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    OCCHIO, VOGLIONO FREGARCI EURO 2028! – L’UEFA AVREBBE L'INTENZIONE DI SOSTENERE UNA CANDIDATURA CONGIUNTA DI SPAGNA E PORTOGALLO PER I MONDIALI DEL 2030 PER POI OFFRIRE ALL'INGHILTERRA L'ORGANIZZAZIONE DEGLI EUROPEI DEL 2028 - IL PRESIDENTE FIGC, GRAVINA, HA DICHIARATO PIÙ VOLTE LA VOLONTÀ DI OSPITARE EURO 2028, CHE POTREBBE COINVOLGERE 32 NAZIONALI ANZICHÉ LE ATTUALI 24...


     
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    Benedetto Saccà per “il Messaggero”

     

    Il calcio si prepara per il futuro. Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani canterebbe Francesco Guccini. Perché diverse sono le correnti, più o meno carsiche, che imprimono al pianeta del pallone rotazioni verso il cambiamento, se non proprio verso una rivoluzione dei calendari. La Superlega è stata appena un aperitivo primaverile: ora a ipotizzare di ridisegnare l'intelaiatura dell'intero movimento sono soprattutto i Mondiali e gli Europei. 

     

    CIRO IMMOBILE CON LA COPPA CIRO IMMOBILE CON LA COPPA

    L'Italia, e certo non è un mistero, ambisce a ospitare Euro 2028 Coppa del mondo biennale permettendo ma la strada azzurra sarà lastricata di ostacoli e, chissà, densa di trappole internazionali. Del resto, non più tardi di ieri mattina, dall'Inghilterra è piovuta un'indiscrezione che ben restituisce i contorni e la sostanza dello scenario (sottostante). 

     

    E cioè. La Uefa avrebbe l'intenzione di sostenere una candidatura congiunta della Spagna e del Portogallo ai campionati mondiali del 2030 per poi offrire all'Inghilterra l'organizzazione degli Europei del 28. Possibile? Più possibile che probabile, specie considerando che alla designazione ufficiale della federazione organizzatrice, prevista per il settembre del 2023, mancano due anni tondi tondi. 

     

    gabriele gravina e roberto mancini gabriele gravina e roberto mancini

    IL TEMA DEI CALENDARI 

    Ma comunque. È evidente che, nel grande domino (policitissimo) delle assegnazioni dei tornei internazionali, l'Italia rischi di rimanere invischiata sul serio. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha manifestato in più occasioni il proposito di accogliere Euro 2028 che tra l'altro potrebbe coinvolgere 32 nazionali anziché le attuali 24 ma la Figc attende e auspica un appoggio e un aiuto del governo sul piano della ristrutturazione e della costruzione di nuovi stadi. 

     

    gravina gravina

    La scadenza per la consegna del fascicolo di candidatura definitivo è fissata per il 12 aprile del 2023: e, in via del tutto indicativa, i dirigenti di via Allegri immaginano di presentare il dossier italiano nel corso della primavera del 2022. Per intendersi, la Uefa ha già annunciato che per ospitare gli Europei del 2028 ogni paese (o coppia di paesi) dovrà disporre di almeno uno stadio da 60 mila posti, di almeno uno stadio (ma preferibilmente due) da 50 mila, di almeno quattro impianti da 40 mila spettatori e di almeno tre da 30 mila persone. 

    ceferin infantino ceferin infantino

     

    «Saranno consentite candidature congiunte, purché le nazioni siano geograficamente adiacenti», si aggiunge da Nyon. La Uefa di Ceferin avrebbe in animo di sostenere due paesi europei per limitare i progetti della Fifa. E, come detto, l'Italia non correrà da sola. Figurarsi. Romania, Grecia, Bulgaria e Serbia, ad esempio, hanno annunciato di voler presentare un consorzio sia per Euro 2028 che per i Mondiali del 2030. 

     

    ceferin infantino ceferin infantino

    Invece la Turchia ha scelto e confermato di volersi concentrare soltanto sugli Europei (sempre del 28) e, secondo quanto filtra, si tratta di una candidatura piuttosto solida. A completare l'elenco sono poi la Russia, l'Inghilterra e non si esclude una cooperativa con l'Irlanda, il Galles e la Scozia come detto Portogallo e Spagna, oltre che Danimarca, Isole Far Oer, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, tutte insieme. 

     

    ceferin infantino ceferin infantino

    Sul versante opposto, la Fifa del presidente Gianni Infantino preme, eccome, per portare i Mondiali a un ritmo biennale proprio a partire dal 2028; e per ridurre le pause legate alle qualificazioni: la fatica dei giocatori è un tema certo non banale. «Serve una riflessione sul calendario», ha detto, tra gli altri, anche Luciano Spalletti ieri. «Il dovere della Fifa è di garantire che il calcio sia veramente globale», ha spiegato Infantino. Il viaggio sarà lungo.

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