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    LA VERSIONE DI ANASTASIYA: ‘HO LASCIATO LO ZAINO A PRINCI E POI I SOLDI NON C’ERANO PIÙ’ – PARLA LA FIDANZATA DI LUCA SACCHI, UCCISO A ROMA LA NOTTE DEL 23 OTTOBRE: “I SOLDI? ERANO IN UNA BUSTA MARRONE COME QUELLE PER IL PANE". CHI L’HA PRESA? PRINCI? O E’ SUCCESSO ALTRO? - I GENITORI DI LUCA: "LUI SAPEVA DEI GUAI DI ANASTASIYA E SI TROVAVA LÌ QUELLA SERA PER PROTEGGERLA, NON PER LA TRATTATIVA DI DROGA”


     
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    Da adnkronos.com

    luca sacchi anastasiya luca sacchi anastasiya

    "Luca sapeva, evidentemente sì, ma non tutto. Sapeva che Anastasiya si era cacciata in qualche brutto guaio ed era andato lì per proteggerla, come faceva sempre". Lo hanno detto Tina e Alfonso Sacchi, i genitori di Luca al termine dell’udienza del processo per l’omicidio del figlio, il personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla testa la notte tra 23 e 24 ottobre scorsi, davanti ad un pub nella zona di Colli Albani a Roma.

     

    In aula, davanti alla Prima Corte d'Assise, oggi era presente anche l'ex fidanzata di Luca, Anastasiya, a processo con l’accusa di violazione della legge sugli stupefacenti e allo stesso tempo parte civile in quanto vittima dell’aggressione sfociata poi in omicidio da parte degli autori materiali dell’aggressione, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. 

     

     

    princi con la fidanzata princi con la fidanzata

    "Luca si trovava lì quella sera per cercare di tirar fuori lei dai guai e non per la trattativa di droga. Evidentemente non c'è riuscito", hanno commentato i genitori uscendo dal tribunale.

     

     

     

    OMICIDIO SACCHI

    Giulio De Santis per corriere.it 

     

    Riprende oggi in Corte d’assise il processo per l’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer 24enne vittima di un’aggressione mortale davanti alla sua fidanzata, Anastasiya Kylemnyk, la notte del 23 ottobre 2019 all’Appio Latino.

     

    Anche la giovane ucraina, 26 anni il prossimo 29 giugno, per gli amici Nastia, sarà in aula per la seconda udienza: da una lato come parte civile per l’aggressione subita da Valerio Del Grosso, ritenuto il killer, e dalla sua spalla Paolo Pirino; dall’altra in quanto accusata di spaccio.

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    Anastasiya, finora, è l’unica imputata ad aver risposto al gip il 4 dicembre 2019. Il suo racconto, ritenuto lacunoso e poco plausibile dal gip, apre un interrogativo: dov’è finita la busta con dentro i 70mila euro destinati all’acquisto dei 15 chili di hashish? I soldi e la busta non sono mai stati trovati.

     

    Secondo Nastia, sono scomparsi dal suo zaino rosa quando l’ha lasciato a Giovanni Princi, l’amico che per Sacchi era un «discreto spacciatore». Denaro, bisogna ricordare, che spinge Del Grosso a chiedere una pistola per «sfilarglieli tutti e settanta». Arma con cui uccide Luca.

     

    Ecco le parole di Nastia: «Luca aveva un appuntamento al pub, credo che si erano accordati (con Princi, ndr). Giovanni stava di fronte al bar, solo. Mi ha chiesto se potevamo tenergli una busta perché doveva vedersi con due persone (Simone Piromalli e Valerio Rispoli, non indagati, ndr) per fare un impiccetto con una moto. La busta non l’ho aperta. Ci ha detto (a lei e a Luca, ndr): ci sono dei soldi. Mi ha messo la busta dentro lo zaino». Il gip le chiede quanto denaro ci fosse: «Era una busta marrone, come quelle per il pane, non l’ho manovrata io», risponde.

    anastasia anastasia

     

    E prosegue: «I due arrivano, io stavo con la mia cagnolina caciarona e l’ho fatta camminare. Lo zaino l’ho lasciato lì, Giovanni mi ha chiesto le chiavi della mia macchina “caso mai dopo poggio la busta dentro”, mi ha detto». Passa qualche minuto: «Princi mi ha richiamato, mi ha detto “prendi lo zaino”. Ce ne siamo andati con Luca, che aveva il mal di schiena e ci siamo messi su una panchina».

    paolo pirino paolo pirino

     

    Ecco lo snodo cruciale: «Prendo una bottiglietta d’acqua dallo zaino, e non c’era più la busta». Princi, che rischia sei anni e quattro mesi di carcere per spaccio al termine del rito abbreviato, si è ripreso i soldi, stando a Nastia? O è successo altro in quell’intervallo? Dopo qualche istante, l’inferno: «Sono stata aggredita subito, non ho visto i due (Del Grosso e Pirino, ndr), ho sentito solo qualcuno che mi diceva “damme ‘sto ziano”».

     

    Chiude Anastasiya: «Quella notte ho omesso la verità ai carabinieri. Ho pensato stupidamente di non volere mettere me e Luca in mezzo a questo impiccio di Giovanni. Di lui, che si faceva qualche cannetta e con noi non ha mai parlato di comprare droga per venderla, ci fidavamo ciecamente».

     

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