MARTA CARTABIA MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO
DAGOREPORT
Oggi Draghi si è riscattato dalla disastrosa conferenza stampa del 24 dicembre, con autocandidatura al Colle incorporata. Tornato con i piedini per terra, Mariopio si è tolto qualche sassolino dal mocassino rispondendo ad alcune domande sul futuro suo e del governo.
Intanto, il Dna romano è venuto a galla quando ha risposto a chi gli chiedeva se nel suo futuro ci fosse un ruolo da federatore del centro: “Lo escludo. Ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo mostrando grande sollecitudine, ma vorrei rassicurarli che se decidessi di lavorare un lavoro lo trovo da solo...". Tra le righe, gli “addetti ai livori” hanno letto una frecciata alla “famiglia Letta”, zio Gianni e nipote Enrico, che ha il vizietto di strumentalizzare il loro rapporto con Draghi.
mario draghi in conferenza stampa 3
Ma la stoccata velenosa è toccata al fu governo Conte che nel 2020 ha fortemente voluto lo sconto fiscale del 110% per i lavori in casa. “Non è che l’edilizia non funziona senza superbonus”, ha sibilato. “Chi più tuona sul superbonus, sulla necessità che le frodi non contino e che si vada avanti lo stesso, sono quelli che hanno scritto la legge che permette di fare lavori senza controlli”.
L'offensiva su Conte è continuata, ma senza mettere in mezzo i 5Stelle: “Su un depliant delle Poste c’è scritto che non è necessario presentare alcuna documentazione, che è sufficiente verificare di essere titolari del credito. Se ci troviamo in questa situazione è perché si è voluto costruire un sistema con pochissimi controlli”.
draghi enrico gianni letta
E subito è arrivata la replica del grillino Riccardo Fraccaro, padre della norma, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Conte: “Draghi sbaglia due volte: la prima perché fa di tutta un’erba un fascio confondendo il Superbonus con tutti gli altri bonus. La seconda perché riconduce tutte le truffe al solo Superbonus 110%. Come confermato dal ministro Franco le truffe sono quasi esclusivamente relative ad altri bonus. Alla luce di queste dichiarazioni viene meno ogni alibi. Il governo lavori subito per far ripartire i cantieri del Superbonus bloccato ormai da troppe settimane”.
GIUSEPPE CONTE RICCARDO FRACCARO
Intanto, Draghi si è permesso il lusso di non ascoltare le lobby interne e così il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario con le norme sullo stop alle porte girevoli messo a punto dalla ministra Marta Cartabia. E Conte ha ingoiato il rospo di vedere messa da parte la riforma del suo ex ministro Bonafede.