Stefano Boldrini per “il Messaggero”
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Cinquantadue giorni di pausa, di break come dicono quelli bravi, di invidia, di rimpianti: la serie A ferma e una buona parte del mondo a divertirsi con Qatar 2022. Oggi, quando alle 12 sarà svelato il calendario della serie A 2022-2023, poche storie: si guarderanno i derby, le sfide più sentite, i momenti caldi del campionato, ma l'assenza dell'Italia per la seconda volta di fila nel torneo calcistico più importante del pianeta sarà di nuovo sbattuta in faccia al nostro movimento. Passi la sosta tra novembre e dicembre, la prima della storia del calcio europeo nel periodo invernale, ma fermarsi a guardare gli altri giocare, divertirsi e sognare, aggiunge un enorme velo di tristezza.
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LUNGHISSIMO
Sarà una serie A anomala: pronti via il 13 agosto manco fossimo in Premier -, arrivo il 4 giugno 2023, dieci mesi dopo. Un parto lunghissimo, oltre natura, per sapere chi sarà il nuovo campione d'Italia. I criteri fissati e imposti al computer sono il prologo di una partenza soft. Le grandi, come spesso accade, saranno in fascia protetta.
Ribadendo il principio asimmetrico, le gare di andata e ritorno saranno in sequenza diversa: in Inghilterra è sempre stato così, noi siamo freschi di scopiazzatura. La partenza anticipata comporterà tre turni nel mese di agosto: la speranza è che non ci sia un altro Caronte a rendere bollenti i campi con temperature infuocate.
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Quattro i turni infrasettimanali (31 agosto, 9 novembre, 4 gennaio 2023 e 3 maggio), mentre le soste legate agli impegni della nazionale saranno due (19/27 settembre, 20/28 marzo 2023). La vera novità sarà lo spareggio-scudetto in caso di arrivo a pari punti: non saranno più presi in considerazione differenza reti e i risultati degli scontri diretti.
L'unico precedente ci fa tornare indietro di 58 anni: 7 giugno 1964, Bologna-Inter 2-0, stadio Olimpico di Roma. Finì 2-0 per il Bologna di Fulvio Bernardini, gol di Fogli e Nielsen.
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Si prospetta un campionato anomalo e la compilazione del calendario con il mercato ancora agli inizi azzera i discorsi su chi avrà ricevuto dal computer un aiutino e su chi, invece, cercherà come sempre di lamentarsi. Detto che vale la vecchia regola che alla fine bisogna confrontarsi con tutti due volte, la vera incognita è il peso della lunga sosta legata al mondiale. Lo stesso Qatar 2022 potrà condizionare non poco il resto del torneo: se vale il teorema che dopo i grandi tornei i giocatori attraversano un periodo di calo, quanto inciderà tutto questo alla ripartenza della serie A?
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Sullo sfondo, la questione infortuni, altra tassa da pagare con un mondiale nel bel mezzo del cammino del campionato: tutti i club toccheranno ferro. Gira e rigira, si torna sempre al mondiale in Qatar: avrà un peso decisivo, influenzerà l'esito finale e la serie A dovrà pagare i suoi costi vivendolo in poltrona. E' l'ennesima beffa della nostra incredibile eliminazione da campioni d'Europa in carica: guardoni e impotenti.