Mail a Dagospia
ROMA SANTA E DANNATA - LOCANDINA
Per favore, sto creando una esposizione artistica sul sesso, leggi e oppressione.
La lunga poesia che Roberto D'Agostino interpreta al termine di ‘’Roma santa e dannata’’ riguardante l'ipocrisia e le colpe dello stato che opprime il sesso e porta alla guerra.
Chiedo per cortesia se sarebbe possibile leggere il testo integrale.
grazie buon lavoro
Michael Bayer
DAGOREPORT - 1969, Living Theatre in Italia
“Theatre is in the room, Living Theatre told me”. Così Al Pacino racconta la propria esperienza di spettatore di ‘’Paradise Now’’, il capolavoro di Julian Beck e Judith Malina, che fondarono il gruppo teatrale a New York nel 1947. Pacino parla di paura, di eccitazione, dell’impossibilità di sapere cosa accadrà in una scena in cui non c’è una quarta parete.
living theatre - Paradise Now
Il Living Theatre squadernava infatti un teatro mirato non a intrattenere il gentile pubblico in sala ma puntava ad aggredire e provocare lo spettatore. Per questo furono eliminati sia ogni soluzione di continuità fra palcoscenico e platea sia scenografie e costumi. Una svolta radicale nel modo di intendere e di praticare il teatro.
Per Beck e Malina, i due termini, arte e vita, si sono sempre sovrapposti fino a rendersi indistinguibili l’uno dall’altro. Un concetto implicito nel nome stesso che la compagnia decise di darsi: un teatro vivente.
living theatre - Paradise Now
Il furibondo Sessantotto trovò così la sua più scioccante rappresentazione con lo spettacolo “Paradise now!”. E quando l’anno successivo arrivò in Italia successe di tutto, di più. La prima a Torino il 20 ottobre venne interrotta prima della conclusione dal proprietario del teatro su pressioni della polizia, mentre altre possibili sedi venivano negate.
roma santa e dannata foto di massimo sestini per oggi 3
In alcuni casi il gruppo riuscì a terminare la rappresentazione (come il 18 e 19 novembre allo Space Electronic di Firenze. Una rappresentazione a Milano vide il coinvolgimento di vari spettatori, che si spogliarono a metà, e una contestazione al noto giornalista e scrittore Giovanni Mosca, presente tra il pubblico.
Lo spettacolo venne infine annunciato all'università La Sapienza di Roma, nello spazio antistante l’ingresso della Facoltà di Legge, notoriamente nelle mani dei fascisti di Stefano Delle Chiaie. Un atto provocatorio, tipico del Living, che mosse il movimento studentesco verso la Facoltà di Legge con il contorno di duemila agenti di polizia. Mazze e bastoni, lo scontro era dato per scontato.
living theatre - Paradise Now
Invece accadde il “miracolo”: mentre Judith Malina cominciò a declamare al pubblico la poesia “Odio e amore” (che Dago balbetta nel docufim), i ragazzi del Living cominciarono a fare a meno dei loro vestiti (nudo balneare, non integrale), e di colpo gli occhi dei presenti dimenticarono fascismo e comunismo, mazze e bastoni, molotov e sassaiole, e rimasero lì impalati a lumacare culi e tette.
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Un'"azione", cui veniva invitato a partecipare anche il pubblico, se lo desiderava, ad esempio tuffandosi dall'alto tra le braccia dei membri desnudi della compagnia a simboleggiare l'unità assoluta tra attori e spettatori. Poteva capitare qualsiasi cosa e lo spettacolo era molto aperto all'improvvisazione. Poteva succedere che qualcuno del pubblico reagisse con ostilità o addirittura violenza, o che al contrario si sentisse trasportato al punto da essere persino disposto a fare l'amore in teatro nel corso della messa in scena.
Mentre Julian Beck gridava: “Il teatro è nella strada!”, l’impensabile ‘’idillio’’ politico-artistico fra fazioni in lotta fu interrotto dalla polizia con la consueta accusa di oltraggio al pudore e i membri del Living furono espulsi dall'Italia.
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‘’Odio e amore’’ di Judith Malina, fondatrice del Living Theatre
Lo Stato proibisce l'amore libero e genera l'obbligo del matrimonio.
Lo Stato proibisce il sesso spontaneo e genera la prostituzione.
La Legge proibisce l'amore omosessuale e scatena odio tra sorelle e fratelli.
La Legge proibisce il sesso dei bambini e bombarda i villaggi.
La Legge inibisce il toccarci e sostiene gli armamenti.
Lo Stato proibisce la nudità del corpo e mette in parata le uniformi dei soldati.
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Lo Stato proibisce di chiavare e ripropone la pena capitale.
Lo Stato proibisce l'erotismo e genera il razzismo.
La Legge proibisce la bocca sui genitali e spinge la mano sul fucile.
La Legge ostacola il cazzo e la fica e incrementa l'inquinamento.
Lo Stato inibisce la tenerezza e produce violenza.
La Legge inibisce il gioioso sesso spontaneo e serra la vita sessuale del prigioniero.
Lo Stato proibisce l'amore lesbico e degrada le donne.
La Legge e lo Stato odiano l'amore.
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