Estratto dell’articolo di Francesca Basso dal “Corriere della Sera”
Macron Scholz Tusk
«Si conosce la posizione della Germania: non siamo fan di queste idee». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ribadisce ai giornalisti al termine del Consiglio europeo quello che ha spiegato ai leader Ue, ovvero che Berlino non è favorevole a creare debito comune per finanziare la difesa europea.
L’idea era stata lanciata già in dicembre dall’estone Kaja Kallas, leader di un Paese tradizionalmente frugale ed è sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron, che ieri ha tuttavia ammesso che gli eurobond «creano alcune difficoltà», parlando in contemporanea con Scholz. […]
EMMANUEL MACRON - DONALD TUSK - OLAF SCHOLZ
Da sempre però il termine eurobond è un tabù in alcuni Paesi frugali anche se le cose stanno cambiando. Macron ipotizza dunque «strumenti come quelli usati al tempo del Covid, basati su garanzie versate dagli Stati». «La convergenza c’è, c’è la presa di coscienza: ci arriveremo — ha concluso —. Serve una capacità comune per raccogliere fondi sui mercati».
Anche il commissario all’Economia Gentiloni, parlando a margine degli Stati generali dell’Italia a Bruxelles, ha osservato che ancora «non siamo lì, ci vorranno dei mesi di lavoro ma ci potrà lavorare la prossima Commissione europea».
È un copione che si ripete. Anche con la pandemia ci volle tempo prima di convincere la cancelliera Merkel ad accettare di fare debito comune e solo l’ipotesi concreta di un collasso dell’industria italiana, elemento fondamentale nella catena di approvvigionamento tedesca, permise la svolta storica.
GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES
Se sul modo di finanziare i progetti Parigi e Berlino divergono, invece procedono sul terreno militare nonostante le tensioni degli ultimi tempi e lo scambio di frecciate tra Macron e Scholz. […]
Il progetto Mgcs era stato concordato dai due Paesi nel 2017, ma aveva subito diversi rallentamenti. Ieri hanno anche annunciato che il gruppo Knds produrrà attrezzature militari e munizioni sul territorio ucraino. Il ministro Lecornu ha spiegato che Knds «si insedierà in Ucraina» con una filiale il cui scopo sarà inizialmente quello di «formare» gli ucraini e «produrre rapidamente pezzi di ricambio, in particolare per i sistemi già consegnati».