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    PIÙ TEMPO PASSA PIÙ IL RECOVERY FUND PRENDE LA FORMA DELLA SUPPOSTA - OGGI CONTE INCONTRA ANGELA MERKEL PER SVENTARE L’IMPOSIZIONE DI CONDIZIONI PER ACCEDERE AI FONDI, COME PRETESO DAI PAESI “FRUGALI” - LO SPAGNOLO SANCHEZ E IL PORTOGHESE COSTA VANNO IN PROCESSIONE DA RUTTE PER AMMORBIDIRNE LE POSIZIONI. E PER SBLOCCARE LA SITUAZIONE, SANCHEZ ANDRÀ IN SVEZIA PER VEDERE UN ALTRO OSSO DURO DEI FRUGALI, LO SVEDESE STEFAN LOFVEN - SUI FONDI ALL'ITALIA, ANCHE L'AUSTRIA FRENA


     
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    1 - OGGI CONTE DA MERKEL PER SVENTARE I PALETTI SUL RECOVERY FUND

    Marco Conti per “il Messaggero”

     

    GIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL

    «Il Recovery fund serve adesso, non a dicembre». L'incontro con la Cancelliera Angela Merkel di oggi pomeriggio rappresenta per Giuseppe Conte un passaggio fondamentale per capire sino a che punto potrà spingersi nel consiglio Ue del 17. I falchi del Nord Europa, dopo aver vinto lo scontro sulla presidenza dell'Eurogruppo, hanno fatto proseliti e ora si ritrovano insieme ai paesi dell'Est. Se i primi storcono il naso per i 750 miliardi di euro contenuti nel piano della Commissione von der Leyen, i secondi premono per una diversa distribuzione delle risorse.

     

    LA DISPUTA

    CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

    Il semestre di presidenza tedesco aiuta l'Italia e i paesi mediterranei più colpiti dalla pandemia ad ottenere in tempi brevi l'avvio del Recovery fund, ma sulle condizionalità per accedere ai fondi, la Merkel ha dovuto cedere all'olandese Mark Rutte che guida i paesi frugali del nord Europa. Già durante l'incontro all'Aja Rutte ha sostenuto la tesi secondo la quale che ci deve essere un legame tra denaro erogato e riforme, ed è probabile che anche oggi la Cancelliera ripeta questo schema secondo il quale non sarebbe poi la Commissione Ue a valutare lo stato di avanzamento delle riforme, ma il Consiglio europeo e quindi i governi dei Ventisette.

     

    GIUSEPPE CONTE MARK RUTTE GIUSEPPE CONTE MARK RUTTE

    E così, dopo quattro mesi di lunare dibattito italiano sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e di indicazione del Recovery fund come via d'uscita, ora si rischia di scoprire che le condizionalità sono più stringenti proprio sul Recovery. Una sorpresa che potrebbe però contribuire a rendere un po' meno complicato il voto di mercoledì al Senato sul Mes dove +Europa, con Emma Bonino, ha presentato una risoluzione che lo inserisce a pieno titolo tra le opzioni del governo.

    sanchez sanchez

     

    Mentre Pd e Leu hanno già preso le distanze dalla risoluzione non ritenendola utile, Italia Viva potrebbe votare a favore non riuscendo però a compensare i voti della Lega e di FdI che sono contrari. Numeri a parte, una spaccatura nella maggioranza non aiuta il presidente del Consiglio proprio in vista della riunione del Consiglio europeo che inizierà proprio sulla base della proposta di mediazione messa nero su bianco dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel che prevede 500 miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti, con un bilancio settennale (2021-2027) di 1074 miliardi.

     

    Dopo l'incontro di questa sera di Giuseppe Conte a Meseberg con Angela Merkel, giovedì cenerà a Bruxelles con Emmanuel Macron. Obiettivo scongiurare una diminuzione delle cifre indicate dalla Commissione ed evitare che siano i governi a vincolare, con un sì o un no, l'utilizzo dei fondi. A giocare nella stessa squadra di Conte saranno anche lo spagnolo Pedro Sanchez ed il portoghese Antonio Costa.

