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    GAZA DELENDA EST - OFFENSIVA ISRAELIANA DOPO LA PIOGGIA DI RAZZI PARTITI DALLA STRISCIA: 160 RAID AEREI DURANTE LA NOTTE - NETANYAHU HA DATO ORDINE ALL'ESERCITO DI PREPARARSI PER UNA POSSIBILE OPERAZIONE TERRESTRE


     
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    gaza gaza

    1 - MEDIO ORIENTE: 160 RAID A GAZA, SIRENE A TEL AVIV

    ANSA.IT

     

    E' scontro militare aperto con Gaza: Israele ha avviato da ieri sera una vasta offensiva aerea contro la Striscia dopo la pioggia di razzi proseguita anche oggi che ha fatto risuonare le sirene d'allarme anche a Tel Aviv e Gerusalemme.

     

     Durante la notte l'aviazione israeliana ha effettuato 160 raid aerei sulla Striscia di Gaza contro Hamas in risposta al lancio di razzi verso Israele: lo ha reso noto il portavoce dell'Esercito israeliano. Dall'inizio dell'operazione "Margine protettivo" gli attacchi aerei sono stati 430 attacchi. A Tel Aviv stamani stanno suonando le sirene di allarme e si sono udite 3 forti esplosioni.  

     

    razzi da gaza verso israele razzi da gaza verso israele

    Cinque i razzi intercettati dall'Iron Dome sull'area metropolitana di Tel Aviv dove stamattina e' suonato l'allarme e si sono sentite tre esplosioni. I proiettili lanciati da Gaza nell'ultima mezzora sono stati indirizzati in 20 differenti località di Israele, compresa la zona centrale del paese. Le sirene sono risuonate a Tel Aviv, Modin, Rishon Letzion, Ashdod, Ashkelon, Rehovot, ma anche nel sud del paese. La polizia ha invitato i cittadini a essere sempre vicini ai rifugi.

     

    'Israele - ha detto un portavoce di Hamas - ha varcato una grave linea rossa, e ne subira' conseguenze'' per aver bombardato la scorsa notte la casa di Raed al-Attar". Al-Attar e' stato uno dei rapitori del caporale Ghilad Shalit.

     

    gaza 09 luglio 2014 9 gaza 09 luglio 2014 9

    L'operazione 'Margine protettivo', ha fin qui provocato per decine morti tra i palestinesi (compresi i miliziani) e centinaia di feriti. E l'escalation non sembra diminuire: Israele ha richiamato 40 mila riservisti mentre Benyamin Netanyahu ha dato ordine all'esercito di prepararsi per una possibile operazione terrestre che e' ''sul tavolo''. Il premier, dopo le polemiche di questi giorni su una sua risposta 'debole' ad Hamas, ha annunciato chiaro e tondo che Israele ''non trattera' piu' con i guanti'' la fazione islamica.

     

    ''Hamas - ha aggiunto - ha scelto di far salire la tensione e paghera' un prezzo pesante per averlo fatto''. La reazione palestinese non si e' fatta attendere: il presidente palestinese Abu Mazen si e' appellato alla comunita' internazionale perché Israele termini "immediatamente" l'escalation' a Gaza e i suoi raid aerei.

     

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    Sullo scacchiere internazionale l'escalation in atto sta suscitando forte apprensione: il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha sottolineato la sua ''estrema preoccupazione'' ed ha condannato il recente lancio di razzi da Gaza su Israele. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha definito ''vile'' l'attacco dei razzi su Israele, ma ha espresso preoccupazione per le vittime civili di entrambe le parti.

     

    Stesso giudizio da parte del ministro degli esteri italiano Federica Mogherini per la quale ''bisogna evitare che si inneschi una spirale irreversibile''. Il segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Araby, ha chiesto una riunione "immediata" del Consiglio di sicurezza dell'Onu sui raid israeliani contro Gaza. Sul campo la situazione si complica: Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al Qassam ha avvertito che i missili saranno lanciati verso Tel Aviv "e anche oltre".

     

    E  il municipio della citta' ha dato il via all'apertura dei 241 rifugi pubblici. A testimoniare la pericolosità della situazione, l'aeroporto al Ben Gurion ha spostato piu' a nord le rotte dei voli in arrivo e in partenza nello scalo di tutte le compagnie. Nelle citta' del sud di Israele, quelle piu' prossime alla Striscia, l'obbligo e' di stare a 15 secondi dai rifugi.

     

    sarah e benjamin netanyahu sarah e benjamin netanyahu

    2 - ATTACCO A GAZA CON JET E DRONI. NETANYAHU: TOGLIAMOCI I GUANTI

    Maurizio Molinari per “la Stampa

     

    Intensi bombardamenti aeronavali sulla Striscia di Gaza, 40 mila riservisti pronti a entrare in campo e l’ordine di Benjamin Netanyahu di «aumentare le operazioni contro i terroristi»: si intensifica l’operazione «Protection Edge» (Margine protettivo) contro Hamas, che reagisce lanciando grappoli di razzi sul Sud di Israele, tentando di colpire Tel Aviv e di mettere a segno un blitz con i commandos del mare.


