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    MA QUALE “FASE 2”! OLTRE LA METÀ DEGLI ITALIANI (55%) NON FREQUENTERÀ PIÙ COME PRIMA I RISTORANTI E QUASI LA METÀ (48%) DEGLI INTERVISTATI NON TORNERÀ NEI BAR CON LA STESSA FREQUENZA DI PRIMA - PERCHÉ? MANCANO I SOLDI E POI PESANO I DUBBI SULLA SICUREZZA E LA PAURA DEL CONTATTO CON ALTRE PERSONE - I PIÙ CORAGGIOSI SONO GLI OVER 55, PRONTI A RIPRENDERE SUBITO LE VECCHIE ABITUDINI…


     
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    Salvatore Dama per “Libero quotidiano”

     

    CORONAVIRUS E RISTORANTI CORONAVIRUS E RISTORANTI

    È già iniziato il conto alla rovescia. Dal 18 Maggio, gli italiani - tutti o quasi, dipende dalle Regioni - riconquisteranno un altro pezzo di normalità. Con l' apertura degli esercizi commerciali e soprattutto dei ristoranti. Ma quanti sono pronti a questo passo? Per due mesi ci siamo lamentati della limitazione alla libertà di movimento imposta dal Covid e dal governo. Ma ora, secondo un sondaggio, non tutti sono entusiasti di un ritorno alla normalità. C' è chi è frenato dalla paura del contagio. Che è residuale, ma sempre in agguato. C' è chi, e sono tanti, non ha soldi per ripristinare le proprie abitudini: la cena fuori e lo shopping compulsivo nei centri commerciali. E, infine, c' è chi si è assuefatto all' isolamento. Ha trovato la propria dimensione tra le mura di casa.

     

    Ed è spaventato all' idea di tornare nella calca, in mezzo alla gente, come prima. È un fenomeno che in Giappone viene chiamato hikikomori e viene trattato dalla psicoterapia come un disturbo mentale. Pare si stia diffondendo anche da noi.

     

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    Insomma, sommando tutti questi casi, viene fuori che un cittadino su due, anche dopo il 18 maggio, se ne starà tappato in casa. Solo poco più della metà degli italiani (53,6%) tornerà come prima nei negozi e meno di due su quattro (42,5%) nei centri commerciali.

    È quanto emerge da un sondaggio condotto da Izi in collaborazione con Comin & Partners, sulla propensione dei consumatori nei confronti della riapertura ai tempi del Coronavirus. Oltre la metà degli italiani (55%) non frequenterà più come prima i ristoranti e quasi la metà (48%) degli intervistati non tornerà nei bar con la stessa frequenza, rispetto alle abitudini pre Covid-19.

     

    Secondo lo studio, da lunedì prossimo più di un italiano su quattro (35,2) tornerà a frequentare i ristoranti "come prima" e quasi due italiani su cinque i bar (42,4%). Perché? Solo un' esigua minoranza sceglierà di non usufruire più dei servizi di bar e ristorazione (rispettivamente il 7,4% e il 7,6%), per via di un timore alimentato anche dai dubbi sulla sicurezza e la paura del contatto con altre persone.

     

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    I più coraggiosi sono gli over 55, pronti a riprendere subito le vecchie abitudini. Circa il 60% si dichiara pronto a tornare a fare shopping e il 45% a fare colazione al bar. A questa fascia d' età sono mancati molto anche i centri commerciali, tanto che il 44% ha voglia di tornare a frequentarli come prima dell' emergenza. Poco incline al ritorno a una pseudo normalità è invece la fascia di età compresa tra i 35 e i 54 anni. Circa il 58% degli over 35 dichiara che andrà meno di prima nei ristoranti e solo due su quattro (43,5%) è pronto a tornare a fare colazione al bar come prima dell' emergenza.

     

    Più della metà (53,3%) si recherà invece a fare acquisti nei negozi. Ancora meno temerari, a sorpresa, i giovani (18-34 anni). In questo caso, più della metà (55,5%) frequenterà meno i ristoranti e lo stesso vale per i bar, per il 52%. In generale, i giovani sono tra coloro che manifestano un atteggiamento più deciso nel voler limitare alcune attività rispetto al periodo precedente al Coronavirus. Il 10%, ad esempio, non tornerà a frequentare più i bar, circa il 9% i ristoranti e l' 8% i centri commerciali.

    ristoranti ristoranti

    C' è da dire che incidono anche le modalità di fruizione. Se andare al ristorante significa rinunciare alle tavolate con gli amici e ridursi a cenare in due separati da una paratia di plexiglass, come da protocolli dell' Inail, allora meglio starsene a casa.

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