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    “ODDIO, QUESTO È MATTO”, LE ULTIME PAROLE DI ALIKA POCHI ATTIMI PRIMA DI FINIRE AMMAZZATO PER MANO DI FILIPPO FERLAZZO A CIVITANOVA MARCHE - L'AVVOCATO DELLA FAMIGLIA DELL'AMBULANTE: "FERLAZZO È BIPOLARE, PERCHÉ NON ERA SEGUITO?" - LA TESTIMONIANZA DELLA COMMESSA: “ALIKA MI HA DETTO CHE AVEVA TANTO CALDO E CHE QUEL GIORNO GLI FACEVA MOLTO MALE LA GAMBA. L'HO VISTO VERAMENTE AFFATICATO" - IL DETTAGLIO: LA STAMPELLA RICURVA A CAUSA DEI COLPI DATI


     
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    Chiara Gabrielli da La Nazione

     

    omicidio di Alika Ogorchukwu omicidio di Alika Ogorchukwu

    «Oddio, questo è matto». Sono state le ultime parole di Alika Ogorchukwu, venditore ambulante, sposato e padre di un bimbo di otto anni, mentre scappava lungo il corso Umberto I, pochi attimi prima di finire ammazzato per mano di Filippo Ferlazzo. Massacrato a mani nude in pieno giorno. «Ho visto che il mendicante veniva inseguito da un altro uomo - racconta una testimone, Sara G. -, che cercava di colpirlo con quello che da lontano sembrava un bastone o una spranga.

     

    L'aggressore era una furia, gridava e colpiva con forza l'altro ragazzo, tanto che poi hanno ritrovato, vicino al corpo, la stampella curva a causa della forza dei colpi dati. La gente piangeva, è stato terribile». Alika, quel pomeriggio intorno alle 14, è entrato nella libreria del corso, ha chiesto di cambiare gli spicci, come sempre.

     

    FILIPPO FERLAZZO FILIPPO FERLAZZO

    «È stato più gentile del solito - ricorda la commessa -, mi ha detto, in italiano, che aveva tanto caldo e che quel giorno gli faceva molto male la gamba. L'ho visto veramente affaticato».

    Cinque minuti dopo, Alika era morto. Una follia, come ha detto anche lo stesso Alika pochi istanti prima di essere ucciso.

     

    Ma, se era instabile mentalmente, perché non era controllato come si deve? «Se c'è un risvolto psichiatrico che si inserisce nelle cause dell'omicidio di Alika, serve riflettere - sottolinea Francesco Mantella, avvocato di Ogorchuckwu -, se Ferlazzo aveva un amministratore di sostegno, pare fosse la madre, perché questi non era vigilato?

     

    FILIPPO FERLAZZO FILIPPO FERLAZZO

    Bisognerà avviare una serie di verifiche». Così l'avvocato Francesco Mantella, legale della famiglia di Ogorchukwu: «Le scuse di Ferlazzo non bastano - incalzano i familiari di Alika -, ora serve solo giustizia e non vendetta. È difficile riuscire a comprendere quello che è successo». «Ferlazzo era invalido al cento per cento - tiene a dire Roberta Bizzarri, avvocato dell'omicida, che ha subito diversi Tso e ad aprile era stato visitato in psichiatria a Civitanova -. Questa vicenda è dolorosissima, mi dispiace moltissimo per la moglie e il figlio di Alika, ma è giusto che l'imputato abbia una condanna che tenga conto delle sue condizioni.

     

    FILIPPO FERLAZZO FILIPPO FERLAZZO

    La vendetta non aiuta nessuno, una sentenza giusta sì». Per questo l'avvocato Roberta Bizzarri, difensore d'ufficio di Filippo Ferlazzo, oggi chiederà subito una perizia psichiatrica sul 32enne, depositando tutti i documenti che attestano il suo stato di salute al giudice Claudio Bonifazi, nell'udienza di convalida dell'arresto che si terrà in carcere a Montacuto. Il 32enne è accusato di omicidio volontario e rapina. All'uomo, nato in Austria ma residente a Salerno, era stato diagnosticato un disturbo bipolare e borderline.

     

    Alika Ogorchukwu Alika Ogorchukwu

    Ci sarebbe dunque questo all'origine della follia omicida? La fidanzata di Ferlazzo, chiusa in casa nel dolore e sconvolta per quanto accaduto, dice: «Mi dispiace per tutto - le sue parole al Tg1, dietro le persiane chiuse -, è difficile da spiegare, sono in stato di choc in questo momento. Non ero proprio fisicamente presente (al momento dell'omicidio, ndr). Mi sono allontanata, è successo tutti in pochi minuti. Quando Filippo è tornato indietro era sporco di sangue. Pregavo per quell'uomo», ma Alika giaceva ormai senza vita. Una raccolta fondi a favore di Charity Oriachi, la vedova di Alika, è stata lanciata intanto a Civitanova in queste ore. Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha assicurato che i familiari della vittima avranno il supporto necessario, dal punto di vista del sostegno economico: «Non ti lasceremo mai sola», ha detto il primo cittadino alla vedova. I servizi sociali di Civitanova si sono coordinati con quelli di San Severino, dove Alika risiedeva con la famiglia. Il sindaco ha deciso che proclamerà il lutto cittadino nel giorno del funerale. 

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