    In una Sderot dove il tempo è scandito dai boati dei razzi abbattuti dagli intercettori delle batterie di Iron Dome l’immagine di «Protection Edge» sono le file di tank e blindati color sabbia in transito verso i confini di Gaza, che distano poco più di 1 km. Il capo di Stato Maggiore Benny Gantz ha ottenuto dal governo la possibilità di richiamare 40 mila riservisti per poter schierare altrettanti soldati combattenti di leva attorno alla Striscia, rendendo verosimile la minaccia di un intervento di terra.


    Netanyahu parla di «togliersi i guanti» ma anche di «operazione graduale» perché vuole sottoporre Hamas a una pressione in crescita dove le truppe di terra potrebbero essere l’ultima carta. Al momento a colpire è l’aviazione, con aerei e droni, che hanno messo a segno 146 attacchi in meno di 36 ore bersagliando, come spiega il portavoce dell’esercito Peter Lener, «campi di addestramento, basi militari, 96 lanciatori di razzi, tunnel e case di singoli terroristi».

    Abu Mazen Abu Mazen


    In realtà è in atto anche un caccia dai cielo ai leader di Hamas. Il primo ad essere ucciso è Mohammed Shaaban, 24 anni, capo dei commandos della Marina: un’unità considerata fra le meglio addestrate. «I nostri cittadini non vivono sicuri ad Ashkelon e Nes Ziona, non vedo perché i leader di Hamas debbano sentirsi sicuri a Gaza» aggiunge Lerner.

     

    La caccia è soprattutto ai tunnel perché Hamas li usa come bunker: per proteggere lanciarazzi, mortai e leader. Sono i satelliti e cercarli, con un particolare sistema di sensori hi-tech incrociato con le informazioni raccolte da intelligence e informatori. L’intento, spiega il ministro della Difesa Modhe Yaalon è «ridurre a zero il numero di razzi lanciati da Hamas contro le nostre città».


    In realtà c’è di più: Hamas ha perso la base di Damasco a causa della guerra civile, non ha più le retrovie egiziane per l’arrivo alla presidenza di Al Sisi e si trova dunque in una situazione di debolezza tattica senza precedenti che Israele tenta di sfruttare per demolirne la struttura militare. Hamas reagisce con una pioggia di razzi sulle città del Sud ed anche del Centro di Israele: oltre 140 in poco più di 24 ore, ricorrendo ai Grad per raggiungere Beersheva e Beit Shemesh, e ai missili iraniani Al-Fajr 5 per minacciare Tel Aviv. L’intelligence israeliana trova la conferma del timore a lungo serbato: Teheran è riuscita a far arrivare a Gaza, via Sudan, un imprecisato numero di Al-Fajr 5 e dunque l’intera area di Tel Aviv è a rischio.

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    Gli intercettori dell’Iron Dome abbattono il primo ma le sirene che suonano a Tel Aviv e Gerusalemme portano ad aprire i rifugi pubblici: il pericolo che finora incombeva sulla piccola Sderot ora raggiunge il cuore della nazione. Hamas punta a mettere a segno un colpo a sorpresa: manda almeno quattro commandos del mare a colpire il kibbutz di Zikim, poco oltre la frontiera, ma vengono uccisi dalla brigata Givati.

     

    Il portavoce di Hamas, Mushir al-Masri, dice che «questo è il momento delle armi e non di parlare di tregue» ma un video di militanti pone condizioni a Israele: «Liberate tutti gli ex detenuti, già rilasciati nello scambio per Gilad Shalit, che avete riarrestato se volete il cessate il fuoco».


    Hamas accusa Israele di «fare strage di civili». Il riferimento è quanto avvenuto nel Sud di Gaza, a Khan Yunis, dove le bombe degli aerei colpiscono un edifico causando la morte di almeno 16 civili. «Molti di loro sono donne e bambini» affermano fonti palestinesi locali. A rispondere è Netanyahu, quando in serata parla ai cittadini in diretta tv: «Hamas si nasconde dietro i civili, li usa come scudi umani». Il premier sottolinea anche, a più riprese, «questa operazione prenderà tempo».

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    Ecco perché i suoi più stretti collaboratori hanno cancellato impegni, pubblici e privati, delle prossime settimane. La guerra aerea fra Israele e Hamas mette in difficoltà l’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen, che si appella alla «comunità internazionale» per imporre a Israele di «cessare l’escalation e i raid». «Israele sta attaccando non solo Hamas ma tutto il popolo palestinese» sottolinea Saeb Erakat, il caponegoziatore dei palestinesi.

     

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