     

    GIUSEPPE CONTE ANTONIO COSTA GIUSEPPE CONTE ANTONIO COSTA

    Entrambi, in visite distinte, saranno oggi da Rutte per cercare di ammorbidirne le posizioni e approfondire quello che uno dei principali quotidiani olandesi, il Telegraaf, indica come «l'offensiva dei Paesi del Sud». E sempre nel tentativo di sbloccare la situazione, lo spagnolo Sanchez domani e dopo andrà in Svezia per vedere un altro osso duro dei frugali, lo svedese Stefan Lofven. Il sostegno della Merkel è comunque fondamentale per Conte. Nei giorni scorsi i due hanno duettato sull'utilizzo del Mes.

     

    Alla replica aspra di Conte («decidiamo noi se utilizzarlo»), è seguita una telefonata chiarificatrice e la promessa di incontrarsi. Senza la Germania sarà infatti difficile tenere a freno persino paesi come l'Austria che ieri, attraverso il cancelliere Kurz si è messo a questionare anche su come il governo di Roma dovrebbe utilizzare le risorse del Recovery.

    stefan lofven stefan lofven

     

    «Se i soldi fossero impiegati non per le riforme ma per i buoni vacanze o per l'aumento incondizionato di un salario minimo - sostiene il cancelliere - non aiuterebbero il miglioramento della competitività» del Paese». Neppure gli appalti che prometteva il suo vice, Heinz-Christian Strache, aiutavano la competitività dell'Austria.

     

    2 - FONDI ALL'ITALIA, ANCHE L'AUSTRIA FRENA. SUL MES ARRIVA LA SFIDA DELLE MOZIONI

    Lorenzo Salvia per il “Corriere della Sera”

     

    Dopo Amsterdam, Vienna. Tre giorni fa era stato il premier olandese Mark Rutte a dire che se l'Italia vuole i soldi (forse) in arrivo dall'Europa con il Recovery fund, deve cancellare Quota 100, il meccanismo che anticipa l'età della pensione. Ieri è stato il premier austriaco Sebastian Kurz a puntare il dito contro Roma: «Bisogna seguire la direzione del programma di riforme dell'Italia» ha detto in un'intervista alla Frankfurter Allgemeine .

    SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA

     

    «Siamo ovviamente interessati ad uno sviluppo positivo nel Paese a noi vicino. Ma i vicini si conoscono. E in passato i programmi di stimolo promossi dall'Europa per l'Italia non hanno prodotto i risultati sperati». Parole non proprio tenere che lasciano intendere come il fronte dei cosiddetti Paesi frugali, di cui Austria e Olanda fanno parte, continui a mordere il freno sul negoziato in corso per mettere davvero in moto il programma di aiuti europei. Ma una prima risposta su un altro filone dei fondi europei - il Mes, nuova versione del Fondo salva Stati - potrebbe arrivare già mercoledì.

     

    Quel giorno sarà messa ai voti nell'Aula del Senato una mozione che impegna il governo a chiedere quel prestito che potrebbe arrivare a 36 miliardi. A presentarla è stata +Europa, il partito di Emma Bonino. «Il governo non potrà più scappare davanti al voto su questo tema», dice il segretario Benedetto Della Vedova. In effetti la questione è delicata perché il Mes spacca la maggioranza. Il Movimento 5 Stelle è contrario, il Pd favorevole. Mentre dall'opposizione potrebbe arrivare il voto positivo di Forza Italia.

     

    RUTTE KURZ MERKEL RUTTE KURZ MERKEL

    Per questo a spaccarsi potrebbe essere anche l'opposizione visto che un'altra mozione, stavolta contro il Mes, verrà presentata sempre mercoledì al Senato dalla Lega. Tutte e due i documenti verranno messi ai voti in occasione delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte al Parlamento in vista del Consiglio europeo del 17 e del 18 luglio. E per il governo sarà una settimana di fuoco. In vista di quell'appuntamento stasera Conte vedrà a Berlino la cancelliera Angela Merkel, mentre la sera del 16 vedrà il presidente francese Emmanuel Macron. Il tutto mentre l'opposizione continua a criticare la probabile proroga dello stato d'emergenza.

     

     

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