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Claudia Casiraghi per “la Verità”
Sono donne seminude, contenuti proibiti e promesse di facili guadagni a nascondersi dietro Onlyfans, social network a pagamento sul quale pare anche Alberto Genovese abbia allungato le mani. La piattaforma, nata nel 2016 per volere di una criptica società britannica, avrebbe dovuto servire come succedaneo di Instagram.
ALBERTO GENOVESE
Chiunque avesse voluto vendere foto o contenuti privati, senza affidarli ad un aggregatore gratuito, avrebbe potuto trovare in Onlyfans la soluzione ai propri problemi. Il sito si accontenta di poche informazioni. Il numero di una carta di credito, un documento di identità che attesti la maggiore età di chi utilizzi il servizio, poi più nulla.
jem wolfie
Ogni aspirante star, una volta effettuata l' iscrizione, ottiene il via libera alla pubblicazione di contenuti visibili solo a chi decida di abbonarsi al suo profilo. E l' abbonamento costa quel che l' aspirante famoso ritiene essere opportuno.
Alcuni chiedono 5 dollari al mese. Altri ne pretendono 100. La cifra varia soprattutto in base alla popolarità di chi si cela dietro un tal profilo e in base all' offerta che l' utente decide di sottoscrivere.
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Onlyfans, in controtendenza ad una rete che ha connesso allo stesso modo ogni angolo del mondo, concede agli aspiranti famosi di interagire con i propri fan, per dedicare loro offerte personalizzate. E questo, nell' epoca della digitalizzazione più sfrenata, dove ogni pezzo di sé è diventato motivo di condivisione, ha finito per produrre una sola deriva, quella pecoreccia.
Su Onlyfans, dove pur è possibile abbonarsi ai contenuti di chef e sportivi, garantendosi così l' accesso ad un micromondo fatto di ricettine ed esercizi per corpi tonici, a spopolare sono i contenuti porno. Soft, hard, gay o straight, poco importa. Perché a comandare non è la macrolegge del mercato, come accade sui siti gratuiti, ma il gusto, personalissimo, di chi mette mano al portafogli.
onlyfans valentina nappi
Jem Wolfie, la più seguita tra le star di Onlyfans, offre abbonamenti modello palestra, il cui costo mensile diminuisce con l' aumentare della durata richiesta. Ai seguaci paganti è consentito avere accesso a fotografie di base, per lo più scatti con il seno strizzato tra le mani e i capezzoli ben coperti.
Pagando di più, gli stessi possono avanzare richieste private e avere in cambio contenuti esclusivi. Video, fotografie, messaggi. Alle volte, telefonate. Jem Wolfie, di Perth, Australia, si rimette ai suoi fan, e così gli altri.
Onlyfans, dove trova spazio (quasi) tutto quel che Instagram sottopone a censura, lascia ai propri iscritti carta bianca e la possibilità di interagire senza la mediazione attiva della piattaforma. In cambio, chiede che si ceda il 20% dei profitti al sito, le cui frontiere di guadagno sono tanto ampie da aver ingolosito anche chi famoso lo è per davvero.
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Dove un tempo c' erano solo ragazzine e ragazzini, attratti come mosche dalla luce della notorietà, oggi ci sono cantanti e attori. Bella Thorne, ex stellina Disney, è approdata su Onlyfans con contenuti semiproibiti, e in una sola settimana ha guadagnato due milioni di dollari. Cardi B, bombastica rapper americana, ha fatto altrettanto, vendendo per soli 5 dollari al mese contenuti in déshabillé.
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Aaron Carter, cantante non estraneo al mondo del porno, ha istituito un abbonamento da 27 dollari al mese per aver accesso a video e fotografie non adatte al consumo in pubblico. Su Onlyfans, dove è possibile pubblicare foto vedo-non-vedo così come video di veri e propri amplessi, si trovano poi alcune delle pornostar più note: Rocco Siffredi, il cui profilo richiede 10 dollari al mese per foto e video di backstage, Valentina Nappi, accessibile con 4,99 dollari al mese, Malena, i cui contenuti costano 14,99 dollari ogni mese. E la lista, se allargata a influencer e aspiranti tali, è ben più lunga.
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In epoca Covid-19, Onlyfans ha conosciuto, infatti, una crescita esponenziale, superando i 30 milioni di iscritti e i 450 mila creatori, meglio noti come aspiranti famosi. Cosa ne abbia determinato il (nuovo) successo, se l' isolamento sociale, la noia, o una mescolanza assai redditizia delle due, non è dato sapersi.
Ma tanto è esploso il fenomeno da aver indotto diversi disoccupati a trasformare Onlyfans nella primaria fonte di sostentamento. Secondo una ricerca condotta da Buzzfeed, diverse categorie professionali, come le babysitter, rimaste senza lavoro per via di genitori costretti allo smart working, avrebbero cominciato a pubblicare sulla piattaforma, avendone in cambio denaro contante per affitto e bollette e, magari, qualche altra offerta di impiego. Spesso accade, infatti, che le star di Onlyfans vengano contattate per lavori esterni alla piattaforma.
bella thorne fa intravedere le tette per promuovere il suo nuovo singolo 4
Matthew Camp, americano dedito alla pubblicazione di contenuti porno, è stato contattato da una società di produzione hard e ha rifiutato, perché il gioco, e lo stigma irreversibile che ne sarebbe derivato, non valeva la candela.
ALBERTO GENOVESE
Ma tanti ragazzi e ragazze, al richiamo di guadagni ingenti, hanno ceduto. Anche in Italia, dove pare che diverse invitate alle feste di Genovese siano state reclutate sulla piattaforma.
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