatura degli uscenti, regola che secondo i vertici di FdI è saltata ai tempi di Musumeci, costretto a lasciare il posto all’azzurro Schifani.
[…]
guido crosetto alla camera 5
Più lontano ma delicato il tema del terzo mandato. La regola è che si possa correre per soli due mandati consecutivi. L’uscita di Tajani quindi ha messo già in allarme la Lega, visto che non si tratta di un candidato qualsiasi né di una Regione defilata. Tra l’altro collegata a un altro capitolo: la rappresentazione numerica dei partiti rispetto alle Regioni. È ammesso da tutti che FdI è sottorappresentata rispetto alla propria forza elettorale, visto che regioni di peso come Lombardia e Veneto sono governate dalla Lega e il Piemonte da FI, anche se Maurizio Gasparri fa notare come «quando Berlusconi aveva 3-4 volte i voti degli alleati ha sempre concesso loro moltissimo, perché il partito più grande fa più sacrifici...».
giorgia meloni e guido crosetto con il cappello degli alpini a udine
[…] l’azzurro Flavio Tosi già scalpita: «Zaia definisce anacronistico il limite ai mandati ai presidenti, ma gli ricordo che è stata proprio la Regione Veneto nel 2012, quindi con lui presidente, a fissare il limite dei due mandati per gli assessori regionali... Da questo punto di vista, non mi sembra un campione di coerenza. Per gli assessori vale e per lui no?».
STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN