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    VIDEO! ODISSEA NELL’OSPIZIO – “CI TRATTAVANO COME MAIALI”, INFERNO A BOLOGNA IN UNA CASA FAMIGLIA: BOTTE E MOLESTIE SESSUALI ANCHE ALLE 90ENNI - IL TITOLARE ARRESTATO CON L'ACCUSA DI AVER ABUSATO DELLA CONDIZIONE DI INFERIORITÀ FISICA E PSICHICA DEGLI OSPITI - TERRORIZZAVANO GLI ANZIANI DICENDO “STAI PER MORIRE”, LI TENEVANO AL FREDDO E NON GLI CONSENTIVANO DI ANDARE IN BAGNO...


     
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    Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”

     

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    All' apparenza la casa famiglia "Il Fornello" era un posto accogliente, l' ideale per dare agli anziani, in gran parte malati e non autosufficienti, tutte le attenzioni di cui avevano bisogno. Gli ospiti, una decina, a prima vista trascorrevano normalmente le giornate in compagnia sotto lo sguardo attento del personale. I parenti, poi, potevano andare a trovare i propri cari senza particolari restrizioni. Insomma, la struttura, immersa nella tranquillità di San Benedetto Val di Sambro - 4 mila abitanti sull' appennino bolognese - sembrava una di quelle tante oasi di pace sparse per l' Italia, un luogo dove lavoravano persone preparate e gli anziani si trovavano bene. Niente di più falso, perché in realtà quel posto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era un inferno. Più che una casa famiglia era una casa degli orrori.

     

    Il titolare, Luciano Ravaglia, 53 anni, a febbraio è stato arrestato con l' accusa di aver abusato della condizione di inferiorità fisica e psichica degli ospiti. In sostanza Ravaglia, che si trova nel carcere di Forlì, li avrebbe picchiati e umiliati ripetutamente con calci, pugni e sputi: usiamo il condizionale perché il processo è ancora in corso, anche se le immagini delle telecamere nascoste dai carabinieri nelle stanze non lasciano spazio a molti dubbi. Sono state poi costrette agli arresti domiciliari la moglie di Ravaglia e due collaboratrici.

     

    LE VIOLENZE Il titolare della casa famiglia deve inoltre rispondere di un' altra accusa, la più infamante, quella di aver costretto un' anziana ospite a un rapporto sessuale completo. Sembrava che i carabinieri avessero già portato alla luce ogni raccapricciante particolare di quest' incubo.

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    Cos' altro poteva mai spuntare fuori dopo aver visto ore di filmati in cui i poveri vecchietti venivano sollevati dal collo dalla sedia a rotelle e scaraventati sul letto, percossi e lanciati a terra fino a riportare la frattura delle costole? È capitato a Luciano, un 81 enne diabetico che ha raccontato in lacrime le vessazioni. Gli ospiti venivano ricoperti di sputi e insulti.

     

    Chi doveva accudirli si divertiva a sfotterli. I responsabili del centro, stando agli inquirenti, dopo aver picchiato gli anziani li imbottivano di farmaci così da annebbiargli la mente ed evitare che raccontassero tutto ai parenti: «Vedrai che dopo ti passa, tra un po' parti», dicevano i responsabili del centro agli anziani alludendo al poco tempo che gli rimaneva da vivere. Sempre il povero Luciano ha riferito di essersi sentito dire: «Tanto morite tutti, devo eliminarvi uno a uno».

     

    E dunque, dicevamo, cos' altro mai sarebbe potuto accadere in un posto dove sembra che sia stata consumata ogni atrocità?

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    La procura di Bologna ora contesta a Ravaglia un altro stupro. La vittima sarebbe una signora di 91 anni. La donna non era più nella casa famiglia quando i carabinieri hanno piazzato le telecamere, e però nel corso delle indagini, dopo aver messo in fila una lunga serie di testimonianze comprese quella dell' anziana, gli investigatori hanno raccolto le prove che hanno portato a questo ulteriore agghiacciante capo di imputazione.

    Gli abusi, secondo il procuratore titolare dell' inchiesta, sarebbero stati ripetuti, si sarebbero consumati nel 2018 e sarebbero avvenuti nella stanza dell' ospite.

     

    LA DISPERAZIONE La signora è stata ascoltata dagli investigatori ad aprile e il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto dal giudice l' incidente probatorio, previsto il 3 luglio, per fissare le dichiarazioni, considerando «la vulnerabilità della presunta vittima». Tutto questo orrore è stato denunciato per la prima volta ai carabinieri più di un anno fa da due ex collaboratrici della casa famiglia. Avevano raccontato le violenze fisiche e psicologiche, la somministrazione di cibo scaduto ricoperto di formiche, le urla, i pianti disperati degli anziani la cui dignità veniva cancellata a 65 euro al giorno, il costo della retta, 2 mila euro al mese bevande escluse.

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    «Ci trattavano come maiali!», dice disperato Antonio.

    Che i colpevoli paghino fino all' ultimo il prezzo delle loro abominevoli azioni!

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