Da corriere.it
tre cime di lavaredo alpinisti
Attaccati da tre giorni a una parete delle Tre Cime di Lavaredo, per due volte si sono alzati in volo gli elicotteri del Soccorso alpino per offrire un aiuto, ma è stato rifiutato. Ma quando alle 16 l’elicottero del Soccorso Alpino si è avvicinato per la terza volta, i due non hanno declinato l’offerta e si sono solo spostati in un punto più agevole per essere trasportati col verricello. È terminata dopo tre giorni l’odissea di una coppia di alpinisti di Barcellona - 45 anni lui, 36 lei - che dopo una notte all’addiaccio a metà della Via Cassin avevano rifiutato il recupero con l’elicottero, giunto sul posto, convinti di poter proseguire autonomamente la scalata.
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Ai soccorritori hanno poi spiegato che il rifiuto nasceva dalla convinzione di essere arrivati in vetta. Nelle prime due occasioni, i soccorritori avevano fornito le informazioni sul rientro. La madre dell’alpinista, che attendeva la coppia al rifugio Auronzo, non vedendoli ritornare, ha avuto un malore a causa dell’agitazione e aveva chiesto un secondo intervento del Soccorso alpino. Nonostante le cattive condizioni meteorologiche, i due spagnoli avevano rifiutato per due volte di essere imbarcati sull’elicottero, chiedendo altre informazioni sulla strada da seguire. Il Soccorso alpino ha continuato a monitorare la cordata e Attorno alle 16, grazie a un varco che si è aperto nella nebbia, l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano si è potuto avvicinare alla parete della Cima Ovest di Lavaredo, a 2.750 metri di quota. Gli alpinisti erano bloccati. Il tecnico ha chiesto loro di spostarsi in un punto più agevole per l’imbarco sull’eliambulanza, avvenuto subito dopo. I due, che stavano bene, sono stati trasportati al Rifugio Auronzo dove li aspettava la madre.
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La coppia spagnola è in ferie sulle Tre Cime di Lavaredo da una settimana. Martedì 27 avevano già provato a scalare una delle vette e, anche in quell’occasione, avevano dovuto chiedere l’aiuto dei soccorritori. In realtà l’allarme era scattato alle 20.40 per altri due alpinisti bolzanini in difficoltà sulle doppie di rientro dalla normale alla Grande delle Tre Cime di Lavaredo. C.Y. e V.H., di 41 e 29 anni, avevano attaccato la Via Zeitsprung alle 9 del mattino e l’avevano completata alle 18. Mentre scendevano, però, si erano trovati a 2.750 metri di quota, ormai al buio, senza frontali, con nebbia persistente e le corde incastrate nella roccia.
Due squadre del Soccorso alpino di Auronzo avevano fatto base alla chiesetta tra il rifugio Auronzo e il Lavaredo e, in contatto telefonico con i bolzanini, avevano appreso che i due stavano per essere raggiunti da una seconda cordata, ossia la famosa coppia spagnola. I soccorritori avevano quindi spedito loro via «Whatsapp» la relazione e tutte le informazioni necessarie a scendere dal punto in cui si trovavano e l’invito a non calarsi troppo in un certo punto per evitare di rimanere bloccati su un salto.
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Dopo essersi uniti ai due spagnoli, che hanno messo a disposizione le loro corde, i quattro avevano cominciato a scendere. Nonostante l’avviso dei soccorritori si erano calati troppo rimanendo bloccati. A quel punto una squadra era salita attraverso la via normale e li aveva raggiunti. Dopo averli dotati di frontali - ne avevano una in quattro - e riportati sul percorso corretto, i soccorritori li hanno quindi aiutati a calarsi fino alla base e sono rientrati con tutti e quattro. L’intervento si è concluso verso mezzanotte.
TRE CIME DI LAVAREDO CON LA NEVE A FINE GIUGNO