paul singer fondo elliott
TELECOM: ELLIOTT E' SALITO CIRCA AL 9%
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Il fondo americano Elliott sale a circa il 9% delle azioni ordinarie di Telecom Italia. Elliott Advisors Limited, si legge nella nota, 'ha affermato oggi di aver lavorato con Jp Morgan Securities per costruire' la posizione di Elliott, pari a circa il 9% delle azioni ordinarie del gruppo italiano.
TIM: ELLIOTT, PARTECIPAZIONE POTENZIALE AL 13,73%
(ANSA) - Elliott oltre ad aumentare la partecipazione in azioni ha rivisto le sue opzioni che ora corrispondono a una partecipazione potenziale del 4,93%. Lo si legge anche questo nella documentazione depositata alla Sec. La partecipazione complessiva sale così al 13,73 per cento.
La partecipazione del fondo americano in azioni ordinare Tim è costruita attraverso Elliott, Elliott International e Elliott International Capital advisor che complessivamente detengono circa l'8,8% dei diritti di voto in Tim. In particolare il 2,8% è detenuto da Elliott e il 6% da Elliott International. Il fondo ha in portafoglio anche azioni di risparmio pari al 2,8% del capitale di risparmio, corrispondente allo 0,8% del capitale totale di Tim. Le opzioni invece, che hanno come controparte JpMorgan, sono le cosiddette Call Option con scadenza tra febbraio e giugno 2019 e possono essere regolate in azioni rispettivamente per 240 e 510 milioni di azioni ordinarie. La documentazione della Sec precisa che il prezzo di esercizio delle call option è di 0,895 euro (le corrispondenti put option hanno invece uno 'strike' price' di 0,81 euro).
DE PUYFONTAINE BOLLORE
TELECOM: ELLIOTT, CON SEPARAZIONE RETE DEBITO CALA A 12 MLD E RITORNA CEDOLA
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - La separazione della rete di Telecom Italia consentirebbe di dimezzare il debito da 25 a 12 miliardi di euro, consentendo anche di 'distribuire un dividendo stabile agli azionisti ordinari'. Lo scrive il fondo Elliott nella sua presentazione agli analisti. Elliott stima che Tim sarebbe 'in grado di distribuire nel 2019 1,2 miliardi di euro di dividendo'.
Maria Elena Zanini per il Corriere della Sera
Con un report corposo, il proxy advisor statunitense Glass Lewis ha dettato la linea per i fondi internazionali. Votare compatti per la lista presentata dal fondo Elliott, in chiave anti francese. Molto chiaro il senso della scelta che ha spinto la società statunitense in questa direzione: «Le proposte di Elliott - scrive l' advisor - offrono l' opportunità di sfrattare gli amministratori che servono chiaramente gli interessi di Vivendi, sostituendoli con nuovi candidati indipendenti che portano esperienza e competenza chiaramente pertinenti all' ambito operativo e alla strategia di Telecom Italia».
Oggi, giorno in cui si riunisce il consiglio di amministrazione, è l' ultimo disponibile per presentare le liste per il rinnovo del consiglio di amministrazione, in vista dell' assemblea del 24 aprile. Vivendi, che con il 23,9% del capitale, è il socio di maggioranza di Tim, ha pronta la sua che, di fatto, ricalca la composizione attuale del cda: Amos Genish, Arnaud de Puyfontaine, Franco Bernabè, Marella Moretti, Frédéric Crépin, Michele Valensise, Giuseppina Capaldo, Anna Jones, Camilla Antonini, e Stéphane Roussel.
MICHELE VALENSISE
Anche il fondo Elliott si è preparato per l' appuntamento, con una lista di sei candidati di cui sono già noti i nomi. Ma non esclude l' ipotesi di ampliare la propria rosa. A Luigi Gubitosi, Dante Roscini, Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Paola Giannotti e Rocco Sabelli potrebbero aggiungersi altri nominativi. Sembra certa ormai la presenza di Alfredo Altavilla, classe 1963, Chief operating officer per Europa, Africa e Medio Oriente di Fca. Così come quella di Paola Bonomo, consigliera indipendente nel board di Axa.
fulvio conti
Gli altri papabili, secondo indiscrezioni, potrebbero essere Lucia Morselli, consigliere di Luxottica e Snam e Marina Brogi consigliere indipendente di Salini e Luxottica. Nomi che, nelle intenzioni di Paul Singer, numero uno del fondo Usa, dovrebbero soddisfare le intenzioni di voto dei fondi istituzionali esteri, che rappresentano circa il 53% del capitale Tim.
Perché l' incognita sarà anche la posizione di Assogestioni (che detiene l' 1,6% del capitale di Tim) che potrebbe presentare una sua lista di minoranza con cinque nomi. C' è stato un tentativo di arrivare ad una lista comune, sfumata per vincoli legati allo statuto e per visioni diverse. Se l' associazione che riunisce i gestori non dovesse presentare i suoi candidati, l' effetto sarebbe un rafforzamento di Elliott che potrebbe catalizzare sulla propria rosa di candidati un numero di voti sufficiente a sfidare la compagine francese. E ai voti di Assogestioni, potrebbero aggiungersi anche quelli della Cassa depositi e prestiti, decisa ad arrivare al 5% entro il 13 aprile, ultimo giorno per depositare il proprio pacchetto azionario per poter votare all' assemblea.
LUCIA MORSELLI
La Cassa ha ribadito di essere un investitore a lungo termine e di voler tutelare l' interessa strategico della rete. È un' operazione in cui «lo Stato non c' entra», ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, e che ha comunque ricevuto il beneplacito della politica. Il capogruppo della Lega alla Camera Giancarlo Giorgetti ieri alla trasmissione «Mezz' ora in più» l' ha promossa: «La finalità di controllo della rete pubblica può essere letta in modo positivo in termini politici», anche se poi ha precisato che «nessuno ci ha consultati in merito».
CARLO CALENDA
Mosse e contromosse in cui Vivendi potrebbe giocare però un asso facendo ricorso alle carte bollate. Nella riunione di oggi infatti la società potrebbe valutare il ricorso d' urgenza ex articolo 700 contro la decisione dei sindaci di mettere al voto la revoca dei consiglieri Vivendi. Scenario che si potrebbe riproporre il giorno dell' assemblea del 24 aprile. Con il secondo round già fissato per il 4 maggio, giorno nel quale è previsto l' intero rinnovo del board.
Giancarlo Giorgetti