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    ''OPEN'' FA MALE ALLA POLTRONA: ALBERTO BIANCHI SI DIMETTE DALLA PRESIDENZA DEL COMITATO NOMINE DI ENEL, NEL PIENO DELLE FESTE DI NATALE. L'AVVOCATO CHE GESTIVA LA FONDAZIONE RENZIANA, INDAGATO PER TRAFFICO DI INFLUENZE, RESTA COMUNQUE NEL CDA E NEL COMITATO NOMINE, MA QUESTA MOSSA EVITERÀ POLEMICHE IN VISTA DEL GIRO DI POLTRONE PUBBLICHE DI PRIMAVERA


     
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    Alessandro Da Rold per ''La Verità''

     

     

    Con una certa discrezione, due giorni dopo Natale, l' avvocato Alberto Bianchi ha comunicato a Enel - dove è consigliere di amministrazione - l' intenzione di «rimettere irrevocabilmente, per motivi personali», l' incarico di presidente del comitato per le nomine e le remunerazioni che gli era stato affidato nel 2017.

    alberto bianchi alberto bianchi

     

    Bianchi resta comunque nel colosso energetico, sia nel board sia nello stesso comitato nomine che decide gli stipendi dei dirigenti, tra cui quello dell' amministratore delegato Francesco Starace. Bianchi è ancora indagato per traffico di influenze dalla procura di Firenze nell' ambito dell' inchiesta sulla fondazione Open di Matteo Renzi. Perché dimettersi dalla presidenza del comitato? Si tratta di una mossa preventiva, suggeriscono gli addetti ai lavori, per evitare polemiche prima della grande tempesta (e relativa battaglia) sulle nomine pubbliche di primavera: il cda di Enel è uno di quelli che dovrà essere rinnovato.

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