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    OGNUNO SI FUMI SOLO LA PROPRIA PIANTINA – I PALETTI DELLA CASSAZIONE PER COLTIVARE LA CANNABIS IN CASA: IL "PRODOTTO" COLTIVATO CON MODI RUDIMENTALI NON PUÒ ESSERE CEDUTO NEPPURE A FAMILIARI O AMICI IN VISITA – SI RIACCENDE LO SCONTRO SULLA LIBERALIZZAZIONE – IL CENTRODESTRA SULLE BARRICATE, LA MELONI: “ALLIBITI”


     
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    Giampiero Calapà per il Fatto Quotidiano

     

    Fumare una canna sul divano di casa guardando la televisione, magari con le gambe distese sopra un pouf, o conversando con gli amici potrebbe essere consentito dopo la sentenza della Cassazione resa nota due giorni fa: l' elemento decisivo è la piantina, personale, coltivata con strumenti rudimentali.

    marijuana marijuana

     

    Il day after la comunque storica affermazione delle sezioni unite della Cassazione si cerca di capire cosa cambia rispetto a prima, cosa è lecito e cosa no, mentre la politica, come spesso accade anticipata dai giudici, si azzuffa tra anti-proibizionisti che esultano e i soliti sacerdoti della conservazione il cui campione ormai è Matteo Salvini.

     

    I limiti fissati dalla Cassazione per poter coltivare in casa cannabis sono essenzialmente due: 1) il consumatore può essere solo e soltanto lo stesso curatore materiale della pianta, diventerebbe invece reato il consumo anche di un altro familiare o in ogni caso il consumo di gruppo: quindi, ad esempio, un giovane che dedicasse qualche ora alla cura di una piantina di cannabis non potrebbe offrire la canna al padre o al fratello, ma neppure agli amici durante una festa in casa, certo non si capisce come questo si possa verificare; 2) le piantine devono essere necessariamente coltivate soltanto con "tecniche rudimentali", non è chiaro cosa si intenda: un piccolo impianto di irrigazione, ad esempio, può essere considerato rudimentale?

     

    piantagione di marijuana lungo il tevere 2 piantagione di marijuana lungo il tevere 2

    Non ci sono limiti alla quantità di Thc, limiti che, invece, devono rispettare i venditori di cannabis legale (0,6 per cento contro i 5-8% di quella coltivata dallo Stato a fini terapeutici e contro il 20% del mercato illegale): il livello di Thc per la Cassazione non è determinante per chi ha la sua piantina da coltivare in autonomia in casa propria.

     

    La massima di diritto della Corte è tuttavia piuttosto chiara: "Il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell' immediatezza, essendo sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza stupefacente.

     

    torta marijuana torta marijuana

    Devono però ritenersi escluse, in quanto riconducibili all' ambito di applicazione della norma penale, le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un inserimento nell' ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all' uso personale del coltivatore".

     

    Quel che è certo è che ieri si sono aperte le porte del bar sport, con l' immancabile tuttologia dei leader politici, a cominciare dal capo della Lega Matteo Salvini: "La droga fa male, altro che coltivarsela in casa o comprarla in negozio. La Lega combatterà lo spaccio e la diffusione della droga sempre e ovunque".

     

    MARIJUANA MARIJUANA

    Non mancano all' appello con i soliti ritornelli personaggi che sul proibizionismo intransigente hanno costruito carriere politiche e immagini pubbliche, come Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi. Anche la "sorella d' Italia" Giorgia Meloni dice la sua: "Siamo allibiti. Il messaggio che viene lanciato, soprattutto ai più giovani, è devastante e rischia di avere pesanti ripercussioni sulla società italiana, che già vive una drammatica emergenza droga". Dello stesso tenore la nota mandata alle agenzie di stampa dalla Comunità di San Patrignano: "Esprimiamo la nostra più viva preoccupazione per le eventuali conseguenze che, da questa decisione, si potrebbero riverberare negativamente sul nostro sistema sociale, già duramente colpito da una comprovata emergenza educativa così come più volte ricordato anche da papa Francesco".

     

    Dal fronte anti-proibizionista la radicale Emma Bonino rivendica: "È il risultato di 40 anni di impegno, in particolare del mio impegno: si è rotto un tabu, è un primo passo per poter ragionare oltre i cliché e gli stereotipi".

     

    Intanto nella serata di Santo Stefano i carabinieri di Frascati hanno arrestato un 32enne, anche titolare di un negozio di marijuana light ai Castelli romani, ma trovato con una piantagione di marijuana nella sua abitazione di Rocca di Papa: sequestrati un chilo e 14.5 grammi di hashish, in casa una serra artigianale con 340 piantine di marijuana.

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