Alessia Marani e Camilla Mozzetti per “il Messaggero”
luca sacchi
Dove ha nascosto i soldi e in che modo si è disfatto del revolver. Nel carcere di Regina Coeli, chiuso in cella, Valerio Del Grosso pasticcere 21enne di Casal Monastero, accusato dell'omicidio di Luca Sacchi ha avuto il tempo di pensare e scegliere, alla fine, di parlare. Dopo quaranta giorni di silenzio e un primo interrogatorio nel quale ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Ma ora è diverso perché in quaranta giorni le cose sono cambiate e dietro le sbarre, oltre a lui e al suo complice Paolo Pirino, ci sono finiti senza che collaborasse con gli inquirenti altri due personaggi chiave dell'inchiesta sull'omicidio del personal trainer 24enne, freddato da un colpo di revolver alla testa la sera del 23 ottobre. Si tratta di Marcello De Propris, che ha consegnato a Del Grosso l'arma usata contro Sacchi e che gli avrebbe dovuto fornire 15 chili di marijuana, e di Giovanni Princi, l'amico di Luca che ha portato avanti la trattativa tra il gruppo di Casal Monastero e quello dell'Appio per l'acquisto della droga.
I NODI DA SCIOGLIERE
Gli inquirenti sono riusciti a cristallizzare lo scenario nel quale è maturato l'omicidio di Sacchi senza l'aiuto di Del Grosso. Tuttavia, lui, assistito dall'avvocato Alessandro Marcucci, ha ancora molte cose da raccontare. A partire dalla fine che ha fatto fare ai 70 mila euro rubati ad Anastasia Kylemnyk, con i quali progettava una fuga in Brasile, e al modo con cui si è disfatto dell'arma: se l'ha davvero riconsegnata a De Propris, a un'altra persona, o se l'ha invece distrutta. E intende farlo oggi quando di fronte a lui siederanno il gip Costantino De Robbio e la pm Nadia Plastina.
princi con la fidanzata
Il silenzio sarà messo da parte e lui risponderà alle domande nel secondo interrogatorio che sosterrà nel pomeriggio dopo gli ultimi arresti compiuti dai carabinieri del Nucleo investigativo venerdì scorso. Non solo. Il ragazzo, che in queste settimane ha espresso anche la volontà di essere impiegato nelle cucine del carcere, potrebbe fornire elementi utili a capire chi c'era dietro il suo giro e quello di De Propris e se il gruppo di Princi, la vittima, la sua fidanzata, erano persone con cui aveva già trattato in passato.
L'UOMO MISTERIOSO
Dall'ordinanza firmata dal gip, dopo gli ultimi arresti di quattro giorni fa che hanno seguito le indagini già di Squadra mobile e carabinieri, emergono inoltre altri interrogativi che potrebbero essere chiariti. Del Grosso il giorno dopo l'omicidio ha incontrato, oltre a De Propris, un misterioso uomo non identificato al Burger king nei pressi di Tor Sapienza. Un uomo che forse potrebbe essere legato in qualche modo ai 15 chili di marijuana che De Propris stava lavorando e impacchettando la sera del 23 ottobre.
luca sacchi festeggiato da anastasiya
È lui il fornitore della partita di droga? Di sicuro lo cerca in un momento molto delicato, mentre cerca di organizzare la latitanza dell'amico che ha sparato e gli si rivolge con rispetto: «Scusame», gli dice al telefono a un certo punto. Nel pomeriggio del 24, poi, Del Grosso si è fatto accompagnare dalla fidanzata Giorgia al Celio, in via Claudia, non distante dal commissariato di polizia e nei pressi del bar Propaganda, dicendo alla ragazza di tornare a prenderlo alle 20.
A quell'ora la giovane è stata costretta ad aspettarlo per svariati minuti. E quando Del Grosso torna si è cambiato d'abito. «Indossava una tuta grigia che aveva preso prima». Per i pm Del Grosso e De Propris potrebbero avere usato la parola tuta al telefono per depistare l'occultamento del revolver. Con chi era Del Grosso? Perché ritardava? Cosa stava facendo? È forse qui che ha nascosto il denaro?
anastasiya kylemnyk. luca sacchi
I GRAMMI DI COCA
Oggi a presentarsi di fronte al gip, sarà anche Paolo Pirino. Quest'ultimo, quasi certamente, si avvarrà della facoltà di non rispondere, anche se dovrebbe, invece, spiegare come e da chi ha avuto i 31 grammi di cocaina che i carabinieri hanno rinvenuto sulla Smart Fourfour durante le perizie sul veicolo condotte il 27 novembre. La droga era stata divisa in bustine e nascosta nel passaruota anteriore destro dell'auto. Che non è la stessa usata nella notte dell'omicidio. Il mattino seguente alla sparatoria, infatti, Pirino è andato a sostituire la Smart che era stata presa a noleggio millantando dei falsi problemi, prendendone un'altra uguale su cui ha caricato poi la droga e continuato le sue consegne mentre Sacchi moriva in ospedale.
anastasiya kylemnyk
IL CONTATTO
Di chi era però quella cocaina? Sempre di De Propris che al Collatino aveva allestito in un appartamento una base di stoccaggio di coca e hashish confezionate con il padre Armando, pregiudicato di livello e con contatti nella mala di San Basilio? Oppure il contatto con De Propris era soltanto di Del Grosso e Pirino risponde ad altri gruppi criminali? A far luce su questo potrebbe essere lo stesso De Propris che sarà interrogato anche lui oggi, insieme a Giovanni Princi. Domani, invece, sarà il turno di Anastasia, ascoltata anche lei dal gip De Robbio.
anastasiya kylemnyk
anastasiya kylemnyk
Sia lei che Princi, chiamati anche spiegare se lavoravano per una terza persona come ipotizzato dalla pm Plastina potrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere. In mano agli inquirenti, tuttavia, ci sono i loro cellulari (quello di Princi intestato a uno straniero, come quello di De Propris, modus operandi di gruppi criminali strutturati) dai quali potrebbero emergere contatti e rapporti anche con altre persone, mentre oggi si terranno le perizie irripetibili sulla mazza da baseball usata nell'aggressione, sullo zainetto rosa e su altri effetti personali.
SACCHI, C'È UN'ALTRA DONNA NEL MIRINO DELLA PROCURA
anastasiya kylemnyk
Alessia Marani e Camilla Mozzetti per il Messaggero
Due grandi occhi castani, capelli marroni lunghi sulle spalle. Cameriera in un bar all'Appio Latino fino a qualche tempo fa prima che il locale chiudesse per ristrutturazione. C'è un'altra donna forse complementare oppure subalterna alla figura di Anastasia Kylemnyk. Si chiama Clementina.
Ed è la fidanzata di Giovanni Princi, l'ex compagno di scuola di Luca Sacchi, tratto in arresto venerdì scorso dai carabinieri del Nucleo investigativo con l'accusa di avere tentato di acquistare un'ingente partita ben 15 chili di marijuana da Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, in carcere per la morte di Luca, ucciso la sera del 23 ottobre davanti a un pub di via Bartoloni. Secondo la Procura Princi studente di Psicologia e già con precedenti di polizia per droga alle spalle , era il ponte nella trattativa tra il gruppo dell'Appio Latino e quello di Casal Monastero.
anastasiya kylemnyk
IL RUOLO
La sua fidanzata, amica della vittima e della Kylemnyk, finora, non ha rilasciato dichiarazioni spontanee agli inquirenti né è stata formalmente convocata ma potrebbe essere a conoscenza di elementi utili per chiarire il contesto in cui ha preso forma la trattativa per l'acquisto di droga sfociata nel delitto del personal trainer di 24 anni. La giovane conosce e frequenta Princi da diversi anni e con la coppia Sacchi-Kylemnyk ha trascorso anche una settimana di vacanza, quest'estate, nelle montagne del Veneto. Chi frequentava entrambe le coppie prima della tragedia ha il ricordo di quattro ragazzi molto affiatati soprattutto negli ultimi mesi, dopo che Luca aveva ripreso i contatti con Princi, in primavera.
Fino a oggi, però, la figura di Clementina è rimasta sempre dietro le quinte anche se la notte in cui è stato ferito Luca, è stata al fianco di Anastasia, anche quando è stata ascoltata dai carabinieri. Diversi amici che trascorsero la notte del 23 ottobre all'ospedale San Giovanni mentre Luca stava morendo, ricordano un passaggio importante.
LA NOTTE DELLA SPARATORIA
Intorno alle due del mattino i carabinieri del Nucleo investigativo convocarono la Kylemnyk per riascoltarla nella caserma di via In Selci dopo che i colleghi del nucleo Radiomobile e della compagnia di piazza Dante aveva acquisito una sua prima deposizione di fronte al John Cabot pub, subito dopo la sparatoria.
luca sacchi copia
«Posso farmi accompagnare da qualcuno?», chiese la baby-sitter ucraina ai militari. La sua richiesta fu accolta, Anastasia si mise a parlare con Clementina per circa dieci minuti prima di dirigersi, con lei al fianco, in via In Selci dove dichiarò di essere stata vittima di una rapina da parte di due sconosciuti, che non sapeva nulla di droga o stupefacenti e di non avere molto denaro nello zainetto, solo pochi euro e una bottiglietta d'acqua. Che cosa si sono dette le ragazze?
E perché Clementina ha deciso di accompagnarla? Pura amicizia oppure, essendo quest'ultima la fidanzata di Princi e per questo forse a conoscenza di quello che il ragazzo faceva, aveva ricevuto il compito specifico di controllare la Kylemnyk ed essere sicura che Anastasia non rivelasse verità scomode o che potessero mettere nei guai Giovanni? Proprio la baby-sitter, che sarà interrogata domani dal gip Costantino De Robbio, si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, risulta in posizione subalterna, come sottoposta, a Giovanni Princi che le aveva delegato «i momenti più pericolosi» della trattativa, tra cui il compito di custodire nello zainetto i 70 mila necessari ad acquistare la droga.
paolo pirino
valerio del grosso
Oggi saranno ascoltati, intanto, lo stesso Princi, Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris, il ragazzo che avrebbe dovuto fornire i 15 chili di marijuana al gruppo di Casal Monastero, nonché colui che armò la mano di Del Grosso. Quest'ultimo sarà chiamato a spiegare diverse cose. Tra cui i suoi spostamenti dopo il delitto, utili a fare capire come si sia disfatto del revolver e dei 70 mila euro che erano nello zainetto di Anastasia. Non è chiaro chi abbia visto e cosa abbia fatto il 24 pomeriggio dopo essersi fatto lasciare dalla fidanzata Giorgia nei pressi del bar Propaganda vicino al Colosseo. Le disse di tornare a prenderlo alle 20, ma lui «arrivò almeno dopo un quarto d'ora e si era cambiato d'abito, mettendo una tuta grigia che aveva preso prima da Simone Piromalli».
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